Credit e Comit superstar

Credit e Comit superstar Credit e Comit superstar PRONTO rimbalzo tecnico dopo il cedimento di martedì per Piazza Affari, che è stata però costretta a chiudere sotto i massimi segnati nel pomeriggio a causa del ripiegamento di Wall Street dopo il balzo iniziale. Il Mibtel, influenzato pure dall'assestamento del Fib30, ha concluso comunque con un rialzo dell'1,36% a quota 23.115. Volumi sempre bassi: 2211 miliardi di controvalore (3010 la seduta precedente). Non si può dire che quella di ieri sia un'inversione di tendenza del mercato, tanto più se si considera che la progressione è basata soprattutto sulle ricoperture di carattere tecnico. E' quanto sostengono diversi operatori, sottolineando da un lato il nuovo crollo degli scambi e dall'altro la crescente prudenza degli investitori che, oltre al difficile contesto internazionale, sono condizionati dagli appuntamenti sul fronte interno previsti per settembre (Finanziaria e nuove privatizzazioni). In questo senso si spiega il nuovo denaro riservato ancora ieri alle «Utilities», che vengono considerate titoli difensivi quando cresce l'incertezza. Il resto del listino, che all'inizio ha usufruito del buon recupero dello yen sul dollaro e dell'orientamento positivo delle altre piazze europee, ha presentato in realtà ben pochi temi, vivendo quasi esclusivamente sulla spinta delle ricoperture. In ombra gli assicurativi, mentre tra i maggiori beneficiari del ritorno del denaro alcuni bancari e i telefonici. Tra le Utilities si sono distinti Italgas (5,15%), Edison (+3,69%) e Aem (+3,62%). Lieve rialzo nel finale per le Eni (+0,07% a 10.410 come prezzo di riferimento), al ter¬ mine di una seduta molto volatile. Il titolo è oscillato infatti tra un minimo di 10.300 e un massimo di 10.640 lire, con il mercato incerto se dare più spazio al denaro speculativo generato dall'annunciata fusione tra Bp e Amoco o considerare gli effetti negativi che potrebbe avere sui proventi del gruppo la persistente debolezza dei prezzi petroliferi. La seduta è stata caratterizzata anche dai movimenti di alcuni bancari, tra i quali si sono distinte le Credit (+3,54%) e le Comit (+3,80%) che, nelle ultime sedute, sono state tra le più penalizzate nel settore. Al rialzo delle prime, secondo gli operatori, hanno contribuito in particolare i nuovi equilibri che stanno emergendo nella galassia Mediobanca (+1,58%) dopo la recente uscita dal Credit per rafforzarsi in Comit da parte di Hdp (+2,21%). Tra i compratori della Comit, secondo quanto affermano nelle sale operative, si è distinta la Morgan Stanley. Praticamente insensibili Parmalat (+1,90%) e Cirio (-0, 36%) alle indiscrezioni della stampa, che hanno parlato di un passaggio del settore latte dal gruppo di Cragnotti a quello di Tanzi. Nel finale, per opposti motivi, sono spiccati l'accelerazione delle Tim (+4,23%) e il cedimento delle Saipem (-1,82%) che, assieme a Mediaset (-0,74%), Montedison (-1,82%) e Pirelli (-0,25%), sono le uniche ad avere perso terreno nel paniere del Mib30. Tra le altre blue chips in evidenza le Generali e le Fiat, che hanno messo a segno rimbalzi rispettivamente dell'1,72% e dello 0,87%.

Persone citate: Cirio, Morgan Stanley, Tanzi

Luoghi citati: Mediaset