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Trionfo a San Benedetto per le Sister Act italiane Il video realizzato dalla torinese Nova T, società di produzioni televisive dei frati cappuccini Trionfo a San Benedetto per le Sister Act italiane Documentario sulla vita delle suore si aggiudica il premio «Bizzarri» I frati Cappuccini, storicamente grandi predicatori, si sono da tempo adeguati all'era della comunicazione multimediale: fin dall'82, hanno creato una società di produzioni televisive, la «Nova T», fondata a Torino ma oggi di proprietà dei Cappuccini italiani. E adesso, un documentario della «Nova T» (che ha sede in via Bocca 15) ha vinto il primo premio «Libero Bizzarri» assegnato a San Benedetto da una prestigiosa (e laica) giuria, di cui facevano parte anche Giangi Poh e Italo Moscati. Il video vincitore è «L'altra metà del cielo»: il regista Pit Formento (assistente di Ermanno Olmi) narra in 52 minuti storie di suore che vivono negli Usa e in Africa. Le religiose raccontano la loro vita di donne e di monache, e sono ritratte «all'opera»: da una comunità di religiose che alleva pony in una prateria del Texas all'eccezionale esperienza di suor Marilyn Linch, arrestata 36 volte per le sue campagna pacifiste. Il premio (alla V edizione) era promosso dagli enti locali marchigiani, Presidenza del Consiglio dei ministri e Fondazione Libero Bizzarri, e co-organizzato anche da Rai e Istituto Luce. «Sono donne coraggiose, che hanno fatto scelte controcorrente - dicono Fra Stefa¬ no Campana, ex ministro provinciale del Piemonte, e Paolo Pellegrini, uno dei responsabili della Nova T -. Una era batterista, un'altra atleta. Poi la vocazione, le speranze e le incertezze. Suore impegnate per i diritti civili, in missione tra i malati o i carcerati, in preghiera o al lavoro con i mezzi di comunicazione». Pellegrini dice che la «Nova T» non si aspettava certo di vincere: «Il tema religioso è affrontato senza luoghi comuni, per un pubblico televisivo di non addetti ai lavori: si sentono lo stupore e il rispetto di un laico che racconta donne eccezionali. Ma temevamo che la giuria non avrebbe comunque preso in considerazione un tema come il nostro. Invece ci stanno richiedendo il video tivù italiane e straniere». «La Nova T - aggiunge Fra Stefano - è nata con tre scopi: dare voce ai popoli dimenticati, realizzare programmi educativi e formativi da cedere alla tivù, e aiutare l'azione evangelico-pastorale dell'Ordine, trasmettendo messaggi spirituali nel linguaggio moderno». La società lavora però anche per altri «clienti»: dalle diocesi alla Rai, da enti pubblici ad associazioni ed aziende. Negli anni, ha realizzato circa 250 programmi di taglio etnografico, educativo e religioso. Una suora trascina due cavalli in una sequenza de «L'altra metà del cielo» .