Nel mirino di Zeman finisce anche l'Inter di Alberto Gaino

Nel mirino di Zeman finisce anche l'Inter Torino, l'allenatore della Roma interrogato su farmaci e doping dal procuratore Guariniello Nel mirino di Zeman finisce anche l'Inter «Un giocatore mi ha stupito per le prestazioni atletiche» TORINO. «Nella scorsa stagione agonistica anche un giocatore dell'Inter mi ha sorpreso per le eccezionali prestazioni atletiche». Zdenek Zeman ha osservato, riflettuto, raccolto confidenze sull'uso e abuso di farmaci e altri prodotti nel calcio. E ieri, a poche ore dalla sua deposizione al Coni, ne ha riparlato al procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, il magistrato che a Torino ha aperto un fascicolo sulla base della notizia di reato fornita dallo stesso Zeman nelle sue interviste: somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica. Di Vialli e Del Piero, e relativi muscoli, si sapeva. L'allenatore romanista ci è tornato su, senza aggiungere altro. Replay anche per le confidenze ricevute da Di Matteo sui farmaci che al centrocampista sarebbero stati proposti in Nazionale. Possiamo immaginare la scena: Guariniello dietro la sua scrivania ingombra di carte, il testimone di fronte. Di lato l'ispettore Raimondo Romanazzi, l'esperto, anche per come si precipita dall'allarme ozono che minaccia il cielo di Torino alla prossima inchiesta del magistrato, passando per questa che, tre piani sotto, ha mobilitato una truppa di telecamere e giornalisti. Roba da assedio di Fort Apache, con cento occhi puntati sulle tre porte d'accesso e sui movimenti della Bmw granata da cui l'allenatore romanista Zeman è sceso alle 11,02. Un caldo da svenire, là sotto. Ma nella stanza di Guariniello c'è il condizionatore. L'atmosfera è quella giusta. E poi il magistrato sfoggia il suo stile pacato: «Ho letto che lei ha dichiarato. Può spiegarmi...». Zeman cerca le parole. Ripete che si è deciso a parlare nell'interesse dello sport, che non ha prove ma che spera in una reazione a catena. «Niente di personale», smozzica sognando una sigaretta. Ma come si fa a tirarne fuori di tasca di fronte al magistrato antifumo per definizione! E' lì per un discorso culturale. Parole d'oro per Guariniello: a lui, più che le condanne, interessa che arrivino i messaggi. Sono trent'anni che batte su quel chiodo: tutela della salute, da quel- la degli operai in fabbrica alla nuova frontiera giovanile dei farmaci per superarsi. Lo sport è maestro. Anzi, secondo Guariniello, rischia di diventare pericolosamente maestro. E allora sotto con i testimoni. Oggi tocca a Sandro Donati, il preparatore che da anni predica nel deserto sul doping. Da Parigi è arrivato un inviato dell'Equipe. Ci sono squadre televisive francesi e svizzere, riconoscibili nel mucchio selvaggio dalle disinvolte brache coite. La Bmw granata si rianima verso le 12,30 e infila il cortiletto della pretura per appostarsi nei paraggi dell'immancabile porticina interna. Un muro di telecamere si schiera di fronte e resiste indomito per più di un'ora. Di Zeman riusciamo a scorgere un braccio nella fuga rombante verso l'autostrada, il Trentino, i giallorossi in ritiro, il lavoro di sempre. «Io non voglio che usino farmaci, né creatina né altro», il suo credo. Ma prima della stretta di mano e di firmare il verbale di interrogatorio una raccomandazione di Gua¬ riniello: «Mi tenga al corrente di eventuali provvedimenti nei suoi confronti». Arrivederci. Possibile che non voglia rivelare nulla di quelle due ore e mezzo? Al telefono Zeman sembra un libro Zen: (Al magistrato ho detto quel che so». Punto. Guariniello, più ironico, chiosa: «Quel tale Moggi mi rimprovererebbe subito di violare il segreto istruttorio, come ha fatto con il procuratore sportivo». Da Bologna arrivano le prime notizie dell'altra inchiesta penale: la perquisizione nell'abitazione di uno dei soci della farmacia al centro delle indagini ha portato al sequestro di ricette di Eritropoietina. Altro doping e altra storia, in cui compaiono medici di squadre di serie A (Pietro Fanton del Vicenza), ex allievi del professor Conconi (Michele Ferrari di Ferrara) o che dicono di essere stati messi in contatto con la solita farmacia dall'ex capo dello staff medico della Nazionale agli Europei '96, Paolo Zeppilli. Alberto Gaino A Bologna trovate ricette di Epo in casa di un socio della farmacia al centro delle indagini sul doping Chiamato in causa anche un ex medico della Nazionale 4 ri

Luoghi citati: Bologna, Ferrara, Parigi, Torino, Trentino