Il paese senza francobolli di Giampiero Maggio

Il paese senza francobolli LA STORIA Il paese senza francobolli IN questi giorni inviare da Brosso, in Val Chiusella, una cartolina o una lettera alla fidanzata, a un amico o a un parente oppure spedire un pacco, è diventato praticamente impossibile. A meno che non si decida di far pagare al ricevente la multa perché gli è stata spedita la missiva senza affrancatura. O non si abbia la pazienza di cercare altrove i francobolli, diventati introvabili da tre settimane. E non è detto che sia facile recuperarli in un altro paese della valle. Visto che la stessa situazione (ma il disagio dura da un tempo inferiore) la vivono anche ad Alice Superiore, senza francobolli da quattro giorni e a Traversella, il cui ufficio postale è sprovvisto dall'altro ieri. A Brosso, come detto, va pero molto peggio: «E' da 21 giorni sbotta il sindaco Ilario Vigliermo Brusso - che aspettiamo questi benedetti bolli dagli uffici postali provinciali, ma quando ai responsabili facciamo notare il disagio, fanno finta di non sentire. Anzi, come risposta mi dicono che non è compito mio occuparmi di queste faccende e che devo pensare a fare il sindaco». Allora, siccome è compito dell'impiegata che lavora all'ufficio postale del paese sollecitare, lei al telefono risponde gentilmente che «si, abbiamo richiesto anche oggi 2 milioni in francobolli e ci hanno assicurato che ce li manderanno entro Ferragosto. Ma intanto qui la gente è scocciata». Così Brosso ora rischia di compromettere anche la propria immagine davanti ai turisti che in questo periodo, con la loro presenza, triplicano il numero degli abitanti (che passano dai 500 residenti alle circa 1500 presenze). «L'altro ieri - dice un ragazzo che arriva da vicino Milano volevamo spedire 30 cartoline agli amici: non è stato possibile». Negli uffici di Torino dell'Ente Poste dicono che stanno già provvedendo: «Probabilmente si è trattato di im disguido tecnico - afferma la dottoressa Lerda - non tarderemo a rimediare». Ma intanto il primo cittadino di Brosso parla di interruzione di pubblico servizio: «Situazione che potrebbe portarci anche a far scattare delle denunce - afferma -. O forse c'è di più: magari un piano per impedire al nostro ufficio postale di raggiungere l'introito annuale richiesto giustificando in questo modo la soppressione degli uffici». Ribattono dagli uffici provinciali che è ridicolo pensarla così, soprattutto ora che la questione sulla chiusura delle sedi decentrate è in fase di stallo». Ma questa è un'altra storia. Giampiero Maggio

Persone citate: Ilario Vigliermo Brusso, Lerda

Luoghi citati: Alice Superiore, Brosso, Milano, Torino, Traversella