«C'è un piano anti-Juve»

«C'è un piano anti-Juve» «C'è un piano anti-Juve» Vialli: tutta invidia per chi è bravo BEL CAMPIONI LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Vialli, sembra che il suo ritorno a Torino lo deciderà un magistrato. Prevede che il pretore Guarìniello la convocherà sulla questione del doping nel calcio? «Non lo so. Se accadrà sarà un'altra esperienza di cui dovrò dire grazie a Zeman». Che lei ha definito «un terrorista». Però non ha mai risposto alla sua insinuazione sui farmaci che avrebbero accresciuto la sua massa muscolare: non era più semplice smentire tutto? «Si sarebbe potuto credere che, difendendomi, avessi qualcosa da nascondere. Adesso spero che ci siano veramente gli estremi della querela così gli risponderò in tribunale e sarà una gioia sfilare tanti milioni all'uomo più taccagno che ci sia nel calcio per darli in beneficenza. Lo patirebbe più di qualunque altra cosa». Non la sfiora il dubbio che Zeman sia sincero e veda realmente in pericolo il calcio? «Ha creato un clima da caccia alle streghe che temo farà male a tutti. Se l'allarme fosse venuto da un altro personaggio non la penserei così: se qualcuno agisce per evitare che si ricada in tentativi illeciti che fecero parte del nostro mondo io sto con lui. Ma legga l'intervista, i suoi passaggi. Ho la certezza che è uno schema studiato a fondo per colpire la Juve: non credo che sia neppure tutta farina di Zeman». Non è anche questo un modo di fare dietrologia di fronte a un problema serio? «Io non so dove andrà il calcio nei prossimi dieci anni né se è vero che per adattarsi ad allenamenti sempre più mtensi diventerà necessario per l'atleta doparsi di nascosto. Un discorso serio è che se qualcuno infrange le regole va punito con severità e se le regole attuali non sono sufficienti a prevenire il fenomeno vanno cambiate e inasprite. Si faccia una nuova legge. Ma Zeman non ha sostenuto questo: ha aggredito una società e i suoi giocatori, seminando insinuazioni. Non è la prima volta che lo fa». La Juve però sembra ben corazzata contro certe aggressioni, molti stanno dalla sua parte. «Tuttavia per lei tira una brutta aria. Ci si appiglia ai favori arbitrali, come l'anno scorso, si inventa il doping o come fu per il Milan un potere televisivo: è un attacco evidente da parte di chi è sempre in seconda fila e non è capace di fare il salto di qualità. Zeman da dieci anni fa le stesse cose sebbene sia dimostrato che non funzionano; alla Juve, dove sono molto meno ottusi di lui, hanno avuto la capacità di studiare e rinnovarsi e per questo sono dieci anni davanti a lui e agli altri in tutti i settori. Però in Italia è sempre difficile ammettere che uno vince perché è bravo. Quando il ciclo vincente finirà qualcuno dirà che si è chiuso perché sono finiti gli additivi: è un'ingiustizia che mi fa imbestialire». Vialli, non può negare che dopo i Mondiali del '90 il suo fisico è cambiato. Ed è normale chiedersi come ha fatto. «Mi sono rivisto in foto nella Cremonese e nei primi tempi alla Samp: ero un ragazzino ma tutti gli allenatori dicevano che avevo già im fisico perfetto». Però più sottile di quando lasciò là Sampdoria e soprattutto dell'ultimo periodo juventino. Lì, secondo Zeman, è successo qualcosa di incomprensibile. «A 26 o 27 anni avevo due-tre chili di muscoli in più, ma se un giovane che fa sport ogni giorno non li sviluppa vuol dire che sta male o ha sbagliato allenamento. Questo succede a tutti i calciatori: pensate a Gullit, Van Basten o Rijkaard a 18 anni e a 28 nel Milan. La mia esplosione muscolare è un'idea di Zeman e per nulla incomprensibile. Basta tenere i calzettoni arrotolati o a mezza gamba, cambiare il senso delle righe sulla maglia, raparsi a zero e sembri più robusto». Quanta palestra ha fatto? «Non ho la vocazione né la menta- lità