«0 il rimpatrio o il carcere»

«0 il rimpatrio o il carcere» «0 il rimpatrio o il carcere» Masi: basta raggiri, cambiamo legge IL VICESEGRETARIO DELL'UDR SE non si riesce a rimpatriare i clandestini in 30 giorni, allora che vengano messi in galera in attesa di poterlo fare». La proposta è durissima anche se viene da un uomo considerato mite come il vicesegretario dell'Udr Diego Masi. Onorevole, il governo non può fare quello che gli pare, ma si deve attenere a una legge che il Parlamento ha votato e che stabilisce un periodo di custodia non superiore ai 30 giorni. Che c'entra la galera? «Io sono stato assessore all'Immigrazione a Milano nel '92. e conosco il problema molto da vicino. Se un immigrato non vuole farsi identificare trova tutti i sotterfugi possibili, a cominciare da quello della "sedicenza", di dare cioè un nome falso. E se fa questo è perché sta barando, sta cercando una via illegale, "furba" tra virgo- lette, per menare per il naso le autorità italiane. Se uno si comporta così io lo metto in galera». Ripeto: ma la legge non {irevede questa possibiità. «Allora chiariamoci che cosa vogliamo fare. Vogliamo combattere l'immigrazione clandestina? Muniamoci di strumenti adeguati. Questa legge non va bene? Allora cambiamola. Ma non possiamo tollerare di essere raggirati. Quando la legge Turco-Napolitano passò in commissione io proposi un emendamento che poi non fu approvato, ma che esprimeva il senso di questa mia posizione: "L'immigrazione clandestina - diceva il testo - e reato". Il problema è tutto qui: se noi la consideriamo un reato allora la combattiamo come tale, altrimenti ci stiamo a giostrare con questi mezzucci, come il foglio di via, che in realtà è solo un foglio di "via libera"». Ma forse tutto il problema nasce dal fatto che la legge fissa «non più di 30 giorni» per l'identificazione e il rimpatrio, e le strutture italiane e dei Paesi di emigrazione non sono pronte ad affrontare una simile massa di lavoro in così poco tempo, non crede? «Certo che lo credo, ma questo si sapeva già prima, e rafforza ancora di più il mio sospetto: che non si è voluto agire seriamente, con determinazione, contro il problema dell'immigrazione clandestina. Si è preferita una via pseudo-umanitaria che invece è semplicemente fallimentare». La sua, onorevole, sembra una posizione quasi «leghista». Sembra considerare gli immigrati tutti dei potenziali delinquenti. «No, assolutamente. Io sono per l'immigrazione, io so che il nostro Paese ne ha bisogno, e ho un rispetto profondo per tutte le persone e quindi anche per tutti gli immigrati. Anzi, è proprio per il rispetto che ho verso di loro che non posso accettare che vengano assimilati a chi è clandestino e dunque fuorilegge. La linea morbida contro i clandestini nuoce soprattutto agli immigrati onesti», [r. mas.] L'onorevole Diego Masi vice segretario dell'Udr

Persone citate: Diego Masi, Napolitano

Luoghi citati: Milano