Nel pugno i capelli del killer

Nel pugno i capelli del killer Giallo in Val Pusteria, il cadavere era seminudo. Si sospetta un delitto a sfondo sessuale Nel pugno i capelli del killer Dal torrente una donna senza nome BOLZANO. Statale numero 49 della Pusteria, località Casteldame: un paesino di qualche centinaio di anime, fra gli abitati di San Lorenzo e Chienes, poco più grandi. La strada costeggia la Rienza, il torrente che scende per la vallata. Proprio a Casteldarne una radura permette di raggiungere una spiaggetta, meta fissa di canoisti e rafter. Posto da cartoline, la Val Pusteria, e questo paradiso da ieri è il teatro dell'ultimo giallo altoatesino. Su quella spiaggetta proprio due rafter hanno ritrovato il corpo senza vita e senza nome di una donna. Un cadavere per metà immerso nelle acque del torrente, i pantaloni e le mutadine abbassati fino alle ginocchia, la base del cranio fracassata. Una donna che ha lottato fino all'ultimo: una ciocca di capelli, con ogni probabilità dell'assassino, in una mano, piccoli brandelli di pelle sotto le unghie e segni della colluttazione sulle braccia. Per ora, una sola certezza, confermata dalle misuratissime parole del sostituto procuratore Giovanni Kessler: «E' un omicidio». I due rafter erano approdati alla spiaggetta a metà mattinata, per affrontare le correnti ancora abbastanza impetuose della Rienza. Ma non hanno tardato ad accorgersi che dalle acque del fiume emergeva il corpo di una donna: età apparente compresa tra i 18 ed i 22 anni, un metro e 65, corporatura media, capelli rossi lunghi fino alle spalle. Indossava una t-shirt nera, un paio di pantaloni leggeri da montagna neri e scarponi, anche quelli da montagna. Aveva un paio di orecchini e all'orecchio sinistro an¬ che un piercing. Sembra l'abbigliamento di una turista impegnata in un'escursione, ma è anche quello di una qualsiasi teenager, quelle che girano con gli anfibi e i pantaloni con i tasconi anche con 40 gradi. Supina, i pantaloni e le mutandine calate sulle cosce, la base del cranio fracassata probabilmente dall'urto con una delle grosse pietre che giacciono sul greto del torrente. La morte risalirebbe alle 24 ore precedenti il ritrovamento. Negli ultimi giorni in Val Pusteria era stata denunciata la scomparsa di una donna, ma i carabinieri l'hanno già rintracciata. Da sabato manca invece all'appello un uomo di Brunico (il capoluogo della vallata) e i militari dell'Arma ne hanno intensificato le ricerche: gli inquirenti tendono ad escludere qualsiasi collegamento con l'omicidio, ma non si sa mai. Gli investigatori, coordinati da Kessler, ci vanno con i piedi di piombo, anche perché, dopo il ritrovamento, di chiacchiere ne sono girate parecchie: prima la notizia di due donne scomparse, poi quella secondo la quale nella Rienza sarebbe stato notato un altro cadavere. I vigili del fuoco volontari hanno battuto il torrente per tutta la giornata, ma del secondo corpo nessuna traccia. Il mistero è tutto lì, in quel corpo senza vita e senza nome. Un mistero fitto al punto da spingere i carabinieri a lanciare un appello ai residenti e ai turisti: «Chiunque abbia elementi utili per l'identificazione chiami la stazione di Brunico». Da un primo esame esterno, eseguito da un anatomopatolo- go, è stato appurato che la donna stringeva tra le mani una ciocca di capelli castani. Il colore differente è il primo elemento a conferma dell'ipotesi dell'omicidio. E poi i brandelli di pelle sotto le unghie, le ecchimosi sulle braccia, i segni inequivocabili di una colluttazione abbastanza, violenta. E ancora i pantaloni e le mutandine abbassati, firma chiara di un delitto a sfondo sessuale. Stuprata e uccisa, o forse addirittura uccisa e poi stuprata. Particolari che emergeranno solo dopo l'autopsia. Quel corpo senza vita e senza nome tiene ancora stretto il suo segreto. Maurizio Di Giangiacomo L'unica traccia è la ciocca di capelli castani rimasta tra le dita della vittima li recupero del cadavere della giovane sconosciuta trovata morta ieri in un torrente della Val Pusteria

Persone citate: Giovanni Kessler, Kessler

Luoghi citati: Bolzano, Brunico, Casteldame, Chienes