L' Ulivo: basta strumentalizzare di Daniela Daniele

L' Ulivo: basta strumentalizzare L' Ulivo: basta strumentalizzare Nel Polo frena An, Forza Italia e Ccd attaccano REAZIONI LA BUFERA POLITICA CROMA OME una miccia consumatasi fino alla deflagrazione. Così il suicidio del giudice Lombardini esplode nel mondo politico che ora si spacca in due, netti, schieramenti: contro Caselli, prò Caselli. Il Polo, sia pure con varie sfumature, dalla condanna alla prudenza, e con l'unica eccezione di aperto contrasto tra esponenti di An, attacca il pool dì Palermo, accusandolo di «giustizialismo», e sottintendendo metodi esecrabili di interrogatorio. L'Ulivo fa intendere di non poterne più delle «strumentalizzazioni contro l'autonomia della magistratura» e invita a ricondurre il dibattito entro binari di civiltà, tenendo bassi i toni, se non altro per rispetto alla morte disperata di un uomo. Le reazioni, all'indomani dell'ingresso violento della tragedia nella pretura di Cagliari, sono, infatti, tutt'altro che a bassi toni. Da Forza Italia partono le bordate più pesanti nei confronti del procuratore capo di Palermo, Giancarlo Caselli. Il senatore Mario Greco si chiede «se non sia giunto il momento di ribellarsi contro metodi e procedure da inquisizione terroristica». Tiziana Maiolo, dello stesso partito, parla con disprezzo di Caselli: «La sua serenità è quella del giustiziere, dell'angelo sterminatore». E il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi, anticipa che presenterà un'interpellanza al ministro della Giustizia per sapere «come mai la procura di Palermo, che dice di essere obe- rata di compiti di prima linea contro la mafia, trova tempo e risorse per avviare procedimenti contro ignoti». Mentre il vicepresidente del Senato, Domenico Contestabile, denuncia il «clima di giustizialismo e il metodo delle inchieste condotte con una durezza sconosciuta ai Paesi civili». Vittorio Sgarbi, del gruppo misto, chiede addirittura la custodia cautelare per Caselli, per il sospetto di inquinamento delle prove. Gli fanno eco Gasparri («Se fossi un esponente della procura di Palermo credo che passerei molte notti insonni») e Maceratini («Tra pm e imputato si stabilisce l'infernale dilemma: mors tua, vita mea») di An. Ma, nello stesso schieramento, prende le distanze Alfredo Mantovano, responsabile nel partito per il problemi dello Stato: «E' molto difficile, e anche ingeneroso, tentare di interpretare un gesto tragico come il suicidio. L'unica cosa da non fare, però, è strumentalizzarlo contro qualcuno». Dal segretario dell'Udr, Clemente Mastella, il suggerimento agli organi del Consiglio superiore della magistratura di fare chiarezza, al più presto, e di accertare tutte le responsabilità. Poi l'onorevole Maretta Scoca: «E' irresponsabile accusare Caselli e i suoi collaboratori sulla base di semplici illazioni». Una difesa che, però, pre¬ tende il trasferimento dell'indagine in corso dalla procura di Palermo «ad altro ufficio». E' stato il «terrorismo giudiziario», secondo Pierferdinando Casini, leader del Ccd, a determinare il suicidio di Luigi Lombardini. «Mi auguro - ha dichiarato -, dopo la morte del magistrato, che oggi si abbia più ritegno nel sostenere che in Italia la questione giustizia è un problema di Berlusconi o una sua ossessione privata». Dall'altro fronte, il responsabile per la giustizia dei Ds, Pietro Folena, chiede invece di fermare, una volta per tutte, la campagna di aggressione messa in atto contro alcuni magistrati: «I finti garantisti del Polo hanno già trovato e indicato alla piazza il colpevole: Caselli, sempre Caselli». Nando Dalla Chiesa, dei Verdi, paragona la persecuzione contro Caselli, «per intensità, fanatismo e mancanza di scrupoli», al linciaggio condotto, a suo tempo, contro il commissario Luigi Calabresi. Ora occorre fare in fretta nel togliere ogni dubbio alla verità. E' il consiglio di Giovanni Meloni, di Rifondazione comunista, presidente della Commissione anticorruzione della Camera. Dal coro dell'Ulivo esce Marco Boato: «Una terribile tragedia - dice - che si poteva evitare». E osserva che «dal retroscena di questa drammatica vicenda cominciano a individuarsi indizi di una feroce lacerazione interna alla stessa magistratura». Daniela Daniele il A sinistra il verde Marco Boato Qui sotto la forzista Tiziana Maiolo

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Ome, Palermo