Una taglia miliardaria sui terroristi

Una taglia miliardaria sui terroristi Dieci fermi in Tanzania, ma gli investigatori Usa su questa pista si dichiarano scettici Una taglia miliardaria sui terroristi Albrigbt: 2 milioni di dollari per l'arresto dei killer NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Ora c'è una taglia di due milioni di dollari sulla testa degli autori degli attentati in Kenya e Tanzania. L'ha promessa ieri lo stesso segretario di Stato americano, Madeleine Albright, a «chiunque fornisca informazioni capaci di portare all'arresto dei responsabili». La signora, che ha pronunciato il suo discorso durante un'assemblea degli impiegati del dipartimento di Stato, forse i più scossi da questa tragedia, ha annunciato che andrà personalmente a Ramstein, in Germania, per «accompagnare a casa» le vittime americane degli attentati, le cui salme partiranno appunto da quella base militare. Giovedì ci sarà la cerimonia funebre ufficiale, tutte le bandiere a mezz'asta e un discorso del presidente Bill Clinton, che anticiperà il suo ritorno a Washington dal viaggio che sta compiendo in Kentucky. La Albright ha anche detto che gli Stati Uniti «non si faranno intimidire» dagli attentati. «Il terrore può trasformare gli edifici in macerie e la gioia in lacrime, ma non potrà mai eliminare la funzione degli Stati Uniti e la loro presenza in tutto il mondo». Lei e il Presidente, ha aggiunto poi, intendono discutere con il Congresso per ottenere i finan- ziamenti necessari sia alla ricostruzione degli edifici danneggiati a Nairobi e Dar es Salaam, sia all'incremento delle misure di sicurezza di tutte le rappresentanze americane all'estero. E a quanto pare troveranno orecchie ricettive. L'altro ieri il senatore Orrin Hatch, un repubblicano molto influente, ha detto che di fronte agli «atti di guerra» dei terroristi è necesario fare «tutto il possibile per proteggere le nostre ambasciate». Qualche agenzia ha interpretato quelle sue parole come un'intenzione di stabilire una sorta di «licenza di uccidere» per gli agenti americani all'estero, ma almeno per or?, non di questo si tratta, anche se la possibilià di una rappresaglia, nel caso in cui si individuasse concretamente il Paese che ospita e aiuta i terroristi, non è certo esclusa. Perfino il ministro della Difesa William Cohen, noto per la sua moderazione, ha fatto un esplicito riferimento all'esempio libico, vale a dire al bombardamento della Libia voluto da Ro¬ nald Reagan durante la sua presidenza. Per quanto riguarda le indagini, nei discorsi ufficiali si continua a evitare di lanciare accuse dirette («I nostri uomini stanno lavorando sul posto», si è limitato a dire Clinton), ma qualche novità è uscita fuori. Intanto, è stato interamente ricostruito il percorso del veicolo che è servito da auto-bomba (conteneva 300 chili di esplosivo, forse il Sentex, già usato in altri attentati). I due uomini a bordo hanno cercato di entrare nell'ambasciata di Nairobi dall'ingresso principale, ha raccontato un diplomatico al «Washington Post», ma la polizia kenyota, autoriz- zata a lasciar passare solo i veicoli con targa diplomatica, li ha dirottati su un ingresso secondario. Siccome anche lì erano stati bloccati, loro si sono «fatti largo» facendo esplodere una granata. Una decina di persone sono state arrestate in Tanzania, ma non è chiaro chi siano. Il capo della polizia di Dar es Salaam ha confermato gli arresti ma non ha detto nulla di più. Gli investigatori americani hanno detto che si tratta di esponenti di «tre gruppi diversi», ma hanno anche fatto capire di non credere molto a quella pista. Lo sceicco Omar Bakri, leader del movimento «Al Muhaijiroun» che ha la sua base a Londra, ha confermato in un'intervista che in giugno c'è stata una riunione in Pakistan di esponenti di vari gruppi aderenti al «Fronte islamico internazionale», in cui si è deciso di colpire gli Stati Uniti «ovunque nel mondo» (una strategia che lui dice di «non condividere in pieno») e si è detto convinto che è lì che i due attentati sono stati concepiti. Dall'Iran, infine, viene l'indicazione di «guardare all'Afghanistan», dove si suppone si trovi Osama bin Laden, il miliardario saudita il cui nome è uscito fuori per primo. Franco Pantarelli I due kamikaze in Kenya sono entrati con l'auto-bomba nel cortile dell'ambasciata facendosi largo con le granate iiiiiiiii I due kamikaze in Kenya sono entrati con l'auto-bomba nel cortile dell'ambasciata facendosi largo con le granate I mannes caricano su un aereo una delle undici bare di cittadini americani morti nell'attentato di Nairobi. Assistono l'ambasciatore Prudence Bushnell insieme ad altri diplomatici statunitensi

Persone citate: Albright, Bill Clinton, Clinton, Franco Pantarelli, Madeleine Albright, Omar Bakri, Orrin Hatch, Osama Bin Laden, Prudence Bushnell, William Cohen