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Evangelisti Evangelisti «In regola con Schengen» ROMA. Non saranno i clandestini a cacciare l'Italia fuori da Schengen. «I nostri adempimenti e l'aderenza agli standard di sicurezza adottati dall'Italia sulla base delle prescrizioni contenute negli accordi di Schengen sono perfettamente in regola». Ma ancora, «siamo entrati in Schengen prima della legge sull'immigrazione che non era nemmeno un requisito o una condizione per la nostra partecipazione. Certo è che con la legge ò cresciuta la nostra credibilità». Il presidente del Comitato di controllo parlamentare sull'applicazione degli accordi di Schengen, Fabio Evangelisti, chiarisce cosi alcuni dubbi sollevati in questi giorni sulla tenuta dell'Italia nello spazio comune. «La tenuta del controllo delle frontiere esteme c'è - ha detto Evangelisti -, nessuno passa inosservato dai confini italiani e se ne è accorto anche il presidente di turno del comitato esecutivo di Schengen che ha espresso, in una recente visita in Italia, parere positivo per la messa in sicurezza dei confini». Sul fronte clandestini, sottolineando che la legge «vuole innanzitutto favorire flussi regolari», Evangebsti a chi inneggia a maggior rigore risponde che l'Italia è più avanti degli altri Paesi Ue: «In Francia nei "centres de détention" i clandestini possono rimanere un massimo di 12 giorni». Prolungare i 30 giorni «significa emanare una circolare o un decreto ad hoc e non affidarsi abo spazio discrezionale che può essere intravisto nella legge». fAnsaJ

Persone citate: Evangelisti, Fabio Evangelisti

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma