Tributo a Guthrie e ai Depeche Mode

Tributo a Guthrie e ai Depeche Mode F 1 DISCHI =1 Tributo a Guthrie e ai Depeche Mode varianti con < realizza un disco-tributo, una formula che sta diventando un genere ben consistente. L'impostazione più nobile e classica è rappresentata da Billy Bragg & Wilco. Con «Mermaid Avenue» (Elektra, 1 Cd) si è reso omaggio a Woody Guthrie, facendo vivere brani inediti con l'aggiunta di un'intensa dose di creatività. Nora, la figlia del grande musicista padre della canzone militante, ha lavorato parecchio all'archivio paterno. Bragg l'ha affiancata, convincendosi della bontà dell'idea di Nora, che voleva per questi brani Anni 40 nuovi suoni, moderni. Sarebbe stato un'operazione di sola nostalgia seguire la tesi filologica del continuare dare la forma folk «guthriana». Woody non aveva mai pubblicato queste canzoni (anche una dedicata a Ingrid Bergman) perché le riteneva non ancora sviluppate e degne della produzione più impegnata. Bragg ha qxùiìdi coinvolto i Wilco e ne è nato uno straordinario disco dove la vecchia America del folk si riveste dei suoni di quella attuale. Grazie ad uh inglese, i mondi di Dylan e Springsteen sono amalgamati con grande rispetto e sensibilità. Canzoni dove la forza di più generazioni di musicisti si esalta nell'unione. Altra forma è quella di riunire un bel gruppo di artisti con voglia di misurarsi su composizioni di uno stimato collega. «For the masses» (AfrM, 1 Cd) è un tributo ad un gruppo ancora ben in attività, i Depeche Mode. L'idea è partita da Jeff Turzo, dei God Lives Underwater, e Gary Richards, fondatore della 1500 Records. Sono 16 gruppi, dagli Smashing Pumpinks a Deftones, Dishwalla e altri meno noti. Ci sono anche i Cure e Robert Smith osserva: «In 13 anni l'innovazione portata dallo stile dei Depeche Mode è stato l'utilizzo di suoni inusuali in contrapposizione al lirismo dei testi e alla precisione musicale». Un disco di new wave aporita, per un'estate elettro- 1 musi I rasar. nica al gusto rock. Ma ci sono anche gli autotributi. Bellissimo quello di Brian Wilson con «Imagination» (Giant, 1 Cd). Wilson è stato negli Anni 60 un rivoluzionario dei suoni, un cesellatore di polifonie moderne, il motore dei Beach Boys, definito uno dei più grandi visionari della musica popolare contemporanea. Dopo una serie di vicissitudini personali, ritorna con un disco da frequentare con attenzione, pronti a godere di ogni intuizione e visione poetica nascosta tra note e suoni. Tra ricordi e mediti, Brian compie una rilettura che sa trasfomare in un dolce sogno fatto di emozioni d'artista. Anche Ringo Starr compie con «Vertical man» (Mercury, 1 Cd) una sorta di revival. Involontario. Difficile dimenticare di essere stato il quarto Beatles. Bisogna anche esserne capaci. E così ecco 12 canzoni serene, pulite, accattivanti, più una «Love me do» che emerge dal passato. Un disco ben suonato, anche ricco di stelle: gli ex McCartney e Harrison, Alanis Morissette, Tom Petty, Ozzy Osbome, Brian Wilson, Joe Walsh, Steven Tyler. Profumo d'antico in un clima allegro. Onesto, ben più divertente di altri replicanti. Una forma di autotributo curioso, visto che ai-riva da minorenni. Parliamo dei fratelli Hanson e del loro «3 car garage: the indie recordings '95-'96» (Mercury, 1 Cd). Sono le registrazioni del gruppo prima del loro successo. Ammirevoli e simpatici. Alessandro Rosa isa^ |