«E' somatostatina falsa?» di Angelo Conti

«E' somatostatina falsa?» Preoccupazione dopo il sequestro di confezioni e fiale contraffatte «E' somatostatina falsa?» Pellegrinaggio di malati in questura E' un pellegrinaggio mesto e disperato, quello che si svolge in queste ore negli uffici della Questura. Malati di cancro e loro parenti chiedono di essere ricevuti per controllare che le confezioni di somatostatina, comprate a caro prezzo nelle scorse settimane, non siano fasulle. La notizia del sequestro di scatoloni colmi di fiale in apparenza perfettamente regolari, e che invece contengono soltanto un potente lassativo, ha fatto nascere sospetti persino fra coloro che hanno effettuato l'acquisto in farmacia. L'allarme maggiore è comunque fra chi, e non si tratta di poche persone, ha invece provveduto all'acquisto affidandosi ad intermediari che dicevano di «operare» all'estero. Sono questi malati, soprattutto, che si presentano in via Grattoni con scatoloni e sacchetti, contenenti provviste per settimane o per mesi, spesso pagate svariati milioni di lire. Gente resa disperata dalla dura lotta contro un terribile male, palesemente a disagio in un ambiente dove, forse, non avrebbero pensato di finire mai: «Quando abbiamo letto il giornale ci è preso un colpo al cuore - spiega Angelo V., 60 anni, pensionato delle Ferrovie e siamo corsi a vedere le scatole della medicina: la marca era proprio quella. Il sospetto che potesse trattarsi di fiale fasulle non ci ha fatto dormire. E' da un mese che seguo la cura, e mi sembra anche di stare un po' meglio. Ne avevo ancora dodici scatole ed ho preferito portarle subito qui, perché le vedesse un esperto». Nei panni dell'esperto s'è calato il dottor Sergio Molino, dirigente pro-tempore della Squadra Mobile, che ieri ha smesso i panni dell'intransigente investigatore per assumere quelli, più umani, del consigliere: «E' comprensi¬ bile che la notizia abbia generato allarme, ma forse è meglio così. Sarebbe gravissimo che malati di cancro seguano una cura che non ha nulla da spartire con la metodologia del professor Di Bella, verso la quale nutrono la loro fiducia. Noi siamo qui per rassicurare, ma anche per evidenziare e neutralizzare quelle truffe che potrebbero anche avere effetti negativi sulla salute dei pazienti. Siamo pronti a ricevere tutte le persone che intendono interpellarci». In Questura si fa presente che le confezioni fasulle di Resurmide da 3 milligrammi non sono molto dissimili da quelle originali. Ma c'è un sistema abbastanza banale per individuare i «falsi» perché il Resurmide autentico riporta sulla scatola la puntinatura in sovraimpressione dell'alfabeto Braille, che invece manca sulle scatole fasulle. Esiste anche una differenza nella tonalità dei colori della confezione (ma qui, per fare il confronto, è necessario disporre di almeno un campione originale) mentre il foglietto delle istruzioni, nella confezione artefatta, risulta una semplice fotocopia e la fiala contenente il farmaco ha una fattura piuttosto artigianale. La Squadra Mobile di Torino (011.55.881) è comunque a disposizione per fornire ogni ulteriore delucidazione a quei malati che avessero dubbi o perplessità sui farmaci da loro acquistati. 0 per chi volesse fornire ulteriori elementi a carico delle persone che sono state denunciate per un traffico squallido e crudele. Quattro persone, originarie della Puglia ma residenti in Valle di Susa, di cui non è stato reso noto neppure il nome. Angelo Conti Le scatole di falsa somatostatina sequestr ate sono simili a quelle del vero farmaco

Persone citate: Di Bella, Sergio Molino

Luoghi citati: Puglia, Susa, Torino