La sinistra in campo contro Berlusconi

La sinistra in campo contro Berlusconi Il Polo fa quadrato attorno al Cavaliere. Maceratini: non tutti i pm operano dalla parte della legalità La sinistra in campo contro Berlusconi Salvi: sbalorditivo il paragone fra magistrati e terroristi ROMA. Nel diluvio di reazioni che hanno accompagnato l'ultima «sparata» di Berlusconi, le cose più imbarazzanti sul Cavaliere non le dice un avversario, ma un personaggio che è stato tante volte a casa del leader di Forza Italia: Rocco Buttigliene. All'interno di uno dei suoi ragionamenti sottili, il presidente dell'Udr insinua un dubbio pesante: «Si assiste ormai ad un escalation dei toni di Berlusconi difficilmente condivisibile, in parte comprensibile se la si associa all'analoga escalation di alcuni magistrati» e dunque si pone l'interrogativo: «E' Berlusconi che ha violato la legge o ci sono alcuni magistrati che lo vogliono far fuori? 0 sono vere entrambe le cose?». E se Buttiglione ritiene plausibile la doppia opzione (magistrati accaniti contro un Berlusconi che ha violato la legge) l'ultima sortita del Cavaliere continua a dividere gli schieramenti: il Polo fa quadrato attorno a Berlusconi, mentre Ulivo e Rifondazione sono unanimi nel condannare i toni dell'ultima sortita berlusconiana. Ma nel ping-pong tra i due poli non trova spazio l'interrogativo che sottovoce tutti i politici si rimbalzano: la bordata di Berlusconi è legata alle voci di un imminente, pesantissimo intervento della Procura di Pa- lermo? Qualche giorno fa il quotidiano Mf aveva scritto che la Procura siciliana si starebbe preparando a richiedere al Gip un provvedimento di sequestro di tutti i beni del patrimonio personale di Berlusconi. Semplici illazioni, ma voci analoghe (e anche più gravi) circolano da diversi giorni negli ambienti politici e non devono aver contribuito al buonumore di Berlusconi. Ma stavolta il Cavaliere ha usato toni e parole senza precedenti, proponendo quel singolare parallelismo tra magistrati politicizzati e br, e infatti le reazioni continuano ad essere aspre. E così, se ieri da Botteghe Oscure la parola d'ordine è stata quella di tener bassa la polemica e non di impegnarvi gli uomini di punta del partito Il leader del Polo Si (il «vice» di D'Alema Minniti e il resposabile Giustizia Folena), sulla questione interviene il presidente dei senatori democratici di sinistra Cesare Salvi: «Le affermazioni di Berlusconi sono sbalorditive - dice al Tgl per due ragioni: per il paragone tra i magistrati e le br; per l'idea che ci sia un partito della sinistra che controlla o fiancheggia l'azione dei magistrati». E sempre da sinistra inter- viene Claudio Petruccioli («Non so se quella di Berlusconi sia una battuta dovuta al clima estivo: ma come si fa a fare certi paragoni e pretendere di mantenere su un piano di serietà il tema della giustizia?»); il verde Alfonso Pecoraro Scanio («Berlusconi o fa i nomi dei magistrati da isolare o è un calunniatore»); il presidente della Commissione Stragi Giuseppe Pellegrino («quella di Berlusconi è un'espressione di pessimo gusto, anche perché alcuni dei magistrati a lui sgraditi sono fra quelli che hanno rischiato la vita nella lotta contro le Br». E la forza della polemica berlusconiana sembra destinata a rendere sempre più difficile il dialogo sulle riforme istituzionali che qualcuno spera ancora di riprendere in autunno: «Se continueremo con questi toni - dice il presidente della commissione Giustizia della Camera, il comunista Giuliano Pisapia sarà ben difficile che alla ripresa dei lavori parlamentari ci sia quel clima necessario per portare a compimento le riforme della giustizia che dovrebbero interessare anche l'onorevole Berlusconi». Che ieri, in compenso, ha avuto almeno una parziale soddisfazione: sulla sua «sparata» è riuscito a trovare parole di comprensione da parte dei suoi alleati. Gianfranco Fini (con famiglia) è già da qualche giorno in vacanza in Turchia e come al solito in questi casi usa «staccare la spina». Ma i suoi colonnelli - da Gasparri a Urso - non sembrano esitare nel sostenere Berlusconi: «E' inutile scandalizzarsi - dice il presidente dei senatori di An Giulio Maceratini -. Come non si può dire che indistintamente tutti i politici sono onesti, altrettanto non si può affermare che tutti i magistrati operano dalla parte della legalità. E quanto agli anni Settanta, è vero che la magistratura nel suo complesso ha lottato contro il terrorismo, ma è anche vero che ci furono magistrati politicizzati, scandalosamente indulgenti nei confronti dei fenomeni dai quali scaturì il terrorismo», [f. m.] IL CAVALIERE E LE TOGHE NOVEMBRE '94 (al vertice dell'Onu di Napoli, dove Berlusconi riceve un avviso di garanzia): «Un incidente di percorso della magistratura. Si scioglierà nell'aria come una bolla di sapone. Non mi dimetto in nessun modo: i procuratori di Milano non possono cancellare con un avviso di garanzia il mandato degli elettori». OTTOBRE '95 (sulla mozione di sfiducia al ministro delia Giustizia Mancuso per le ispezioni ai giudici di Milano): «Cosa c'è da scoprire sul Pool: hanno la coscienza in ordine o ci sono reati gravi come abuso di potere, estorsione, violazione di segreti d'ufficio che non vogliono far conoscere?». GENNAIO '96 (in una memoria per il processo sulle presunte tangenti alla GdF): «Sono pronto a denunciare Di Pietro e il Pool per tentativo di impedire il regolare funzionamento di un organo costituzionale, il governo». 3 DICEMBRE '97 (dopo la condanna per falso in bilancio): «Vogliono sfregiare la mia immagine». 16 APRILE '98 (al primo Congresso di Forza Italia): «A Palermo hanno speso miliardi di denaro pubblico per dimostrare che Berlusconi qualcosa deve pur aver fatto. E hanno usato i pentiti che mi ricordano le galline che mia zia, tutte le sere, riportava nel pollaio grazie a tre foglie di lattuga...». 3 LUGLIO '98 (a 3 giorni dal dibattito a Montecitorio sulla proposta di Forza Italia di istituire una commissione su Tangentopoli): «Se la maggioranza non dovesse concedere la commissione, sarebbe la prova provata che sono tutti sotto ricatto. Che le procure li tengono in mano...». 16 LUGLIO '98: «Non è tollerabile che siano i procuratori a decidere quale deve essere il quadro politico». Più cauto Buttiglione: «E' il Cavaliere che ha violato la legge o lo vogliono far fuori? 0 sono vere entrambe le cose?» Il leader del Polo Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Milano, Napoli, Palermo, Roma, Turchia