Naike: «lo, attrice per caso» di Fulvia Caprara

Naike: «lo, attrice per caso» Incontro con la figlia di Ornella Muti, protagonista di «Film» diretto dalla Belli Naike: «lo, attrice per caso» «Al cinema preferisco Vimport-export» LE PASSIONI D'UNA RAGAZZA QUIETA ROMA. Una vestaglia di seta color ghiaccio, i capelli più biondi che castani tenuti su con un fermaglio, un telefonino appiccicato sull'orecchio. Ma soprattutto quell'aria languida, quella morbidezza di gesti, quel tono di voce un po' roco e un po' infantile: Naike Rivelli non è la copia perfetta di sua madre, non è identica alla splendida quarantenne Ornella Muti, non ha lo stesso sguardo magnetico che ha incantato schiere di spettatori. Di certo, però, ha ereditato dalla mamma attrice quella strana miscela di sensualità e «casalinghitudine», quella semplicità anti-divistica, quel modo sereno di raccontarsi. Sul set del suo primo film che s'intitola «Film» ed è diretto dall'ex-attrice Laura Belli, Naike, in una pausa della lavorazione, addenta susine, spiega a quelli della troupe la ricetta del pollo «tandoori» e per prima cosa chiarisce che non ha assolutamente preso la decisione di fare lo stesso mestiere della madre: «Se mi capita qualcosa di carino lo faccio, tutto qui. Sono altre le cose su cui voglio concentrare i miei sforzi. Quali? La famiglia, mio figlio e il lavoro di imprenditore». Sì, proprio imprenditore, in particolare nel settore dell'import-export: «E' il mestiere del padre di Christian, il mio compagno, e mi piace moltissimo perché dà la possibilità di viaggiare, di scoprire un sacco di novità e poi di tentare di portarle in Italia. Parlo di abitudini più moderne, di un certo tipo di locali, dei divertimenti per i giovani... Ecco, mi emoziona tantissimo l'idea di andare in giro a cercare queste cose». Il primo assaggio di recitazione, nello sceneggiato Mediaset «Il conte di Montecristo», accanto alla madre che interpreta la parte di Mercedes (e Naike fa lo stesso personaggio in età giovanile), non le ha fatto scattare la scintilla del fuoco sacro: «Trovo che il mondo del cinema sia molto affascinante - ammette la ragazza -, ma esserne coinvolta del tutto mi spaventerebbe perché è un mondo in cui può succedere di perdere il senso della realtà». Eppure si tratta di un rischio che sua madre ha saputo sconfìggere: «Mia mamma - racconta Naike - è sempre stata molto presente, ha un forte senso della famiglia e quando sta in casa sta con noi punto e basta. Voglio dire che io non ho mai sentito il peso dell'avere una madre attrice; anche quando da piccola andavo a trovarla sul set durante la pausa pranzo, ricordo che ero contenta perché la vedevo e di quello che c'era intorno non m'importava nulla. E poi quando nasci in una certa situazione non ti accorgi che è diversa dalle altre; non ti viene, almeno a me non è venuto, di chiederti "ma le mamme degli altri come sono?"». Cresciuta negli Stati Uniti, dai 4 ai 9 anni, poi tornata in Italia dove ha frequentato una scuola straniera («lì nessuno faceva caso al fatto che mia madre fosse un'attrice famosa»), Naike ha accettato questo primo ruolo cinematografico perché le stava simpatico il suo personaggio: «Una ragazza giovane, divertente, pulita, sposata con un ma- cellaio, che vuole diventare attrice e fa sempre un sacco di "gaffe"». E la Muti che dice di questa scelta professionale? «Io e mamma - risponde Naike - abbiamo un rapporto molto libero, lei non mi direbbe mai di fare o non fare una cosa a meno che non vedesse che è proprio una gran cazzata». Dell'esperienza sul set le piace soprattutto «il poter lasciare anche un piccolo segno personale in un qualcosa che è di altri», mentre del cinema non ama il lato effimero, «il fatto che poi finisce tutto: preferisco le cose durature». Non a caso Naike, due anni fa, ha messo al mondo im bambino: «Non lo abbiamo cercato - racconta -, è capitato e ci siamo presi con gioia le nostre responsabilità. Adesso sono felicissima, anche se non è sempre facile fare la madre, ma mi basta guardare mio figlio per sapere che non potrei vivere senza». Quando è nato, e anche dopo, i rotocalchi si sono riempiti di titoli su Ornella Muti nonna, ma Naike spiega con un sorriso che sua madre «è ancora molto impegnata a fare la mamma dei suoi figli e che, più che una nonna, è considerata anche dal nipotino come una mamma in più». Bambino fortunato, questo Akash, con una nonna così e una mamma che appena può corre a casa a giocare con lui, a cucinare, a leggere, soprattutto romanzi. «Avevo anche iniziato a scriverne uno io - racconta Naike Rivelli -, partendo da spunti reali, legati a cose che ho vissuto. Poi ho abbandonato, ma ho intenzione di riprenderlo». Ballare, «ma in casa perché in discoteca, con tutta quella gente, non mi piace», fare ginnastica, pattinaggio artistico e allenamento pre-pugilistico «perché sviluppa tutti i muscoli del corpo» sono tra le passioni di questa ragazza quieta. Per il cinema, insomma, c'è tempo. Ma se dovesse scegliere adesso un regista con cui lavorare? «Quello di "Thelma e Louise", un film che mi è piaciuto tantissimo». Fulvia Caprara Naike Rivelli con la madre Ornella Muti

Persone citate: Laura Belli, Naike Rivelli, Ornella Muti

Luoghi citati: Italia, Roma, Stati Uniti