Doping, tutto il calcio è nel mirino

Doping, tutto il calcio è nel mirino L'inchiesta si allarga, presto tecnici e giocatori dai giudici. La Federcalcio: sì ai test sul sangue Doping, tutto il calcio è nel mirino LaJuve querela Zeman: difendiamo 100 anni di storia ROMA. Sulle «farmacie nel calcio» l'inchiesta si allarga. Il pm di Bologna indaga in tutta Italia su traffici di medicinali sospetti. A Torino il pretore Guariniello ha sguinzagliato i suoi ispettori per acquisire elementi e ascoltare persone legate al mondo del calcio: «Il problema doping nello sport esiste. Riguarda la salute pubblica e va affrontato da tutte le istituzioni. Importante è che dal Parlamento esca una legge adeguata. Ciò che mi preme di più è la salute dei giovani». Il magistrato torinese si trincera dietro il più stretto riserbo, ma sembra probabile che voglia ascoltare, dopo Zeman, anche chi è stato tirato in ballo dall'allenatore gial- lorosso (Del Piero, Vialli e forse qualche altro bianconero), lo staff medico della Juve, allenatori e sanitari che hanno preso posizione in questi giorni (Mazzone, Malesani, i medici di Empoli e Vicenza). Ieri sera, il presidente della Juve, avvocato Vittorio Chiusano, ha annunciato che la società torinese «ricorrerà alle vie di legge» per quanto affermato da Zeman nell'intervista all'Espresso. L'iniziativa «vuole tutelare la reputazione della Juve e dei suoi dipendenti, tecnici e giocatori in testa. Le allusioni - ha aggiunto Chiusano - soprattutto se riguardano materie e principi tanto essenziali quali il bene della salute, diven¬ tano una formula subdola e ambigua di diffamazione che non può essere tollerata. Sarebbe colpevole mostrare indifferenza o indulgenza, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla giustizia ordinaria e sportiva. La Juventus non ha timori di alcun genere e si augura che le autorità competenti facciano luce piena sul caso, dichiarandosi a completa disposizione. Ma esiste un patrimonio morale di prestigio e rispettabilità che la Juventus si è conquistata in 100 anni e che esige irrinunciabile tutela, soprattutto nei confronti di quei tecnici ed atleti che, con un duro e quotidiano lavoro e con impareggiabile serietà consentono alla società stessa il raggiungimento di importanti traguardi obiettivi». Questa mattina la Juventus romperà il silenzio sulla vicenda con una conferenza stampa del responsabile del settore medico, Riccardo Agricola. Ma, caso Juve a parte, l'inchiesta sulle «farmacie» voluta da Zeman incontra l'appoggio di molti. La Federcalcio si dice favorevole ai test sul sangue, precisando che si deve aspettare il sì della Fifa. Il segretario del sindacato dei medici di famiglia, Mario Falconi, rivela: «Frequentemente rifiutiamo a giovani perfettamente sani la prescrizione di farmaci. Ce li chiedono spinti da praticoni dello sport. Ma perché atleti professio¬ nisti e non dovrebbero assumere creatina, aminoacidi o eritropoietina»? Il vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni, interviene chiedendo che la magistratura italiana vada fino in fondo: «L'uso di sostanze dopanti nelle competizioni sportive è un problema grave che supera i confini agopnistici e investe i rapporti tra sport e società. Per questo è necessaria una lotta comune e senza tregua per la repressione e soprattutto la prevenzione. A questo scopo avevo inviato, una decina di giorni fa, una lettera al presidente del Senato, Mancino, con la quale sollecitavo una rapida approvazione del provvedimento fermo ì Palazzo Madama. Mi auguro conclude Veltroni - che quanto sta accadendo dia a tutti la consapevolezza che è necessario affrontare la questione al più presto possibile». Dall'Udr arriva una proposta: i sanitari delle società siano incaricati di pubblico servizio: «Sarebbero così tenuti a controllare lo stato degli atleti, con responsabilità penali in caso di mancati accertamenti». Massimo Mauro, parlamentare dei democratici della sinistra, rilancia la proposta di legge che giace in attesa da quasi due anni. Il senatore dei Verdi De Luca chiede al governo di «raccogliere la richiesta di aiuto lanciata da Zeman». I ccd vo¬ gliono in Parlamento i vertici Coni e i presidenti delle federazioni sportive maggiormente mteressate. Ora due appuntamenti importanti attendono il tecnico della Roma. Stasera sarà ascoltato dalla commissione antidoping e non si esclude una seconda puntata. Zeman, se non presenterà almeno fondati sospetti, rischia dalla Disciplinare squalifiche fino a un anno. Domani mattina il procuratore presso la pretura Guariniello aspetta da lui precise indicazioni: anche se il boemo ha già detto che andrà a mani vuote, senza i famosi depliant. Piero Serantoni

Luoghi citati: Bologna, Empoli, Italia, Roma, Torino, Vicenza