Telefono, sarò il tuo spot di Stefano Bartezzaghi

Telefono, sarò il tuo spot In Australia spazi di pubblicità nelle conversazioni più lunghe l Telefono, sarò il tuo spot NORMALMENTE sono gli umani che parlano al telefono. Ma c'è anche il caso alternativo, in cui è il telefono che rivolge la parola agli umani. Quando lo fa, usa voci misteriose, diffonde dicerie incontrollate, fa scherzi tutti suoi. «Un disco vi ricorderà di usare il prefisso»: non era vero, era una burla del telefono in persona (che è un soggetto molto più di quanto non sia un oggetto). Una volta il telefono ha sparso la voce che un nuovo servizio stava per entrare in vigore: chi si fosse abbonato avrebbe avuto la bolletta gratis (gratis! La parola più losca è anche la più suadente): in cambio le sue telefonate sarebbero state interrotte da appositi spot. Non se ne è saputo più nulla: fase sperimentale, avvio rimandato, o semplici dicerie. Ma il boato ora rimbalza fin dall'Australia: quei nostri amici diametrali (che ci viene sempre da immaginare a testa in giù) avranno la possibilità di abbonarsi proprio a questo servizio. La prima botta di orrore è per la garrula propaganda che aprirà uno spazio di 15 secondi ogni tre minuti in urbana (ogni due in interurbana) nelle chiamate più delicate, personali o ufficiali. Fra l'altro lo spot che viene presentato come tipico è quello dei servizi di pizza a domicilio, con sovrapposizione di sospiri d'amore e Margherite Express, o fastidiose triangolazioni: se l'interruzione capita sulla frase «Ti inviterei a casa ma non ho nulla da offrirti», non ci saranno più scappatoie. Ma è ancora peggio il fatto che il servizio sia personalizzato. Il cliente che si abbona deve compilare un dettagliato questionario: se ha drammatici problemi di masticaziona, per esempio, non verrà bersagliato dalla Pizza ma magari da un servizio di consegna di fmllati. La pubblicità lo studia, gli si adatta, gli paga la bolletta, lo nutre. Sa come risolvere le carenze d'affetto che ? suoi abituali interlocutori telefonici certamente gli procureranno, molto presto. Stefano Bartezzaghi

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