del culturista: odio il lavoro in palestra, far pesi mi annoia e non dà neppure risultati eccezionali perché i miei muscoli sembrano grossi e potenti, ma so c'è de. sollevare un bilanciere c'è chi lo fa meglio. Con Ventrone ho capito che era importante lavorare sul fisico. Mi ha migliorato, mi ha allungato la carriera. Per questo al Chelsea provo a imitare la Juve nell'organizzazione e nella metodologia di lavoro: sono le migliori del mondo. Purtroppo non ho tutti i mezzi per farlo. Ci dobbiamo attrezzare». Per sostenere lo sforzo richiesto da Ventrone lei quali sostanze assumeva? «Prendevamo la creatina. Era comune a molte squadre, lo ha ammesso anche Zeman per la Lazio. Solo che è stato inesatto. Lui sostiene di aver accettato a malincuore la pratica che non condivideva, io so invece che obbligava i giocatori a prenderla. Poi si accorse che i risultati non erano soddisfacenti perché la creatina è ima bestia curiosa, se sbagli il dosaggio metti su ciccia e non muscoli e diventa controproducente: alla Juve invece gli effetti erano giusti e dimostra come anche in questo fossero più preparati di lui». Creatina, e poi? «Prendevo gli integratori, roba tipo Enervit, cose che si trovano persino al supermercato c riequilibrano la presenza dei sali nel corpo. L'assurdo è che d'ora in poi quando si vedrà un calciatore bere dalla borraccia si penserà che si sta bombando». E gli amminoacidi? «Mi informai su cosa fossero e su cosa avrei potuto ottenere assumendoli, capii che non ne avrei avuto alcun vantaggio e lasciai perdere. Comunque sarebbero stati prodotti leciti». Non c'è mai stata una pressione, magari indiretta, per assumere qualcosa di più forte? «Impossibile. Alla Juve c'è il dottor Agricola che persino quando avevi il raffreddore e gli chiedevi l'aspirina era incerto se dartela per paura che ci fosse una reazione nelle uri¬ ne. Mi dispiace che, per colpa di Zeman, finisca pure lui nel polverone dei sospetti. Non lo merita». Questa storia quanto può incidere sull'immagine della Juve? «L'ho detto: c'è un piano per screditarla e Zeman ne è un agente. E' una favola che si batta per il calcio pulito, però lo hanno consigliato male perché non si sputa sul lavoro degli altri. Un uomo che si comporta in questo modo non vale niente. Vorrei vedere come si sentirebbe se spargessi insinuazioni sul paio d'anni che ha fatto bene a Foggia». E qui, in Inghilterra, che cosa le dicono? «Zeman ha fatto il mio nome in un contesto in cui si parlava di sostanze proibite. L'eco è arrivata pure qui. Ci sono stati alcuni articoli, un giornale ha pubbhcato la mia foto a torso nudo da ragazzino e da giocatore della Juve. Non mi ha fatto piacere, ma è nulla rispetto a quanto subiranno i ragazzi della Juve negli stadi italiani: spero che abbia ragione Lippi e che serva a caricarli, ma non è facile reggere l'ironia e il sospetto quando l'unica tua colpa è di lavorare meglio e più degli altri. In fondo è una fortuna che io sia in Inghilterra e non in Italia. Forse in questo momento avrei già messo le mani addosso a Zeman». Marco Ansaldo Non l'ho smentito perché non sembrasse che volevo nascondere qualcosa. I muscoli crescono a chiunque faccia sport ogni giorno però si nota di più con i capelli rasati J (fi Zeman è l'uomo più taccagno che ci sia nel calcio: mi farà piacere sfilargli un po ' di milioni in tribunale per darli in beneficenza Ha creato un clima da caccia alle streghe che farà male a tutti. E non è tutta farina del suo sacco Hj E| Ho preso creatina come facevano i laziali su suo ordine e qualche integratore che trovi al supermercato. Odio fare pesi, ma al Chelsea cerco di imitare i bianconeri^ «CVia U A fianco « Gianluca Vialli A destra, il preparatore atletico della Juve Ventrone. In alto Zdenek Zeman

Luoghi citati: Foggia, Inghilterra, Italia, Lazio, Londra, Torino