LIPPI la gente sa scegliere tra noi e Zeman

LIPPI la gente sa scegliere tra noi e Zeman Juve in una bufera di chiacchiere ma il suo tecnico la difende da tutti gli attacchi LIPPI la gente sa scegliere tra noi e Zeman Tlscopi. Perché dovremmo preoccuparci di cosa in giro si pensa di noi?». Alla Juve è vietato parlare di doping ma Zeman non è una pastiglia o un beverone né rientra nelle sostanze proibite dal Coni: dunque si può discuterne e Lippi accetta il rischio perché vede già troppi segnali di una guerra di parole che prosegue dall'anno scorso. Non ne è turbato. «Quando entro in campo prima della partita - dice l'allenatore juventino - e sento i tifosi avversari che ci urlano di saper solo rubare, guardo le facce dei miei giocatori e mi diverto perché si stanno caricando. Pensano: altro che ladri, adesso vi sfondiamo noi. Ora c'è questa nuova storia. Non sanno cosa inventare per tenerci su». L'apologia del vivere da antipatici. Eppure non era questa la Juve lippiana, fino a qualche tempo fa. C'era rispetto. «Il rispetto e l'ammirazione rimangono. Vengono allenatori da tutto il mondo per studiare i nostri programmi, tutti dichiarano che ci vogliono imitare: non è cambiato niente. La gente sa chi sono Vialli, Del Piero, Ferrara, tre persone di primissima qualità umana, morale e professionale. E, ripeto, conosce l'allenatore della Roma». Lei è davvero sicuro che il doping non stia inquinando uno sport cosi legato ai miliardi e al potere? «E' di questo che non posso par- lare. Mi limito a dire che certi atteggiamenti non ci scivolano addosso ma ci caricano». Anche i fischi che Del Piero riceve lontano da Torino? «Mi sembra che abbia capito tutto: lo fischiano come immagine della Juventus, solo una piccolissima parte del pubblico ce l'ha con lui per i Mondiali». Dentro di sé, Del Piero quanto patisce la delusione in Nazionale? «Io gli ho detto che l'anno scorso tutti furono importanti ma lui fu determinante e deve cominciare la stagione con questa consapevolezza: per la sua squadra è fondamentale. La delusione è stata forte, sia ad Amsterdam che in Francia: erano gli appuntamenti di prestigio. E' giusto che recrimini ma non deve sentire che la sua forza è scalfita se, dopo dieci mesi straordinari, un infortunio gli ha impedito di esprimerla». Dopo l'esperienza di Udine è più ottimista o più pessimista sulla Juve? «Ho visto una discreta condizione, al passo con i tempi previsti. Oggi a Newcastle cercherò una verifica, senza fare tantissimi cambi e con una difesa meno rivoluzionata». Effetto dei 3 gol di Amoroso in nove minuti? «Se Birindelli e Iuliano non si fossero infortunati non avremmo perso. Mirkovic, al centro, non ha giocato quasi mai: è molto sensibile, c'è rimasto male per i gol di Amoroso. Gli ho detto che chiunque vorrebbe presentarsi alla prima partita con un gol all'incrocio dei pah, invece succede qualche volta di sbagliare. Non è un problema». Questa sera giocate a Newcastle contro Shearer. Ha qualche rimpianto di non averlo comprato? «In tre anni di riunioni non abbiamo mai parlato di prenderlo, non perché non mi piaccia, anzi. E' che è inutile perdere tempo a discutere di chi non potrai mai comprare perché la Juve non spende 60 o 70 miliardi per un giocatore». Non lo farebbe neppure per Michael Owen? «E' un fenomeno come ne nasce uno ogni tanto: ha tutto, tecnica, rapidità, carattere, una sicurezza straordinaria perché quando diventi rigorista della Nazionale a 18 anni vuol dire che persino i «vecchi» ti danno fiducia. Vedo qualche analogia con il Del Piero del passato. Anche se diventare titolare del Liverpool oggi è un po' più semplice di quanto non sia stato per Alex conquistare il posto nella Juve degli ultimi anni». Senza Inzaghi, a Newcastle sarà difficile valutare i progressi dell'attacco. «Ma la squadra ha l'impronta del passato, bisogna rispolverare gli schemi e non impararli. L'esempio di Inzaghi è perfetto: è un altro giocatore rispetto a quando si presentò qui. E' molto più mobile, più manovriero. Conosce i meccanismi. Anche l'assenza di Davids e dei francesi non è stata un danno». Perché? «Perché sarebbe stato peggio non farli rifiatare: si presentano freschi, caricatissimi, riconoscenti per quanto la Juve ha contribuito alla loro crescita. Senza di loro ho potuto provare le soluzioni di ricambio, ho avuto la risposta positiva da chi si deve adattare a un ruolo non esattamente suo ma in cui ci sarà utile (Tacchinardi, ndr). E ho capito che persino con sei titolari in meno questa squadra ha conservato il carattere e la combattività di sempre. Ogni volta me ne stupisco. Ma è così». A Newcastle, senza Inzaghi (fermato da un affaticamento muscolare) la formazione iniziale sarà: Rampulla; Mirkovic, Iuliano, Monterò, Dimas; Tacchinardi, Blanchard, Conte; Pecchia; Zalayeta, Del Piero. Marco Ansaldo u Tutti ci ammirano e conoscono invece chi è il tecnico della Roma e quali messaggi manda: nonè la Juvechedeve sentirsi preoccupata jj| Senza Inzaghi contro il Newcastle di Shearer, un grande centravanti che non abbiamo mai pensato di comprare: non spendiamo tanto ip ep 11 % Siili lliiili iWiim 3 S ***! ' 'ffjjj i. m. 1 ffil Viragli IMI ■ LIPPI la gente sa scegliere tra noi e Zeman

Luoghi citati: Amsterdam, Francia, Liverpool, Newcastle, Torino, Udine