Aziende a Vicenza sommersa dai fax

Aziende a Vicenza sommersa dai fax IL PAESE DEL LAVORO CHE NON CE' Storia di un piccolo carrozziere che cercava un tecnico e poi ci ha ripensato Aziende a Vicenza sommersa dai fax «AAA. Perito cercasi». E rispondono da tutta Italia VICENZA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ai giornali locali poco ci mancava che intasassero i telefoni e il Mattino di Padova si è visto arrivare 140 fax in 24 ore. Ma anche a La Stampa, ad esempio, le chiamate in pochi giorni sono state centinaia. Tutto per un articolo dove un piccolo imprenditore vicentino si lamentava di non riuscire a trovare un perito tecnico addetto alle revisioni auto. Nonostante l'offerta di uno stipendio da 2 milioni e 600 mila lire tonde al mese. Stupore nazionale: sono così ricchi nel Nord-Est da sputare su quasi 3 milioni? «No, è stato tutto un equivoco» dice adesso Paolo, il responsabile della superofferta. Guai mettere il cognome: chi potrebbe rispondere a qualche migliaio di candidati pronti a fare le valigie anche domani da Lampedusa per un posto che vale oro? «Non è vero che abbiamo offerto quella cifra - spiega seccato - ci mancherebbe, così poi siamo costretti a pagare più del normale...». Parla di forzatura della stampa, di parole male interpretate. Anche se il giornalista che qualche giorno fa ha ascoltato (e poi riportato) le sue lamentele in un bar del centro città conferma: «Eravamo in quattro a sentirlo, quei 2 milioni e 600 mila non sono un'invenzione». Allora come stanno le cose? Di sicuro c'è che Paolo il carrozziere con alcuni soci vuol mettere in piedi un capannone alla periferia della città, un consorzio di artigiani ognuno con una specializzazione: carrozzeria appunto, elettrauto, officina, gomme. E poi ci sono le revisioni auto obbligatorie: «E' vero, cerchiamo un perito meccanico che si occupi del settore. Ma non a quelle cifre. E neanche a 2 milioni al mese...» insiste il piccolo imprenditore. Cosa dovrebbe fare? Un minicorso alla Motorizzazione di Roma, poi controllare le auto secondo lo standard previsto per promuoverle o bocciarle. In tutto un'ora e mezzo per auto e un po' di grasso sulle mani. E per quasi 3 milioni al mese i periti di mezza Italia erano pronti a mettersi in fila. Certo aveva colpito, quell'appello «disperato». Anche perché il problema nel Vicentino esiste davvero: la manodopera è diventata merce preziosa e sono sempre di più le fabbriche composte quasi per la metà da extracomunitari. L'asse industriale di Vicenza aveva persino preparato un progetto per costruire case agli operai stranieri. Perché l'economia qui viaggia: settemila miliardi di saldo commerciale positivo nel 1997, un tasso di disoccupazione del 3,4% contro il 12 nazionale, 319 mila addetti nell'industria (dati 1991) su una provincia di circa 1 milione di persone. Ma di quel superstipendio pare non se ne parli più: «E' successo questo - dice sempre Paolo - all'inizio abbiamo offerto quei 2 milioni e passa ai nostri dipendenti interni, persone fidate. Ma nessuno ha voluto cambiare lavoro: insomma chi faceva l'elettrauto ha preferito continuare senza rischi. Così l'obbligo di rivolgersi a persone esterne. Ma secondo contratto, cioè meno di 2 milioni al mese». Sì, però intanto i giornali sono tempestati di chiamate... «Va beh, e io che ci posso fare? ripeto, sono stato travisato. Comunque non importa, vuol dire che avremo più scelta». Alessandro Mognon

Persone citate: Alessandro Mognon

Luoghi citati: Italia, Lampedusa, Padova, Roma, Vicenza