Non è un Toro ammazza-campionato

Non è un Toro ammazza-campionato Il tecnico granata esamina le possibilità della squadra e le sue rivali per la scalata alla A Non è un Toro ammazza-campionato «Ma sarà capace di lottare fino in fondo» FENIS DAL NOSTRO INVIATO Mai, in serie B, c'erano stati tanti stranieri in agosto. Ben 52 contro 29 del '96-97 e 42 del '97-98. Ora stanno per essere ridotti di due unità dopo il prestito di Sandor al Beitar Gerusalemme e quello scontato di Karic al Vartek croato. Comunque, per Mondonico sono troppi. E non ne fa mistero: «Specie se questo numero penalizza gli italiani. Se quelli che importiamo non sono fenomeni che fanno la differenza, sarebbe molto meglio insistere sui nostri. Se poi si va all'estero per prendere calciatori per motivi economici o che fanno immagine, allora il discorso non è più tecnico e non mi riguarda». Al Toro ce ne sono tre. Lopez resterà sicuramente in organico come fuori quota della Primavera e alternativa ad Artistico e Ferrante. Per Gaglianone si vedrà a fine ritiro se sarà possibile italianizzarlo, e Dos Santos, extracomunitario, potrebbe essere ceduto in prestito in Belgio o tornare in Uruguay. I problemi, per Mondonico, sono altri. 11 tecnico sta infatti ancora cercando la formula migliore e conta di riavere in campo Ferrante già domani sera ad Aosta (ore 20,30) contro la selezione Valle d'Aosta: «Mi auguro che Marco (ieri si è allenato e assicura di star bene, n.d.r.) risolva i suoi guai fisici. Per la questione contratto, le parti sono molto più vicine di quanto si possa immaginare e spero che al più presto le cose si mettano a posto. Aglietti? Le due punte titolari si chiamano Artistico e Ferrante che, con l'aiuto esterno di Lentini, e del centrocampo, possono garantire i gol. Alle spalle, la squadra è sostenuta da una difesa bloccata e molto valida». In estate, tutti sognano ad occhi aperti. L'allenatore granata, inve- ce, è realista. Sa che ci sono almeno sette avversarie da battere per piazzarsi nei quattro posti per la massima divisione: «La più accreditata è il Napoli. Juliano ha avuto il vantaggio di costruire con largo anticipo la squadra e di affidarla a Ulivieri, un personaggio che può incrementare l'entusiasmo». L'Atalanta è quella che il Mondo conosce meglio. E crede nelle potenzialità della sua vecchia squadra: «E' retrocessa alla fine e ha un organico per puntare in alto, con un bergamasco, Mutti, in panchina. La società ha scelto bene il mio sostituto. Il discorso vale anche per il Brescia che si è potenziato con uomini adatti alla categoria ed ha tenuto Hubner». Allargando il panorama delle più accreditate della B, inserisce Verona e Lecce: «I veneti contano sull'esperienza di Pastorello che non ha ceduto Aglietti ed ha preso Prandelli, uno dei migliori allenatori giovani. Dovranno fare il confronto con i "cugini" del Chievo che, non essendo obbligati a venire in A, hanno la mente libera da pressioni esterne e, con una base di gioco già collaudata, possono di- ventare molto pericolosi. I pugliesi non hanno problemi economici. Delle quattro retrocesse, sull'esempio del Napoli, hanno programmato con calma una squadra competitiva. E così il Genoa dopo aver perso ogni speranza di promozione. Come il Toro, il Genoa è una nobile decaduta con una feroce determinazione di ritrovare l'antico blasone». Il Mondo ha sempre messo il suo Toro tra le grandi favorite ma non promette sfracelli né calcio-divertissement: «Non siamo una squadra ammazza-campionato, ma ca- pace di lottare. La prerogativa della B è il fattore agonistico, come hanno ampiamente insegnato al Toro le ultime due stagioni. L'importante sarà non esagerare». Non vuole una partenza sparata. Per il Mondo è la tenuta che conta: «Siamo una squadra potente, composta da elementi di grossa muscolatura. E il campionato lo si può vincere o perdere in primavera. Partire bene e finire meglio è l'ideale. Le pause sono vietate». L'ultima promozione in A con l'Atalanta nel '94-95, la conquistò in extremis, battendo la Salernitana a Bergamo, in una sorta di spareggio: «I tre punti consentono anche recuperi incredibili quando si dispone di un buon organico. Quell'anno, a Natale, eravamo penultimi, poi siamo arrivati quarti, totalizzando ben 66 punti. Certo, mi piacerebbe trovare la A sotto l'albero, ma so che dovremo sudarcela sino alla fine. E contro una nutritissima concorrenza». Ieri intanto il Toro ha riposato. Si sono allenati solo Ferrante, disponibile per il prossimo collaudo (domani il suo procuratore Conti ha un incontro con la società per chiudere la questione contrattuale), Asta e Crippa che domattina, a Fénis, proseguiranno il loro rodaggio post-infortunio contro la selezione juniores della Valle d'Aosta. Alcuni granata, tra cui Lentini, hanno provato l'emozione della discesa in gommone lungo la Dora. Il ritiro aostano finirà il 14 quando il Toro si trasferirà a Biella dove, anziché il triangolare, dopo l'intossicazione alimentare che ha colpito i giocatori della Biellese, dovrebbe disputare solo l'amichevole con il Varese. Dal 17 al 21 i granata si alleneranno a Sommariva Perno. Infine, il 26 amichevole ad Imperia (ore 20,30). Bruno Bernardi Domani sera ad Aosta un altro collaudo Ferrante è acciaccato ma forse sarà in campo Ferrante definirà in questi giorni gli ultimi dettagli contrattuali; Mondonico intanto cerca ancora \ la formula mieliore per il suo Toro \ LE PAGELLE DI MONDONICO SULLE MAGNIFICHE 7 DELLA B Napoli 7,5 pregi: è una squadra costruita bene, con una prima linea da serie A difetti: qualche problema potrebbe averlo solo nella retroguardia Torino 7,5 pregi: è fatta di gente tosta, non bella, non fantasiosa ma pratica difetti: che sia troppo guerriera e rischi di non finire in undici le gare Atalanta 7,5 pregi: ha mantenuto la difesa, con Gallo uomo-faro e con un Doni in più difetti: l'ambiente della tifoseria se dovesse avere una falsa partenza Brescia 7 pregi: ha un organico per aspirare ad un'immediata risalita in A difetti: come a Bergamo il problema della «piazza» pronta a contestare Genoa 7 pregi: dalla cintola in su ha elementi bravissimi per fare la differenza difetti: il problema del portiere dopo l'infortunio a Doardo Verona 7 pregi: buona squadra e l'accoppiata società-panchina Pastorello e Prandelli difetti: l'ambiente e il confronto con il Chievo, possibile rivelazione Lecce 7 pregi: il grande entusiamo dell'ambiente, la voglia di serie A difetti: nessun limite evidente, a parte il tempo per trovare la coesione