E' battaglia sulle nomine

E' battaglia sulle nomine Problemi per il nuovo consiglio della Camera di Commercio E' battaglia sulle nomine L'Unione Industriale contro Api e Ape Ricorso dell'Unione Industriale contro Api (Associazione piccola industria) e Ape (Associazione proprietà edilizia) al ministro Bersani: e per le nomine della Camera di Commercio, dove pareva tutto fatto, si prospetta uno slittamento che potrebbe spostare l'insediamento del nuovo consiglio camerale da ottobre al prossimo anno. Cos'è accaduto nel santuario degli imprenditori di via Fanti 17? E, soprattutto, che cosa ha convinto l'Unione Industriale a scrivere quelle sette pagine di ricorso al ministero dell'Industria e Commercio che deve ratificare le rappresentanze dei vari enti di Torino e provincia? Le associazioni di imprenditori, artigiani, del commercio, dell'agricoltura, di banche, assicurazioni, dei consumatori e dei sindacati? E per contestare la poltrona destinata all'Ape e le tre indicate per l'Api? Stando a quanto ha denunciato il vertice degli imprenditori, il ricorso si basa su due osservazioni: l'Ape (Proprietà edilizia) avrebbe ottenuto il di¬ ritto ad un rappresentante nel Consiglio presieduto da Giuseppe Pichetto, perché riconosciuta dalla Regione come associazione di servizio per le imprese. In realtà, a giudizio dell'Unione Industriale, quell'ente si dedica a chi possiede una o più case, condomini. Offrendo certamente un sei-vizio, ma non ad aziende, bensì a proprietari di alloggi o, al massimo, ad inquilini. Ancora più delicata la seconda questione, quella che riguarda l'Api. Associazione per le piccole e medie realtà produttive alla quale l'Unione non contesta la presenza nel Consiglio camerale, ma il numero dei suoi rappresentanti, ossia i tre posti assegnati all'Associazione di via Pianezza, in base al numero di occupati nelle aziende ad essa iscritte. A giudizio del presidente dell'Unione Industriale, Francesco Devalle, che firma il ricorso, stando ai dati Istat, l'Api non può contare su 52.073 addetti come ha dichiarato di fronte al notaio. Perché corrisponderebbero al 17,9 per cento del totale degli occupati nell'industria di Torino e provincia, che nel 1997, erano 291 mila. Aggiunge Devalle nel ricorso: l'Unione Industriale ne ha 199.031, ossia il 68,4 per cento del totale. Il che - conclude Devalle - vorrebbe dire, che l'86,3 per cento degli occupati nell'industria lavorano in imprese associate o all'Unione o all'Api: «Dato eccessivo che contraddice la comune esperienza associativa». Di qui la richiesta al ministero di avviare l'accertamento, ridimensionando, eventualmente, la rappresentanza Api nella Camera di Commercio. Giuseppe Sangiorgio Francesco Devalle presidente dell'Unione Industriale

Persone citate: Bersani, Devalle, Francesco Devalle, Giuseppe Pichetto, Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Torino