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Manager, sussurra ai dipendenti Diventa mezzo di persuasione il linguaggio dei cavalli raccontato da un bestseller Manager, sussurra ai dipendenti Eu un'arte antica, praticata in Europa dagli zingari e nel West americano, durante gli ultimi 200 anni, da pochissimi cowboy, uomini d'eccezione ricordati con rispetto e meraviglia. Ora, d'improvviso, quest'arte, misteriosa e semisconosciuta, è oggetto di appassionanti dibattiti, s'impone all'interesse collettivo, si appresta a divenire un fiorente business. Parliamo degli Horse Whisperers, di coloro che sussurrano ai cavalli, due parole rese famose prima da un libro, un super bestseller dell'inglese Nicholas Evans, e adesso da un film, attesissimo (giungerà in Europa a fine mese), diretto e interpretato da Robert Redford. Fra libro e film, l'arte del sussurro ha così sedotto l'immaginazione del pubblico, con risultati sorprendenti. Anzitutto, si è chiarito che l'Horse Whisperer non sussurra affatto, ma doma il cavallo con i suoi gesti, fugandone le paure reali o immaginarie. Ecco perché, in Inghilterra, si assisterà, fra pochi mesi, a un impor¬ tante esperimento. Alti funzionari dello Stato e top businessmen impareranno a sussurrare per meglio dirigere e comunicare nelle loro sfere d'attività. Tutti questi esponenti dello Stato e della City affluiranno a Lambourn, nel Berkshire, dove la graziosa Kelly Marks, una ex fantina, organizza corsi in Horse Whispering. Un industriale che vi ha partecipato così riferisce la sua esperienza. «E' una tecnica che, in pochi minuti, può trasformare un cavallo selvaggio in una devota creatura. Ma prima di conquistare l'animale, bisogna ingoiare le proprie paure. E bisogna trovare coraggio a sufficienza per comunicare con il cavallo servendosi soltanto degli occhi e delle movenze». Come avverte Monty Roberts, il più celebre whisperer americano: «Non è facile, credetemi. Il cavallo deve essere persuaso ad ubbidire, senza comandi, senza imposizioni». Mario Ciriello