Sugli integratori i medici si divìdono

Sugli integratori i medici si divìdono Sugli integratori i medici si divìdono «Ma nessuno ha sostenuto che la creatina fa bene» INTERROGATORI AL CONI Lm ROMA " ABUSO di farmaci è una realtà. Ascoltati quattro medici e un dirigente del Coni, la commissione Antidoping non nasconde la sua inquietudine. Il presidente Longo ha sottolineato: «Qualcuno avrebbe dovuto dire che la creatina fa bene... invece no. E ci siamo trovati davanti a una disparità di trattamenti, a una confusione che suscita allarme». Si prevede (dopo aver completato l'inchiesta) di chiedere alla commissione Scientifica del Coni un «decalogo» che metta ordine nelle prescrizioni. Zeman può sorridere. Ha trovato nell'avvocato Longo un convinto sostenitore della sua tesi, pronto a ribattere anche alle accuse di Lippi e Moggi. «La commissione - ha detto il direttore generale bianconero deve osservare il segreto istruttorio. E' lì per indagare, trovare eventuali colpe e punire chi ha sbagliato. Ricordando che i bambini vengono sculacciati dalla mamma, i grandi devono pagare». E ribadendo che «la querela a Zeman si farà. Osserveremo le regole, mi sembra ipotesi remota la possibilità che la Figc ci neghi l'autorizzazione». L'avvocato ribatte piccato: «Non entro in polemiche, non è il mio stile. Noi sentiamo il dovere di approfondire la questione e non capisco il risentimento di qualcuno. Tutti dovrebbero invece essere sensibili a un problema che riguarda la salute. Stiamo agendo con equilibrio, cercando di non turbare il mondo del calcio. Però dobbiamo tutelare le esigenze dell'indagine. Se anche dovessimo chiamare Del Piero, nessuno dovrà sentirsi danneggiato: noi operiamo con la massima trasparenza. Non dimentichiamo che stanno intervenendo anche magistrati di varie città: i procuratori non agiscono per fatti di scarso rilievo. Non credo che la nostra indagine finirà in una bolla di sapone». Il calendario della commissione prevede, da martedì, una prima serie di convocati: Mazzone, Simoni, Lippi, Galeone, i medici delle nazionali Zeppilli e Tranquilli, il dottor Tavana, il dottor Bergampo e il preparatore della Juve, Ventrone. Poi giocatori ed ex. Al Coni ieri ha aperto la giornata il responsabile della divisione sperimentazione del Coni, Donati, che senza incertezze si è schierato con Zeman: «L'allenatore si è espresso lodevolmente, con coraggio malgrado sia un professionista con rapporti economici, un interno all'azienda calcio. Il problema va inquadrato in termini generali, senza puntarsi su una squadra o un giocatore. Non parliamo di problemi etici, oggi tutti sono disinvolti. Ma neanche di liste doping, perché ci dovremmo domandare come mai mancano certe sostanze. Dietro agli integratori ci sono enormi interessi economici. A mio parere un atleta va valutato per le sue capacità in allenamento e durante la gara, fornendogli un'alimentazione ricca e sana». Quindi lei non è d'accordo con il dottor Agricola? «Non lo conosco - sostiene Donati -. Io sono contro i medici che parlano di integratori buoni e magari sono rappresentanti di qualche azienda farmaceutica. Quando si superano certi dosaggi per me si rientra nel caso di doping. Perché queste sostanze scombinano gli equilibri del corpo, danno l'impressione che l'atleta possa toccare certi limiti ed invece non è così. E ad annate eccezionali seguono, guarda caso, grandi scadimenti di forma. L'alternanza di rendimento è segno dell'uso di queste sostanze. Gli atleti sono soggetti deboli, influenzati da persone che rninimizzano i rischi ed esaltano i vantaggi. Purtroppo il pubblico non capisce il problema e quando si abbasseranno i riflettori, arriveranno le vendette. Tanto più che l'organizzazione sportiva non sembra aver capito che lo strumento le è sfuggito di mano. Che ci sia bisogno di certe sostanze per fare sport è folle. Vi offro un dato grave: le cose farmaceutiche sono obbligate