Lo yen risale, l'Europa riprende fiato

Lo yen risale, l'Europa riprende fiato Il Giappone prepara un nuovo piano di sostegno all'economia. I mercati restano prudenti Lo yen risale, l'Europa riprende fiato Da Londra a Milano Borse in rialzo MILANO. La notte, per fortuna, ha portato consiglio. E così dopo il martedì nero delle Borse non si è ripetuta, di mercoledì, la catena di Sant'Antonio della paura. Tirano un bel sospiro di sollievo le Borse, la diga Wall Street tiene e lo yen, termometro sensibile dello stato di salute dell'economia giapponese, riesce a recuperare sul dollaro quel tanto che basta (da 147,66, record negativo degli ultimi otto anni, a 146,10) a rendere un po' meno pessimisti i mercati. Alt, frenano subito gli analisti: nulla di fondamentale è successo per gridare alla vittoria sull'orso, l'instabilità - in altre parole - continua a regnare sovrana al di qua e al di là dell'Atlantico, al di qua e al di là del Pacifico, bisogna continuare a navigare a vista, evitare di cedere al panico ma non commettere nemmeno l'errore di pensare che il peggio sia ormai passato. Pragmatici per forza e per necessità, gli uomini della Borsa, a Wall Street come in Piazza Affari. Comprensibile. Riprendersi nel giro di poche ore da una doccia fredda come quella di martedì, con 62 mila miliardi di capitalizzazione persi in Piazza Affari e una cifra sette volte superiore perduta a Wall Street, non è semplice né possibile. A due giorni da Ferragosto, poi. Ma, diciamolo, anche gli analisti dai nervi più saldi ieri, quando hanno avuto la conferma che nella notte lo yen aveva guadagnato terreno spinto, si spera, dalle misure di sostegno all'economia (4 mila miliardi di yen entro il marzo 2000) annunciate dal governo giapponese, e quando, ieri mattina presto, hanno visto salire dell'1,17% la Borsa di Hong Kong, primo indicatore degli umori di giornata, hanno capito che si poteva sperare. Un'ora dopo, il responso dei mercati ha confermato il rimbalzo: Parigi che apre a +1,3%, Londra a +0,8%, Francoforte a + 1,3%, Milano a +0,8%. Non era scontato ed ò una buona notizia: «Bastava un'altra batosta generalizzata e saremmo qui a commentare una débàcle, una Caporetto dei mercati», riassume, alle sei di sera, otto ore dopo, a Borse chiuse, uno dei più ascoltati guru di Piazza Affari. Chiaro che il momento dei mercati si gioca ormai in quella sottile linea che separa il pessimismo della ragione dall'ottimismo della volontà. Messe in fila, una dopo l'altra, le ragioni del pessimismo restano tutte: la sostanziale sfiducia dei mercati nell'azione di aggiustamento della situazione economica da parte del nuovo governo giapponese, il sospetto che sotto sotto i giapponesi puntino alla svalutazione dello yen per tornare a esportare a pieno ritmo le loro merci, per non parlare della Cina che finora ha difeso il cambio dello yuan (e del dollaro di Hong Kong) ma sulle cui mosse future, se lo yen precipitasse sotto quota 150 per un dollaro, nessuno è in grado di scommettere. Ma anche l'ottimismo ha le sue regole che si coniugano perfettemente con le leggi di ogni Borsa che si rispetti: comprare ai minimi e vendere ai massimi. E allora, dopo tante batoste, perché non approfittarne per riacquistare titoli meno cari? Chiamatelo pure rimbalzo tecnico ma, per ora, ha funzionato benone se il mercoledì ha potuto chiudersi ovunque sotto il segno più del rialzo: +2,59% a Parigi, +2,16% ad Amsterdam, +2,14% a Zurigo, +1,90% a Francoforte, +1,72% a Madrid, +1,36% a Milano, +0,27% a Londra. Una salutare boccata d'ossigeno. Il la, ancora una volta, era venuto da Wall Street dove già nell'ultima mezz'ora del martedì nero, toccato il fondo, molti operatori avevano ricominciato a comprare a man bassa. E ieri pomeriggio, sempre Wall Street, con la sua apertura in rialzo (+68 punti), ha prima consolidato i recuperi delle Borse europee e poi, quando qualche corrente di vendita ha momentaneamente reso meno consistente il recupero della madre di tutte le Borse, li ha frenati in chiusura. Copione perfettamente rispettato da Piazza Affari partita a razzo (con l'indice Mibtel a sfiorare il 2%) subito dopo il primo flash da Wall Street per poi ripiegare fino al + 1,36% finale con scambi a 2300 miliardi, 700 in meno di martedì. Rimbalzo generalizzato, quello di Piazza Affari, con le blue chips quasi tutte su (Fiat +0,92%, Generali +2,20%, Mediobanca +1,73%, Telecom + 1,02%, Tim +4,23%), alcuni segni meno a sorpresa (Montedison -1,82%, Pirelli -0,25%, Mediaset -0,74%) e qualche precauzione dettata dal momento come la grande corsa ai titoli delle Utilities: Italgas (+5,38%), Aem (+3,62%), Edison (+3,25%). Nessuna sorpresa, invece, dalla nuova impennata dei titoli bancari, Comit +3,76%, Bancaroma + 3,16%, spiegati più dalle ipotesi di alleanze in fieri che dai su e giù del mal d'Asia: ma questa è un'altra storia, si vedrà. Armando Zeni LA RISCOSSA Le variazioni delle pri DEI LISTINI ncipali Borse, in % IERI MARTEDI' ■ KUALA LUMPUR +1,80 -5,20 ■ HONGKONG +1,17 -3,62 ■ GIAKARTA +0,06 - 3,25 ■ TOKYO - 0,18 - 1,40 ■ SINGAPORE -1,22 -3,02 ■ BANGKOK - 1,75 - 1,75 ■ SEUL - 1,90 - 0,70 ■ MANILA - 4,80 - 3,82 ■ MOSCA - 1,56 -9,11 ■ PARIGI +2,59 -2,37 ■ FRANCOFORTE +1,90 -3,80 ■ MILANO +1,36 - 2,74 ■ LONDRA +0,54 - 2,77 ■ NEW YORK +1,05 -1,31 min I mercati reagiscono al martedì nero, ma l'incertezza resta

Persone citate: Zeni