Paesaggi di Gainsborough Città e fabbriche di Sironi

Paesaggi di Gainsborough Città e fabbriche di Sironi SCEGLIENDO TRA LE MOSTRE Paesaggi di Gainsborough Città e fabbriche di Sironi FERRARA L'inglese preromantico Palazzo dei Diamanti. «Thomas Gainsborough» (fino al 30 agosto). Gran finale d'agosto per la prima completa rassegna delle opere del grande artista inglese (17271788) in Italia. Restano ancora venti giorni per ammirare un notevole gruppo di paesaggi che mostrano straordinarie anticipazioni del clima romantico e che pertanto hanno esercitato una notevole influenza sull'arte del suo tempo. Negli straordinari «ritratti», altro genere amato da Gainsborough, egli offre un'interpretazione psicologica dei personaggi straordinariamente viva e intelligente. ACQUI TERME Periferie metropolitane Palazzo Saracco. «Mario Sironi: paesaggi urbani» (fino al 13 settembre). Le fabbriche, la meccanizzazione del lavoro, l'automobile come simbolo della velocità e del dinamismo, sono gli elementi primari di una ricerca di grande tensione poetica, che ha caratterizzato l'opera di Sironi in modo definitivo. L'architettura sironiana si presenta come un nuovo paesaggio di periferia metropolitana segnato da note di alta drammaticità. Sono esposte 50 opere fra olii, tempere, disegni. FIESOLE Bottega Della Robbia Basilica di Sant'Alessandro. «I Della Robbia e l'arte nuova della scultura invetriata» (fino al 1° novembre). Sono veramente eleganti e appassionate le terracotte invetriate che dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento sono uscite dalla celebre bottega fiorentina dei Della Robbia per arrivare in tutta Europa. Sono esposti 170 bellissimi pezzi in cui rivive il clima culturale in cui è nata la terracotta invetriata (di matrice araba). FIRENZE Alla corte dei Medici Palazzo Pitti. «La natura morta a Palazzo e in Villa. Le collezioni dei Medici e dei Lorena» (fino al 31 ottobre). Una buona opportunità per ammirare questo genere di produzione pittorica, «la natura morta», la cui vastità è invero notevole. La mostra consiste in un itinerario visivo (di sette sezioni) per soggetto e iconografia, in modo di dar conto dell'ampiezza internazionale di questo genere di pittura, e nel contempo degli interessi delle famiglie dei Medici e dei Lorena. Si va da Bartolomeo Bimbi a Willem Van Aeist. COMO Radice, il geometrico Roberta Lietti Arte Contemporanea. «Omaggio a Mario Radice nel centenario della nascita» (fino al 26 settembre). Radice (1918- rrente» a Torino 1987) è stato uno dei pochi artisti italiani che fin dagli Anni Trenta hanno operato nell'ambito dell'astrazione geometrica, in consonanza con molti altri artisti europei. La portata del suo lavoro con la decorazione della Casa del Fascio di Giuseppe Terragni - ha avuto un momento di grande crescita, tanto da meritare oggi una rilettura complessiva e una rassegna esaustiva di tutto il suo excursus creativo. Le venti selezionatissime opere di questa personale coprono la produzione dal 1930 al 1970. PESARO Americano per Rossini Galleria Franca Mancini. «Haim Steinbach. Rossini at. 4:00 a.m.» (fino al 14 settembre). Steinbach, uno dei più importanti artisti contemporanei statunitensi, invitato a produrre un allestimento nell'ambito dei «Rencontres Rossiniennes», è stato influenzato dalle suggestioni della cultura italiana, che la musica e il teatro di Rossini gli proponevano. Steinbach ha pensato ad una «mise en scène» dell'Italiana in Algeri, che nel 1994 ha avuto come regista e costumista Dario Fo, di cui l'artista ha riutilizzato i manichini per una grande installazione. In breve PADOVA. Museo Al Santo «Sergio Floriani. Antologica» (fino al 25 ottobre). Di Floriani si conoscono soprattutto le esperienze ottico-cromatiche sul cerchio e le sezioni del cerchio dei «zodiaci d'acqua», ricerche che sono sfociate in grandi strutture oggettuali-ambientali, di tridimensionalità primaria, con accenti mitici e simbolici, e che ora sono esposte a Padova, a cura di Marco Rosei. BOLOGNA. Galleria d'Arte Moderna «Vanessa Beecroft - Shin Neshat» (fino al 30 agosto). Due artiste internazionalmente note, entrambe attive a New York, che condividono l'uso di mezzi espressivi come la fotografia e il video: la prima si rivolge soprattutto al mondo delle donne-oggetto; la seconda alla donna islamica e alla sua femminilità negata. TORINO. Spazio Espositivo S.D.A. «Gli anni di Corrente» (fino al 6 settembre). Attorno alla rivista Corrente tra il 1938 e il 1943, si sono raccolti un gruppo di artisti antifascisti. In mostra, a cura di Paolo Levi, sono esposte 21 opere di Birolli, Treccani, Migneco, Sassu, Badodi, Cherchi, Manzù e Guttuso. COMO. Fondazione Antonio Ratti. «Gianni Versace. La reinvenzione della materia» (fino al 2 ottobre). 1120 abiti raccontano l'alfabeto stilistico di Versace, il quale traeva citazioni da Klimt, Calder, Kandinsky, Warhol, in un viaggio attraverso l'arte figurativa del XX secolo, che diventa abito. Fotografie di Avedon, Newton, Barbieri, Weber. CESENA. Spazio ex-Arrigoni e Palazzo del Capitano. «Liberamente» (fino al 13 settembre). Questa collettiva raccoglie una cinquantina di artisti che vogliono evidenziare nell'immagine lo spazio del sentimento. Citiamo: Per Barkley, Bianco-Valente, Martino Coppes, Janieta Eyre, Andrea Fogli, Luisa Lambri, Mariko Mori, Stefano Scheda, Alessandra Tesi, Jocelyne Alloucherie. Marisa Vescovo Un paesaggio urbano di Mario Sironi. in mostra ad Acqui Terme Un'opera di Manzo, per ><Gli anni di Corrente» a Torino