PAROLE STONATE di Lorenzo Mondo

PAROLE STONATE PAROLE STONATE UN magistrato, inqLiisito per concorso in estorsione, si è ucciso con un colpo di pistola. Le indagini lo ricollegavano al seqLiestro di Silvia Melis, che si era risolto in modo alquanto oscuro sia per i tempi del rilascio sia per l'intervento di malcerti mediatori. Si sospettava, sembra di capire, un caso analogo a quello del sequestro Soffiantini che vede indagato un generale dei carabinieri. Da rendere sempre più perplessi sul confine che separa guardie e ladri, malfattori e gente per bene. Il procuratore Lombardini avrebbe tentato di estorcere due miliardi alla famiglia Melis. Un'accusa infamante che collocava un professionista di rango, un notabile, un uomo di giustizia al livello dei più sciagurati banditi sardi. Non ha retto, si è scaraventato nel precipizio che gli si apriva davanti. Forse era colpevole e sentiva di non avere scampo: e ci si chiede allora per quale motivo, coscienza a parte, avesse imboccato una strada così azzardata, quali strappi ci fossero nel tessuto di una vita apparentemente onesta e scrupolosa. Forse, e l'ipotesi è tormentosa, era innocente: e non si riesce a capire come un esperto di inchieste giudiziarie non si rendesse conto di certi passi obbligati, non avesse fiducia nella giustizia di Lorenzo Mondo CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Lombardini, Melis, Silvia Melis, Soffiantini