Il caldo fa una vittima di R. Cri.

Il caldo fa una vittima Il caldo fa una vittima Colpito da un malore a Bolzano In Turchia esplodono i termometri ROMA. Il caldo continua a imperversare, con punte di 40 gradi, rese ancora più insopportabili da un'umidità al 90%, e ieri ha fatto una vittima: si tratta di Alois Thaler, 42 anni colto da malore a Bolzano. Ma ora ci si deve difendere anche da un altro nemico, l'ozono. Ristagna nell'aria delle metropoli (come Roma e Milano), ma anche in centri più piccoli e più «salubri» (Trento e Bolzano) e si moltiplicano gli inviti per le perI sone a rischio (bambini, anziani, affetti da disturbi respiratori) a non uscire di casa nelle ore calde. Genova ha adottato misure più drastiche, decretando il blocco del traffico. A Roma, l'emergenza ozono ò diventata un'abitudine, visto che ieri i livelli d'attenzione per la sua concentrazione sono stati superati per il 14° giorno consecutivo. A Milano la soglia è stata superata per il quarto giorno consecutivo e il Comune ha invitato i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici. L'ozono - spiega Pietro Cagnetta esperto dell'Enea - «si forma in seguito a complesse reazioni fotochimiche innescate da inquinanti come ossidi d'azoto e composti volatili e favorite dall'irradiazione solare e dall'atmosfera stabile». Se il caldo non molla la presa, a dare più fastidio, da Nord a Sud, è soprattutto la mancanza di vento, che causa quella sensazione di «aria immobile» a tutti nota in questi giorni. Ieri, la città più bollente è stata Firenze, dove i termometri hanno toccato quota 38. Caldo anche a Bologna (37), Roma e Milano (36) e Aosta (35). Per l'u- midità, invece, il record è andato a Genova e Palermo, a pari merito con l'88%. Umido anche a Napoli (82%), dove la foschia ha creato diversi problemi alla navigazione. Ma non è solo l'Italia a «boccheggiare». Le temperature record che si registrano infatti in diverse parti del mondo, dagli Usa alla Svizzera, dalla Francia alla Turchia (dove nella località meridionale di Adana, le temperature hanno superato i 50 gradi, provocando l'esplosione di alcuni termometri), potrebbero essere la spia di un cambiamento climatico in atto e la «febbre» del Pianeta rischia di scatenare un'emergenza per malaria, colera, cancro della pelle. L'allarme è di Legambiente, sulla base di dati dell'Oms. [r. cri.]

Persone citate: Alois Thaler, Pietro Cagnetta