Gli stranieri padroni del campionato
Gli stranieri padroni del campionato In media ogni squadra di serie a dispone di otto giocatori provenienti da oltre frontiera Gli stranieri padroni del campionato // boom continua, sono 144 e il mercato non è chiuso LA NUOVA INVASIONE POST-MONDIALE VMELANO ENTIDUE in più della passata stagione e non è finita. La serie A sta per ripresentarsi al via con un numero di stranieri mai raggiunto in passato, ben 144, rispetto ai 122 dello scorso anno ed ai 93 del '96-97, quando entrò il vigore la norma Bosman e la decisione dell'Unione Europea di concedere ai giocatori comunitari la libera circolazione. Rispetto al 1980, quando furono riaperte per la prima volta le frontiere dopo il blocco degli Anni Settanta, l'incremento è stato superiore al 1000 per cento perché allora erano solo 11, in media neppure uno straniero per squadra. E stavolta tutti i continenti sono rappresentati: oltre all'Europa, all'America e all'Africa c'è anche l'Asia (il giapponese Nakata al Perugia). A detenere il primato di giocatori provenenti da federazioni straniere è l'Inter con 16, seguita dall'Udinese con 15 e dal Milan con 13. Ultimo in classifica il Piacenza, che continua la sua tradizione di utilizzare solo giocatori italiani: si è concesso, come unica parziale eccezione, di tesserare Rizzitelli, di rientro da un'esperienza in Germania al Bayern Monaco. La sola novità rispetto al passato è l'ingaggio di molti giovanissimi che hanno accettato di fare esperienza in Italia, attirati dal fascino del nostro campionato, considerato il più importante e difficile del mondo, e che sono arrivati gratis. Ma il giro di denaro attorno agli stranieri è stato di quasi 448 miliardi e il primato spetta alla Lazio che ha speso 135 miliardi, dei quali 35 per avere Salas e 30 per De la Pena, oltre ai 25 versati alla Samp per Mihajlovic (la società ligure ne ha incassati altri 35 dal Parma per Veron). L'Inter è tra le ultime "della classifica, anche se deve ancora pagare i due francesi Dabo e Silvestre, sempre in attesa di un arbitrato della Fifa. Ma l'invasione stranieri, come si diceva all'inizio, non è ancora finita. Il mercato è aperto fino al 22 ottobre e poi ci sarà nuovamente una «finestra» a gennaio, terzo e ultimo periodo concesso dalla Federcalcio per l'ingaggio di giocatori d'oltre frontiera. Oggi riapre anche il mercato italiano, che seguirà poi le due scadenze fissate per l'ingaggio di calciatori provenienti da altre federazioni. Roma, Fiorentina, Milan e Parma sono sempre alla caccia di rinforzi, specie in attacco. Sensi non si accontenta di Bartelt e sogna ancora il grande goleador: punta sul monegasco Trézéguet e sollecita la Dinamo Kiev a cedere Shevchenko. La Fiorentina, ormai convinta che Edmundo non lascerà più il Brasile, continua il suo inseguimento a Litmanen dell'Ajax, ma tiene sotto controllo anche Ognjenovic della Stella Rossa di Belgrado. Inoltre non ha perso le speranze di rinforzare il centrocampo con l'argentino Bassedas, che è stato richiesto espressamente da Trapattoni. E le altre società? La Juve, quando Lippi a fine agosto avrà avuto modo di valutare appieno il potenziale della sua squadra, deciderà se ritornare sul mercato alla ricerca di una punta di peso e forte di testa. Il Parma, poco soddisfatto di Chiesa e Crespo, si mantiene in contatto col Barcellona per il croato Suker. Poi c'è chi per ora sta a guardare: ma contatti e ricerche continuano ormai in ogni continente. Nino Sorniani L'Inter e l'Udinese le più esterofile La Lazio ha speso ben 135 miliardi E ci sarà ancora il colpo della Juve? e o e? n r hi a uate. ani Salas (foto grande) e De La Pena (a sin.) sono i grandi colpi della Lazio: a destra il doriano Ortega
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