Sub stroncato da embolia ad Andora
Sub stroncato da embolia ad Andora Il quarantenne di Nichelino era da giorni in vacanza con la famiglia ad Albenga Sub stroncato da embolia ad Andora Trovato dai compagni dopo l'immersione a Capo Mele Stroncato da un'embolia o forse da un malore, è rimasto immobile, sul fondo del mare. E' finita tragicamente l'avventura di un sub piemontese che ieri mattina si trovava a compiere immersioni con un gruppo di amici, anche loro subacquei nei pressi di Capo Mele. L'uomo non è più risalito sul gommone ma quando i compagni si sono accorti dell'assenza ormai era troppo tardi. E' morto poco dopo il recupero mentre a bordo di un'ambulanza della Croce Bianca stava raggiungendo il pronto soccorso dell'ospedale di Albenga- Antonio Annunziata, 40 anni, residente a Nichelino in via Santa Maria Mazzarino, era da qualche giorno in vacanza nel Ponente (alloggiava con la famiglia in un camping di Albenga). La sua passione per le immersioni e l'esplorazione dei fondali l'aveva portato ad organizzare una «spedizione» nella Baia del sole. Assieme ad un gruppetto di amici, caricata sul gommone l'attrezzatura necessaria (fatta di mute, bombole, pinne, maschera) si erano recati nella tarda mattinata di ieri su Capo Mele. La loro avventura subacquea, purtroppo, si è presto trasformata in tragedia. Risalendo a galla per il rientro i sub si sono ritrovati tutti sul gommone, Tutti meno An¬ tonio Annunziata. Gli amici molto preoccupati, affiancati da un secondo gommone, hanno fatto subito partire le ricerche. Scesi in profondità, scrutando il fondale si sono accorti che il sub giaceva a circa trentacinque metri di profondità e sono immediatamente scesi per soccorrerlo. In seguito all'allarme si è mossa, per coordinare le operazioni, la capitaneria di porto di Alassio. Nel porticciolo di Andora, dove Antonio Annunziata è stato trasportato con i dovuti accorgimenti, è arrivata intorno alle 12,20 un'ambulanza della Croce Bianca. I militi hanno tentato una corsa verso l'ospedale di Albenga, ma l'uomo è morto prima dell'arrivo al pronto soccorso. Ora rimangono gli interrogativi su quale sia stata la vera causa della morte del sub torinese. Se si sia trattato di un'embolia per qualche imprevisto nella decompressione, se sia stato un malore improvviso ed inesorabile o altro non è ancora dato sapere. Di certo si è trattato di una digrazia che ha profondamente scosso il gruppetto di amici in vacanza nel Ponente. Sul cadavere dell'uomo è stata disposta l'autopsia da parte dei magistrati di Savona. Massimo Boero
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