«Vergogno, quella scuola cade a pezzi»
«Vergogno, quella scuola cade a pezzi» Per il degrado del Berti incolpata la Provincia, che replica: i muri non sono nostri «Vergogno, quella scuola cade a pezzi» Un autogol del Comune: l'istituto è suo da 20 anni GAFFE DELIA BUROCRAZIA ' una storia di mala-manutenzione e di ottusa burocrazia quella della magistrale «Berti» di via Duchessa Jolanda 27. Vicenda esemplare che svela certi rapporti perversi fra gli enti pubblici, pezzi di Stato che talvolta si fanno guerra a vicenda al punto da arrivare all'autolesionismo. Tutto incomincia il 1° luglio scorso con il passaggio formale di 46 scuole del Comune di Torino alla Provincia, come impone la legge 23/96 di razionalizzazione. Anche il «Berti» è nella convenzione: gli uffici dell'Edilizia scolastica di palazzo Cisterna sanno già che l'edificio è uno dei peggiori del «pacchetto» comunale, anche per la scarsa manutenzione di questi ultimi anni. Ma il 20 luglio, all'improvviso, l'Ufficio ordinanze del settore amministrativo Sanità invia una dura lettera all'assessore provinciale all'Istruzione, Aldo Miletto. In essa si dice che il 19 giugno (data in cui il «Berti» era ancora a tutti gli effetti del Comune), nel corso di un'ispezione dell'Asl 1 di Torino, «si è riscontrata violazione degù articoli 111-133-145-239 del Regolamento municipale d'igiene in quanto i corridoi, le scale, i servizi igienici e le aule si presentano in cattivo stato di manutenzione e conservazione (pareti sporche, imbrattate da scritte e scrostate da infiltrazioni presenti e pregresse), i serramenti necessitano revisione e manutenzione, tutti i vetri risultano sporchi». Cioè esattamente come nel 36 per cento delle scuole - fonte Politecnico - passate dal Comune alla Provincia che sono in questo stato da anni. Ma per il «Berti» l'Ufficio ordinanze del Comune annuncia l'avvio di un procedimento di «temporanea inabilità» dell'edificio. Tutto bene per l'attenzione della sanità pubblica: peccato che la lettera debba essere rinviata al mittente, perché l'hnmobile non è ancora stato consegnato (e non c'è «possesso» finché non c'è consegna). E i lavori relativi, ovviamente, toccano al Comune. Quindi, come replica seccamente l'assessore Miletto, «nessuna violazione del regolamento municipale d'igiene può essere addebitata alla Provincia». Come dire autogol dell'Uffi- ciò ordinanze della Sanità, casualmente diretto da una ex dipendente della Provincia. Autolesionismo sottolineato anche dall'intervento, il 24 luglio, del padrone di casa del «Berti», l'«Educatorio Duchessa Isabella della Compagnia San Paolo», il cui legale, Piero Perac- chio, con molta ironia, ribadisce a tutti gb uffici interessati che il Comune ha locato e gestito per oltre vent'anni l'immobile: quindi, con il prowedimento, «la Citta di Torino censura l'ente conduttore, cioè la Città di Torino, per lo stato di manutenzione e conservazione della cosa locata». Ma il provvedimento viene mandato all'«innocentissima amministrazione provinciale, da 20 giorni in possesso deu'immobile». Commenta, in latino, l'aw. Peracchio: «Sunt lacrimae rerum». Facile tradurre: «Cose da piangere». E forse fa piangere ricordare che l'Asl 1 non era intervenuta il 15 novembre '97 al «Berti», quando una porta si era staccata ed era crollata sulla schiena di un'insegnante, la professoressa Rosanna Lamanna, finita al Martini di via Tofane. Il caso, con la protesta degli studenti (corteo e lezione in cortile), aveva aperto uno spiraglio sullo stato di degrado dell'edificio: porte da riparare, tapparelle che diventavano ghigliottine, bagni intasati, mura scrostate. Il Comune aveva promesso «riparazioni immediate», che a giudicare dal rapporto dell'Asl 1 paiono essere state piuttosto sommarie. E ora a chi tocca intervenire? Sembra che i lavori più urgenti U faccia il Comune. Rimborsati, poidalla Provincia. Gianni Bisio ^ il :-::-v'^' L'estemo dell'istituto magistrale «Berti» di via Duchessa Jolanda. Secondo la relazione le condizioni dello stabile sarebbero disastrose: pareti sporche, serramenti che cadono a pezzi e vetri sporchi sono all'origine dell'inagibilità temporanea dell'edificio
Persone citate: Aldo Miletto, Duchessa Isabella, Gianni Bisio, Miletto, Peracchio, Piero Perac, Rosanna Lamanna
Luoghi citati: Comune Di Torino, Delia, San Paolo, Torino
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