In Israele caccia ad Amnely kamikaze per amore di Aldo Baquis

In Israele caccia ad Amnely kamikaze per amore CISGIORDANIA Ha 19 anni, il fidanzato è stato condannato a 15 anni per terrorismo. La famiglia lancia l'allarme In Israele caccia ad Amnely kamikaze per amore Una ragazza se ne va di casa dicendo: vado a far strage di ebrei TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Kamikaze per lo splendore dell'Islam, e anche per amore. Questo il progetto che lunedì ha indotto la diciannovenne palestinese Amneh Nassar a lasciare la sua abitazione di Kalkilya, polverosa cittadina autonoma della Cisgiordania distante pochi chilometri dal territorio israeliano. «Non cercatemi, vado a fare strage di ebrei», ha detto ad alcuni parenti prima di far perdere le sue tracce. Da ieri Nassar è la palestinese più ricercata in Israele e nei Territori. Per tutta la giornata la polizia ha eretto posti di blocco nella zona a Nord di Tel Aviv. Le pattuglie avevano l'ordine di individuare e fermare a tutti i costi «una giovane palestinese longilinea, alta un metro e 70». La sua descrizione è stata diffusa anche dalla radio militare, nella speranza che qualcuno degli ascoltatori la avvistasse. Ma il profilo psicologico della ragazza lasciava perplessi. Non essendo nota come membra attiva di Hamas, era improbabile che fosse in contatto con Ezzedin al-Qassam, il braccio armato clandestino degli integralisti incaricato di fornire i corpetti esplosivi agli aspiranti «martiri dell'Islam» e di con¬ durli sul luogo del massacro. Se davvero era intenzionata ad agire, hanno concluso gli investigatori, l'attentato non sarebbe avvenuto nelle ore successive. C'era il tempo necessario per scavare nel suo passato e nelle sue frequentazioni. Si è così appreso che l'esasperazione dell'aspirante kamikaze era dovuta alla recente condanna del suo fidanzato, un militante islamico che dovrà scontare in Israele 15 anni di carcere per aver ucciso un ebreo. «Dalla condanna in poi - hanno detto i genitori - Amneh si era chiusa in sé, era diventata irascibile, diceva che voleva aderire a Hamas, vendicare il fidanzato». Le ricerche sono proseguite, in Israele e nei Territori dove, secondo l'ex premier Shimon Peres, i servizi segreti palestinesi hanno sventato di recente alcuni attentati antiebraici. Nel deserto del Neghev, del resto, la polizia israeliana aveva già predisposto ieri una grande operazione volta ad impedire l'accesso di manovali palestinesi sprovvisti dei necessari permessi di lavoro. Nella mattinata ai posti di blocco a Nord di Beer Sheba si sono ammassati duemila palestinesi. «Erano tutti irregolari - ha spiegato un portavoce della polizia -, dopo un breve interrogatorio, sono sta¬ ti rispediti a casa a Hebron, in Cisgiordania». Dal mancato attentato a Gerusalemme del mese scorso - quando artificieri israeliani riuscirono a neutralizzare mi furgoncino guidato da un militante islamico, carico di liquidi infiammabili e con tre grandi bombole di gas Israele preferisce non correre rischi superflui: lungo la linea di demarcazione fra Israele e la Cisgiordania i controlli si sono infittiti. Dopo ore di ricerche le pattuglie hanno infine ricevuto via radio l'atteso messaggio: «Amneh è stata trovata, era dalla sorella». Da Haifa, una volante della polizia si è precipitata nella vicina cittadina araba di Tira. Alla vista degli agenti, la sorella della ricercata è rimasta sbigottita: «Amneh non è qua... E' tanto che non la vedo». A Kalkilya molti sono persuasi che Amneh abbia progettato la fuga da tempo: che abbia cioè trovato un contatto fra i militanti di Hamas e che grazie a questa organizzazione si sia data alla clandestinità nella speranza di essere presto o tardi scelta per una missione suicida fra decine di volontari di cui - secondo i servizi segreti israeliani - gli integralisti comunque dispongono da tempo. Aldo Baquis

Persone citate: Beer, Ezzedin, Nassar, Shimon Peres