«Il governo cambi rotta»
«Il governo cambi rotta» «Il governo cambi rotta» La Malfa: rischiamo di uscire da Schengen ROMA. Giorgio La Malfa è sempre stato molto critico con i governi italiani per quanto riguarda la politica d'immigrazione. E' da sempre l'alfiere di una politica di severità. Oggi è deluso dal governo dell'Ulivo, che pure appoggia. «Mi sembra che, dopo un inizio incoraggiante, l'impostazione del governo in questo settore cominci a traballare». Cosa le ha fatto cambiare idea, onorevole la Malfa? «Sono rimasto deluso quando ho visto che si sta preparando una nuova sanatoria. Eppure il governo, attraverso le parole del ministro Napolitano, aveva formulato correttamente una politica di fermezza e di programmazione. Con la sanatoria, invece, arriva la fine di ogni politica ragionevole». In che senso? «Nel senso che è un segnale chiarissimo alle masse di disperati che premono sul Mediterraneo. Una ennesima sa¬ natoria significa che l'Italia continua a essere come prima. Un Paese dove è possibile, prima o poi, essere regolarizzati. Mentre l'unica possibilità di fermare il fenomeno dell'immigrazione clandestina è sapere con assoluta certezza che non ci sarà mai regolarizzazione». Intanto gli sbarchi di clandestini si susseguono, sanatoria o no. I campi di accoglienza sono pieni. Il sistema delle espulsioni stenta a partire. «Guardi, la strada degli accordi con i Paesi vicini è quella giusta. E' l'unica che possa scoraggiare il fenomeno sul breve periodo. Ci vogliono rimpatri rapidissimi. Sarebbe grave, invece, che i profughi potessero restare sul territorio italiano perché le espulsioni vengono giudicate "ineseguibili". C'è da essere preoccupati se il governo non riesce a contrastare il fenomeno come sarebbe necessario». Lei è preoccupato? «L'impressione, francamente, è che il governo abbia delle esitazioni. D'altra parte la maggioranza è divisa. Ci sono i Verdi, la Caritas, Rifondazione, che pongono dei problemi. Capisco. Ma se accolte, queste sollecitazioni, diventa impossibile fermare la fiumana di clandestini». Con quali conseguenze? «Alla lunga, penso, diventerebbe impossibile restare nel circuito di Schengen. Il ministro Napolitano è stato bravo, ha recuperato il tempo perduto, ci ha portato nell'Europa della libera circolazione delle persone. Ricordiamo che oggi non c'è più necessità di passaporto tra i Paesi di Schengen. Però anche i clandestini possono usufruire di questa possibilità. E quindi inevitabilmente, alla lunga, salterebbe su qualche governo a protestare. Perché i governi europei concedono la libera circolazione dei loro cittadini a condizione che le frontiere esterne siano controllate. Se noi cominciamo a dare sanatorie e accessi liberalizzati, è fatale che ci troveremo fuori di Schengen». Tutta colpa delle contraddizioni interne alla maggioranza? «Sì, ma non solo. Ricordiamoci le lacrime di Berlusconi davanti agli albanesi. Ricordiamoci che il leader della destra in Francia, Pasqua, oggi propone una larga sanatoria per i loro clandestini. La sinistra al governo indubbiamente ha difficoltà con politiche di severità. Ma anche la destra non scherza». [fra. gri.] Giorgio La Malfa
Persone citate: Berlusconi, Giorgio La Malfa, La Malfa, Napolitano, Pasqua
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