Schumi: obiettivo pole position di Cristiano Chiavegato
Schumi: obiettivo pole position FORMULA 1 Da domani prove in Ungheria su un circuito dove i sorpassi sono difficili Schumi: obiettivo pole position «E' l'unico modo per stare vicino adHakkinen» C'è chi dice - i gufi non mancano mai - che il Gran Premio d'Ungheria (che domenica giungerà alla sua 13a edizione consecutiva) non porta fortuna alla Ferrari. In effetti a Budapest la scuderia di Maranello ha vinto una sola volta. Fu Nigel Mansell, detto «il Leone» a conquistare il successo nell'ormai lontano 1989. Una gara e un risultato destinati a rimanere nella storia della Formula 1 : l'inglese su una pista dove i sorpassi sono ritenuti difficilissimi se non impossibili, arrivò primo al termine di una corsa rocambolesca dopo essere partito dodicesimo nello schieramento. Tra incidenti e rotture, metà dei ventisei concorrenti si ritirarono. Ma la prestazione del funambolico Mansell fu comunque incredibile perché riuscì a vincere con 25" di vantaggio sulla McLaren Honda di Ayrton Senna. Fra l'altro in 625 Grand Prix sinora disputati dal 1950 soltanto in tre occasioni un pilota è sta¬ to capace di affermarsi partendo dodicesimo. Quella di Mansell fu dunque una vera eccezione. Per il resto il bilancio di Maranello è ben povero all'Hungaroring dove, per sette volte, si è imposta la Williams e tre la McLaren. Ma a fare da contraltare ai risultati negativi di Maranello ci sono invece le ottime prestazioni di Schumacher nel circuito magiaro. Il tedesco ha vinto nel 1994 con la Benetton e negli ultimi due anni è sempre partito in pole. Nel '96 fu fermato mentre si trovava al comando da mi guasto meccanico. Lo scorso anno si piazzò 4° perché in crisi con le gomme. Schumi fa un ragionamento semplice: «Poiché devo cercare di vincere per recuperare su Hakkinen, devo avere a disposizione una vettura che vada più o meno alla pari con la McLaren. Le prove che abbiamo fatto negli ultimi giorni e i piccoli aggiornamenti apportati alle F300 ci fan¬ no sperare bene. Sono ovviamente molto più ottimista di quanto non lo fossi ad Hockenheim». Michael non aggiunge altro. Ma è chiaro che eventualmente dovrà essere lui a fare la differenza con il rivale finlandese, su un tracciato che è da guidare più di quanto non lo fosse quello velocissimo del Gran Premio di Germania. Il tedesco, a questo punto, non ha più fatto piani come quando si trovava a due sole lunghezze in classifica da Hakkinen: «Dobbiamo per forza vivere alla giornata, passare da un obiettivo all'altro. Se anche la fortuna ci assisterà almeno in parte, sarà ancora possibile lottare per il titolo. Io comunque, lo ripeto per l'ennesima volta, ci credo sempre e non mi darò per vinto sino a quando non sarà la matematica a togliermi tutte le possibilità». Per il pilota della Ferrari resta primario l'intento di conquistare la pole position o almeno la pri- ma fila della griglia di partenza. «Se è vero che Mansell ha vinto partendo in mezzo al gruppo commenta Michael - è altrettanto vero che nelle altre undici gare disputate a Budapest si è sempre imposto uno dei piloti che hanno preso il via fra i primi tre». Ovviamente in questo gioco un ruolo importantissimo lo avranno le gomme. E quale sarà il peso delle Goodyear (per Ferrari e Williams) e delle Bridgestone (McLaren e Benetton), lo scopriremo già domani nella prima sessione di prove libere. L'appuntamento per una prima verità è fissato fra poche ore. Cristiano Chiavegato GRAN PREMIO D'UNGHERIA 16 AGOSTO '98 - CIRCUITO DI BUDAPEST <W VELOCITA' $ MARCIA Umsh«x« <fm»H« km 3,97
Persone citate: Ayrton Senna, Benetton, Hakkinen, Mansell, Nigel Mansell, Schumacher
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