LA NUOVA FRONTIERA di Gian Enrico Rusconi
LA NUOVA FRONTIERA LA NUOVA FRONTIERA della magistratura, seguendo le proprie regole, ha avuto un effetto indotto straordinario, sul piano psicologico collettivo e sul piano politico diretto. Il suo impegno su temi cruciali, come la criminalità organizzata e la corruzione politica, l'ha esposta su territori in cui non basta più il codice penale esistente, sostenuto dall'integrità personale e dalla professionalità. La magistratura non poteva certo agire diversamente da come ha agito. Ma avrebbe dovuto intuire prima di tutti gli altri, prima dei politici, il disagio che con molta fatica e con molto ritardo si è poi concretizzato nelle recenti proposte di riforma. Non entro qui nel loro merito. Ma mi pare che l'atteggiamento prevalente in molti magistrati (e tra i più influenti) sia stato quello del fastidio anziché della comprensione. Proprio nel momento in cui la magistratura diventa un punto di riferimento nella vita civile, dà l'impressione di considerare ogni proposta di riforma come una maligna interferenza della politica. Non chiediamo ai magistrati di «fare un passo indietro». Al contrario, che diventino protagonisti attivi e solidali con le forze politiche per quelle innovazioni che sono necessarie in una democrazia adulta. Naturalmente per questa operazione occorre una controparte politica, che a tutt'oggi è paralizzata dal comportamento delle opposizioni. Qui il discorso si fa più facile ma più duro. Fintanto che il leader dell'opposizione, Silvio Berlusconi, non smetterà di denigrare l'azione della magistratura (o di «quei magistrati») come frutto di ambizioni politiche o di spirito persecutorio - sino a quel momento non ci sarà nessuno spazio per una iniziativa politica costruttiva. Ci auguriamo che questo amaro agosto non risulti dolce per Berlusconi, come sembra esserlo per qualche suo sprovveduto portaparola. Denigrare, umiliare gratuitamente la magistratura in un sistema democratico, che ha tutti gli strumenti per autocorreggersi, significa minare la democrazia stessa. Gian Enrico Rusconi
Persone citate: Berlusconi, Silvio Berlusconi
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