L'Olocausto infiamma la sfida Kohl-Schraeder di Emanuele Novazio

L'Olocausto infiamma la sfida Kohl-Schraeder Rissa sul monumento che sorgerà a Berlino L'Olocausto infiamma la sfida Kohl-Schraeder La Cdu lo vuole prima delle elezioni Frena la sinistra: meglio aspettare BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Come qualcuno prevedeva e in molti temevano, la sfida elettorale si impossessa anche del Monumento all'Olocausto e della sua controversa realizzazione nel cuore di Berlino, da dieci anni al centro di un dibattito ricco d'emozioni e di tensioni mai sopite. A Kohl che annuncia una «definitiva decisione» su un progetto già rivisto - rispetto all'impostazione originaria - per esplicita richiesta del Cancelliere, il candidato socialdemocratico Gerhard Schroeder ribatte che una decisione dovrà essere presa soltanto dopo le elezioni di settembre. Una decisione favorevole del governo in carica sarebbe sconfessata da un successivo governo socialdemocratico. Dietro le parole di Schroeder si intravede la posizione del suo ministro designato alla Cultura, l'editore Michael Naumann, contrario al monumento al punto da paragonarne la realizzazione all'esibizionismo nazista (un paragone infelice subito corretto, dopo l'indignazione e le proteste che aveva sollevato non soltanto nel Paese). Sia pure con un'enfasi eccessiva e con gusto discutibile, Naumann riflette un quesito radicato anche nella sinistra, che Schroeder ha posto all'attenzione degli elettori facendone occasione di con¬ fronto diretto con il Cancelliere: può l'orrore del nazismo essere racchiuso nello spazio simbolico ma ristretto di un monumento, o deve al contrario restare impresso là dove quell'orrore si è compiuto, nei campi di concentramento? In Germania, del resto, sostengono da tempo illustri scrittori e uomini di cultura, esistono molti luoghi dedicati alla memoria del passato tedesco più tragico: perché concentrarsi allora su «un» monumento che li sovrasti tutti, un monumento a tutte le vittime del nazismo? La risposta di Helmut Kohl che nel '95 è intervenuto nel processo di elaborazione del progetto, scegliendo il bozzetto degli americani Peter Eisenman e Richard Serra, un labirinto di steli di cemento - è che la Germania deve pagare questo tributo alla storia. E che la presenza di mi luogo deputato alla memoria dell'orrore fa parte del processo di riabilitazione della nuova Germania. Le due posizioni attraversano e dividono il Paese, intellettuali, politici e gente qualunque. Finora lo scontro era rimasto sullo sfondo del dibattito politico: la presa diposizione di Naumann e il rilancio di Schroeder ne faranno inevitabilmente un tema elettorale: con quali ricadute sulle sofferte riflessioni del Paese? Emanuele Novazio

Luoghi citati: Berlino, Germania