Rovereto, dal futurismo all'hip hop di Luigi Rossi

Rovereto, dal futurismo all'hip hop Al via il 3 settembre con una serata dedicata ai Balletti russi Anni Dieci Rovereto, dal futurismo all'hip hop «La casa del mago» per «Oriente e Occidente» ROVERETO. La «casa del mago» si moltiplica per due. Accanto all'officina che fu di Fortunato Depero, ora trasformata in museo, la rassegna «Oriente-Occidente» colloca uno spettacolo dal medesimo titolo naturalmente dedicato al geniale artista multimediale futurista che visse e operò nella tranquilla città trentina, con brevi parentesi a New York e a Roma, ove Diaghilev lo inglobò nella gloriosa avventura dei Ballets Russes. Elettra De Salvo e Gustavo Frigerio con «La casa del mago», in scena al teatro Zandonai il 10 e 11 settembre, non intendono ricostruire i famosi «Balli plastici» (che pure hanno lasciato traccia nei colorati pupazzi visibili al museo Depero), ma proporre semplicemente una serata nella quale rinascano lo spirito di libertà inventiva e l'atmosfera giocosa che l'arte futurista trovò nella declinazione dell'onnivoro creatore roveretano (pittore, scultore, designer, scrittore e quant'altro affrontò). Il festival Oriente-Occidente, or¬ mai ineludibile appuntamento di fine estate, anche in questa occasione tiene fede alla sua sigla e contrappone espressioni nordiche e mediterranee, descrive un'ampia parabola storica che parte dai più spericolati esperimenti inizio secolo per giungere all'hip-hop dei giovani d'oggi. E accanto a sofisticati segni della danza post-moderna colloca il flamenco più che mai in voga come hanno dimostrato le numerose incursioni estive in Andalusia. Inizio il 3 settembre con una serata dedicata ai Ballets Russes e ai Ballet Suédois operanti negli Anni Dieci-Venti a Parigi. Due specialisti come Kenneth Archer e Mulicent Hodson illustreranno capolavori come «Le sacre du printemps» di Stravinsky e «Skating Rink» di Borlin. Immediatamente successive saranno serate dedicate ad una figura chiave della danza contemporanea, la fiainminga Anne Teresa de Keermerker, de! gruppo Rosas, che presenterà «Drumining», recente sua creazione presentata soltanto a Vienna. Basandosi su musica minimalista per percussioni di Steve Reich, la De Keersmaker torna ad un suo compositore prediletto fin dagli inizi della carriera. Molto vasta la sezione dedicata all'hip-hop in strada e al Palasport con i gruppi Carte Bianche, aperta anche alla berak-dance, Traktion Avant e Kafing, anche in questo caso con incontri con la break-dance e addirittura con il Buto giapponese. Due compagnie spagnole assai differenti in cartellone. Si tratta di Lanonima Imperiai, gruppo di punta della «nuova danza» con «Cuerpo de Sombra y Luz» di Juan Carlos Garcia che rende omaggio a Borges e al rapporto tra danza e pittura. Finale al teatro Zandoni il 13 settembre con il flamenco di Belen Maya, figlia di Mario Maya. Per il centenario di Garcia Lorca viene presentata «La Diosa en Nosotras» che concilia flamenco e danza contemporanea, vecchia utopia del poeta andaluso. Luigi Rossi

Luoghi citati: New York, Parigi, Roma, Vienna