a fornire all'Istituto della Sanità i dati delle vendite del- lt TORINO. Il 15 novembre, quando la Juventus andrà aU'Olimpico e incontrerà la Roma per la prima volta dopo l'esplosione delle polemiche sul doping, dovranno sistemare i cavalli di frisia tra le due panchine perché gli uomini del calcio non siano tentati di dedicarsi alla boxe. Il solco che si è creato tra la Juve e Zeman è incolmabile e si sprofonda sempre più nella rabbia. Sorda, cupa, mcomprimibile. Non basta un diktat di cartavelina per impedire che tracimi. «Mi girano forte, ma così forte che mi sembra non mi sia mai successo di arrabbiarmi così» dice Lippi, cui la Juve avrebbe imposto il silenzio sull'argomento. «La società decida come vuole, mi assumo la responsabilità personale delle mie dichiarazioni. Sono amareggiato, dispiaciuto. Ci hanno aggredito in tutti i modi ma questo attacco è davvero poco simpatico. E' una vigliaccata». Ma si può negare a Zeman il l'Epo. Dal '97 sono inadempienti». Alicicco, medico della Roma, non demonizza gli integratori, ma ribadisce che vanno utilizzati per le patologie. (Anche dieci litri d'acqua fanno male - sorride -. Sono sicuro che qualcosa verrà fuori da questa mchiesta, la procura vuol far luce diritto di esprimere una sua paura? Se davvero nel calcio si prepara uno scivolo che porta al doping non è meglio denunciarlo prima? «E' bello dire che ti preoccupi di salvare vite umane e di preservare i giovani dai rischi del doping: è facile raccogliere solidarietà su questi temi, finché spieghi che bisogna essere buoni. Chi non è d'accordo? Infatti molti si sono uniti a questa crociata e lo faccio anch'io, come Simoni, Mazzone e tanti altri». Allora l'unico problema è che Zeman non doveva tirare in ballo la Juve. sulle farmacie per vedere se esistono illeciti. Ricordate che la lista delle sostanze dopanti era assai più corta qualche anno fa». Agricola ribatte: «Abbiamo sviscerato l'argomento con la commissione, penso di aver spiegato le mie opinioni. Noi abbiamo usato certe sostanze lecite, con scienza e coscienza: tenendo sempre al primo posto la salvaguardia della salute dell'atleta». E se una legge ne vietasse l'utilizzazione? «Valuteremo la cosa nei convegni scientifici». Più confuse le dichiarazioni dei medici di Empoli e Vicenza. «Uso la creatina per non più di 40 giorni - sostiene il dottor Palai - altrimenti potrebbe provocare danni al fegato. Non sono d'accordo con Donati. Per me si può intervenire sulla morfologia - con sostanze e palestra - se non si danneggiano gli organi interni. E poi non avremo comunque grandi miglioramenti, un asino non diventa un cavallo». Il dottor Fanton sta provando la creatina e gli aminoacidi da qualche mese: «A piccole dosi, non a tutti i giocatori. Alla fine del test deciderò se proseguire. Comunque si devo indagare, anche se credo che tutto finirà in ima bolla di sapone». La Federcalcio respinge, invece, ogni presunto coinvolgimento dello staff della Nazionale in sommistrazioni farmaceutiche non lecite. «Non sono mai stati impiegati - si legge in ima nota - sostanze, farmaci o metodi vietati dal regolamento antidoping». Piero Serantoni FALAI (Empoli) «Si può intervenire sulla struttura morfologica dell'atleta, ad esempio se non ha grandi muscoli» DONATI (Coni) «La creatina, in dosi anormali, è doping Temo che, spenti i riflettori, tutto torni come prima e scattino vendette» FANTON (Vicenza) «Da qualche mese uso creatina e aminoacidi in dosi inferiori a quelle indicate. Deciderò in base ai risultati» AIICICCO (Roma) «Genitori di giovani calciatori vengono in processione a chiedermi il ricostituente "che aiuti il bambino"» I mm II tecnico della Juventus Marcello Lippi ieri ha replicato alle dichiarazioni di Zeman A fianco, l'allenatore della Roma Zdenek Zeman ieri a Torino per l'interrogatorio in pretura. Sotto. Riccardo Agricola, medico della Juve

Luoghi citati: Empoli, Roma, Torino, Vicenza