Amoco-BP fusione da 200 mila miliardi

Amoco-BP fusione da 200 mila miliardi Il più grande matrimonio del dopoguerra. Il nuovo gigante del petrolio avrà sede a Londra Amoco-BP fusione da 200 mila miliardi Gli esperti si aspettano altri accordi in risposta al prezzo debole del brent LONDRA. La mega-fusione da 110 miliardi di dollari (quasi duecentomila miliardi di lire) tra British Petroleum e Amoco, la più grossa di tutti i tempi, ha sbalordito la City e Wall Street. Il nuovo gruppo si chiamerà BP Amoco, avrà il suo quartier generale a Londra e diventerà l'azienda britannica più potente sul mercato azionario. L'annuncio, che ha preso tutti in contropiede, catapulta il nuovo gruppo fra i «top 3» mondiali, accanto a giganti come la Royal Dutch-Shell e la Exxon. Ma sono già previsti pesanti tagli ai 99 mila e 450 posti di lavoro combinati delle due aziende, mentre BP e Amoco annunciano che il nuovo gruppo risparmierà 2 miliardi di dollari entro i prossimi 18 mesi. La BP è il partner più importante, con 56 mila e 450 dipendenti: la notizia che progetta di eliminare 6 mila posti di lavoro in tutto il mondo è stata accolta con sgomento in Inghilterra, benché l'azienda si sia affrettata a dire che i licenziamenti nel Regno Unito saranno relativamente pochi. A quanto pare saranno gli Stati Uniti ad accollarsi i tagli più significativi. E' una fusione al 60/40 per cento. L'amministratore delegato della BP, Sir John Browne, diventerà direttore generale dell'azienda mentre il presidente della BP Peter Sutherland e il presidente della Amoco Larry Fuller ne diventeranno co-presidenti. Sir John ha commentato: «Da soli eravamo in cima alla serie B. Questo va bene, ma insieme possiamo fare di più». Gli analisti inglesi ieri commentavano che la sterlina e i tassi d'interesse alle stelle sono destinati a esercitare pressione sulle aziende, specie sull'industria del petrolio in cui i prezzi sono i più bassi degli ultimi dieci anni: a sentire uno di loro, «c'è un sacco di petrolio che sciaborda in giro in questo momento». Si prevede che la fusione sarà completata entro la fine dell'anno, ma prima avrà bisogno che gli azionisti e i regolatori le diano il via libera. Per il momento, ha avuto un effetto leggermente rivitalizzante su un mercato azionario che appariva in caduta libera a causa delle preoccupazioni per l'eco- nomia giapponese. Le azioni della BP sono subito svettate del 15%, arrivando a 887 pence: ciò ha aumentato il suo valore di mercato di 6,82 miliardi di sterline. E l'indice Ftse-100, che fino all'annuncio di ieri si trascinava toccando le punte più basse degli ultimi sette mesi, si è ripreso un poco e ha chiuso a quota 5432,80, lasciando comunque sul campo il 2,77 per cento. La trattativa, condotta da JP Morgan, Merrill Lynch e Morgan Stanley, ha lasciato di stucco gli operatori per la segretezza con cui è stata condotta. Gli analisti ieri prevedevano che la Shell dovrà rispondervi a tono: è insomma probabile che la fusione finisca per infiammare il settore. La mega-fusione mette insieme due aziende con interessi globali. Insieme, hanno 700 mila azionisti. La BP è il più grosso produttore di petrolio grezzo inglese, ma ha operazioni in più di 70 Paesi. Il nuovo gruppo avrà riserve di circa 14,8 miliardi di barili di petrolio e gas e una produzione giornaliera di 3 milioni di barili. Sarà una potenza anche nella produzione di prodotti chimici, petrolchimici e nell'energia solare. La BP ha 17.900 stazioni di servizio in tutto il mondo, mentre la Amoco ne ha 9300. La BP è attiva dal 1908, grazie agli sforzi dell'avventuriero William d'Arcy, che nel 1901 era riuscito a strappare una concessione alla Persia. Malgrado sia più piccola, la Amoco ha una storia ancora più antica: la sua fondazione risale al 1889. Sir John Browne, direttore generale di BP-Amoco, dice: «Questa è una magnifica alleanza tra pari con forze strategiche e geografiche complementari, che crea in effetti una super-major in grado di servi¬ re meglio i nostri milioni di clienti. In questo clima le migliori opportunità di investimento andranno in misura crescente ad aziende che abbiano le dimensioni e la forza finanziaria per intraprendere quei progetti su larga scala che assicurino un ritorno veramente ragguardevole». Gli osservatori del settore ritengono che il nuovo gruppo che sorgerà dalle nozze BPAmoco coprirà il 6,9% dell'indice Ftse-100 alla Borsa di Londra, ben al di sopra dell'attuale «numero 1», la Glaxo Wellcome. Secondo alcuni esperti, inoltre, i fiori d'arancio BP-Amoco potrebbero spingere alla fusione altre società petrolifere duramente colpite dalla debolezza del prezzo del brent. I risparmi derivanti dalla fusione, stando a un analista britannico, sono stimati a 2 miliardi di dollari entro il 2000. Maria Chiara Bonazzi NASCE UN COLOSSO MULTINAZIONALE prime società quotate al livello mondiale La classifica delle SOCIETÀ' CAPITALIZZAZIONE (MLD DI DLR1 General Electric 286 2] Microsoft 257 3] Coca-Cola 198 4] Exxon 165 5] Royal Dutch Shell 163 6] Merck 151 7] Intel 147 8] Wal-Mart 141 9] Pfirzer 136 10] Ntt 131 SOCIETÀ' CAPITALIZZAZIONE [MLD DI DLR] 11 Ibm 122 12] Lucent Technologies 118 13] Novartis 116 14] BP AMOCO 110 15] Bristot-Mayers Squibb 108 16] Procter & Gamble 107 17] Glaxo Wellcome 104 18] Philip Morris 104 19] Cisco Systems 103 20] Johnson & Johnson 100 I I LE GRANDI FUSIONI DELLA STORIA (VALORE IN MILIARDI DI DOLLARI) Sociotd Data Valore 1) DAIMLER-CHRYSLER Maggio'98 92,0 2) CITICORP-TRAVELERS Aprile 98 70,0 3) NATIONSBANK-BANKAMERICA Aprile 98 60,0 4) BELL ATLANTIC-GTE Luglio '98 52,9 5) BP-AMOCO Agosto 98 48,0 6) WORLDCOM-MCI Ottobre'97 36,5 7) SANDOZ-CIBA Dicembre 96 36,3 8) MITSUBISHI BANK-BANK OF TOKYO Marzo '96 33,8 9) BANC ONE-FIRST CHICAGO NBD Aprile '98 30,0 10) KOHLBERG KRAVIS-RJR NABISCO Aprile 89 26,4 11) UBS-SBC Dicembre'97 24,3 12) BELL ATLANTIC-NYNEX Agosto'97 22,0 13) GRAND MET-GUINNESS Dicembre 97 20,2 14) WALT DISNEY-CAP CITIES/ABC Setfembre '96 19,0 Nel grafico a fianco la mappa delle grandi fusioni

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