Castro salvato dai vecchi nemici di Franco Pantarelli

Castro salvato dai vecchi nemici LTbi svela un complotto di esuli cubani per uccidere Fidel a Santo Domingo Castro salvato dai vecchi nemici La visita del presidente è in programma per la prossima settimana, ma uno dei basisti eragià entrato in azione NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Si accingevano a volare a Santo Domingo per ammazzare Fidel Castro, che vi si recherà in visita la settimana prossima, ma l'Fbi ha saputo in tempo del loro complotto e li ha bloccati. Per una volta, dunque, a salvare Fidel non è stato il suo efficace serazio di sicurezza, in genere capace di sapere tutto ciò che «si muove» fra gli esiliati cubani che vivono negli Stati Uniti, bensì Washington, che in passato ha cercato di farlo fuori decine di volte. Il complotto, secondo la ricostruzione fatta dal «Miami Herald», è nato in Guatemala, dove vive Luis Posada Cariles, quello che proprio recentemente ha raccontato al «New York Times» di essere stato l'organizzatore degli attentati dell'estate dell'anno scorso contro i luoghi turistici cubani, in cui perse la vita anche un italiano. Ha raccontato anche di avere regolarmente ricevuto finanziamenti da Jorge Mas Canosa, l'influente personaggio morto pochi mesi fa che per decenni è riuscito a «condizionare» l'atteggiamento americano verso Cuba, ma poi questo punto lo ha ritrattato. Da Posada Cariles, dunque, si sono recati il mese scorso, subito dopo aver saputo della visita di Castro nella Repubblica Dominicana, tre militanti anticastristi per chiedergli consiglio, visto che lui, oggi settantunenne, ha alle spalle tante «azioni armate» e gode di molto rispetto presso la comunità cubana all'estero. Ha fornito ai tre il «know how», ha dispensato loro i propri suggerimenti e quelli si sono messi al lavoro, cominciando a mettere insieme il «materiale» e incaricando certi loro complici già a Santo Domingo di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui movimenti di Castro durante la visita. La cosa è però giunta all'orecchio dell'Fbi e anche i suoi agenti si sono messi al lavoro. L'altro giorno si sono presentati in un'azienda di trasporti di Miami River e l'hanno perquisita cercando anni. Perché proprio quell'azienda? Perché il proprietario, Enrique Bassas, era uno dei tre che arano andati a conferire con Posada Carriles. Gli altri due erano Ramon Font, un esperto in esplosivi a suo tempo addestrato dalla Cia e poi rimasto nel suo libro paga a lungo, e Luis Orlando Rodriguez, sul quale il «Miami Herald» dice di non poter dire nulla perché i suoi giornalisti che hanno indagato si sono imbattuti in tre persone con lo stesso nome e non sono stati in grado di determinare quale fosse quella giusta. Nell'azienda di Bassas gli agenti dell'Fbi non hanno trovato le armi che cercavano, ma il semplice fatto che abbiano compiuto la perquisizione ò servito da «avvertimento» ed è stato sufficiente - è la conclusione cui giunge il giornale di Miami - a far «saltare» il piano. Che si sappia, nessuno dei tre é stato arrestato. Font è stato addirittura interpel- lato dall'Associated Press, ma ha detto di non voler fare dichiarazioni. Tempo fa lui ammise pubblicamente, vantandosene, il pluridecennale rapporto con la Cia ed ha raccontato tutti i suoi tentativi di uccidere Castro, l'ultimo piuttosto recente: nel 1993, ma non pare che la cosa abbia creato il minimo imbarazzo agli investigatori dell'Fbi. L'America, sempre così brava a perdonare i propri «peccati», ormai ha cancellato dalla memoria tutti i tentativi di amazzare il leader cubano, i più noti compiuti sotto John Kennedy, che cercò addirittura l'aiuto della mafia. Franco Pantarelli Tre commandos si addestravano a Miami ma gli agenti non trovano le armi Dietro l'impresa c sarebbe l'autore degli ultimi attentati all'Avana

Persone citate: Castro, Enrique Bassas, Fidel Castro, Font, John Kennedy, Jorge Mas Canosa, Luis Orlando Rodriguez, Luis Posada Cariles, Posada Carriles, Ramon Font