In manette con l'accusa di frode Vamministratore Caldeira

In manette con l'accusa di frode Vamministratore Caldeira In manette con l'accusa di frode Vamministratore Caldeira LISBONA. Un controllo di routine sulle operazioni contabili. Una controverifica per accertare che no, ai loro occhi di funzionari non era sfuggita quella serie di pagamenti. Ancora un'altra scorsa alle tabelle, per avere la certezza assoluta. Poi, il verdetto: frode. Una serie di pagamenti in sé legittimi, ma omessi dai registri per intascarne l'importo. Sugli oceani che sono il cuore dell'Expo Universale di Lisbona '98 si è abbattuta ieri la tempesta di Mani Pulite. Un'onda anomala che ha fatto naufragare il numero Uno, Joào Caldeira, responsabile della contabilità generale della manifestazione. Finito in manette mentre assisteva a un concerto, Caldeira e accusato di aver stornato fondi dai bilanci per un importo di «svariati milioni di escudos». Ma si è solo all'inizio: i fondi scomparsi - secondo la polizia - potrebbero ammontare a oltre dieci miliardi di lire. Con lui sono stati arrestati altri tre collaboratori. E' stato lo stesso consiglio di amministrazione dell'Expo a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine portoghesi. «Il nostro solo modo per salvaguardarci - si legge in un comunicato - è la totale trasparenza». Ma al momento la dichiarazione ufficiale non è servita a spazzare via il polverone, Secondo la stampa locale, con questa operazione potrebbero finire sul banco degli imputati molte personalità in vista. «Le autorità faranno di tutto per far rispettare lo stato di diritto», ha commentato un portavoce del governo socialista del premier Antonio Guterres. Ma ha tenuto a rilevare che gli attuali dirigenti dell'Expo erano stati nominati dal precedente gover¬ no conservatore del premier Anibai Cavaco Silva prima del 1995. In questione, secondo la polizia, ci sarebbero fra sei e otto milioni di dollari (da 10 a 14 miliardi di lire), frutto della vendita di terreni ed edifìci dell'Expo a una società immobiliare che risulta intestata allo stesso Caldeira e ad un suo collaboratore, anch'egli arrestato. Secondo il commissario generale dell'Expo, Antonio Mega Ferreira, questa società immobiliare avrebbe incassato, «attraverso operazioni contabili non corrette», svariate somme che sarebbero dovute finire alle casse dell'Esposizione. Il Gigante lascerà il posto a una città satellite di 20 mila abitanti. Eredità che se da una parte ha già permesso il recupero di una zona di Lisbona in forte degrado, dall'altra spiega la corsa all'accaparramento di terreni da parte di società d'affari i cui intestatari sono proprio dirigenti dell'Expo. Claudia Ferrerò Un tecnico di fronte all'entrata Sud dell'Expo Mondiale '98 di Lisbona dedicato agli «Oceani speranza de! futuro»

Persone citate: Antonio Guterres, Antonio Mega Ferreira, Cavaco Silva

Luoghi citati: Lisbona