Olivetti fa gola agli inglesi, treni e poste battono cassa

Olivetti fa gola agli inglesi, treni e poste battono cassa I NOMI E GLI AFFARI Olivetti fa gola agli inglesi, treni e poste battono cassa America amara. Leonardo Del Vecchio ristruttura il suo gruppo. Non solo per assicurare ai quattro figli: Claudio, Marisa, Paola e Leonardo Maria una eredità imparziale, ma anche nel tentativo di non penalizzare le attività italiane, Luxottica in prima fila, con le perdite derivanti dalla statunitense Casual Corner. Sempre gli Stati Uniti, dopo gli «anni d'oro», continuano a dare seri dispiaceri alla Fila, la controllata americana della Hdp guidata da Maurizio Romiti. Nonostante la globalizzazione, fare affari nel Nuovo Mondo è meno semplice di quanto non sembri. Di colpo, una valanga di acquisti si riversa sulla Olivetti guidata da Roberto Colaninno, ed è caccia al compratore. I maggiori indizi porterebbe- Leonardo Del Vecchio Leonardo Del Vecchio Roberto Colaninno ro alla British Telecom di Iain Vallace, ripartita alla grande dopo l'alleanza con l'AT&T di Michael Armstrong. Anche se sembra strano che i tedeschi di Mannesmann si facciano soffiare sotto il naso un gruppo nel quale hanno già molto investito. Malgrado le incertezze dei listini prosegue la corsa ai titoli della Galassia del Nord. Con relative voci di intese alle porte, Comit nella parte della preda più ambita, Fondiaria e Sai (senza dimenticare Generali) nelle vesti di accanite compratrici, e dietro a tutto questo la regia della Mediobanca di Vincenzo Maranghi. Manovre offensive o difensive? Forse difensive. Con raider che scorrazzano liberamente, la prudenza non è mai troppa. L'estate caldissima porta in pri¬ mo piano incendi boschivi e non. Al Poligrafico dello Stato, il povero Michele Tedeschi è costretto a chiedere aiuti in danaro a Carlo Azeglio Ciampi. Il quale, a sua volta, deve fare i conti con le richieste delle Ferrovie presiedute da Claudio Demattè e delle Poste guidate da Corrado Passera che, la cifra è finalmente fissata nero su bianco, perdono sei miliardi tondi tondi al giorno. E' una guerra tra poveri che si contendono limitate risorse, con uno Stato diverso che si rifiuta di seguire le antiche vie del passato, ossia di mol'aplicare i pani e i pesci sulle spalle del debito pubblico. Ma la minaccia più grave incombe su Mamma Rai e sul presidente Roberto Zaccaria. Il presidente dell'Antitrust, Giuseppe Michele Tedeschi Roberto Colaninno Michele Tedeschi Corrado Passera Corrado Passera Tesauro, ha cominciato a sollevare obiezioni sulla logica del canone. E non solo. Secondo Tesauro sarebbero ormai antidiluviani alcuni vincoli della legge che porta il nome dell'ex ministro Oscar Mammì. In particolare quelli che ostacolano certi abbinamenti tra carta stampata e etere. Sulla strada della liberalizzazione avanza il Testo Unico sulle privatizzazioni appena completato dal sottosegretario al Tesoro Filippo Cavazzuti. Che, oltre a eliminare per le municipalizzate il vincolo del controllo comunale, dovrebbe modificare la «golden share» secondo i dettami di Bruxelles. L'ex presidente della Confindustria Luigi Abete sale al vertice di Bnl, di cui da due anni è consigliere, e promette di occuparsi a fondo della privatizzazione. La quale deve prima definire la composizione del «nocciolo duro». Che fare? L'unica soluzione possibile passerebbe per il Banco di Bilbao, l'unico aspirante al nocciolo accettato dal Tesoro. Il presidente Emilio Ybarra, che non se la sente di restare da solo nel ruolo di azionista di riferimento, farebbe rientrare in gioco l'Ina associando la compagnia guidata da Sergio Siglienti alla propria offerta. Un modo elegante per salvare capra e cavoli. Quanto al progetto di fusione tra Bnl e Banconapoli, il piano sembra essere entrato in una sorta di limbo, almeno per il momento. E nel limbo resta il Montepaschi, di cui non si capisce il futuro. L'ultimo schiaffo al gruppo presieduto da Giovanni Claudio Grottanelli Demattè Roberto Zaccaria de' Sancti è venuto dal presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto Giovanni Pegoretti. Il quale, scartata l'offerta di Rocca Salimbeni, ha preferito l'abbraccio con Unicredito guidata da Alessandro Profumo. Il presidente del banco di Sicilia, Alfio Noto, ha invece scelto come partner di Bancassurance Cardiff, compagnia che fa capo alla francese Paribas. Mentre, sebbene in secondo battuta, il presidente della Popolare di Milano, Paolo Bassi, è riuscito ad aggiudicarsi Banca Akros. Con grande soddisfazione dell'amministratore delegato Marco Turrina. Nonostante il pessimismo, cresce nel Mezzogiorno la voglia di impresa, ma viene rimandato a settembre il varo dell'Agenzia per il Sud, mentre il presidente della Regione Sicilia Giuseppe Drago, con il plauso del presidente di Confcommercio Sergio Bilie, dà il via alla deregulation del commercio recependo solo in parte le indicazioni del decreto voluto dal ministro dell'Industria, Pierluigi Bersani. In Italia cambiano le regole per la professione dell'avvocatura, secondo il nuovo disegno di legge voluto dal ministro Gian Maria Flick. Intanto, tra Londra, Bruxelles, Amsterdam, Stoccolma e Francoforte cinque grandi studi si uniscono per dar vita al primo mega-studio legale europeo, 28 sedi, un team di 1900 avvocati e un amministratore delegato: l'inglese Terence Kyle. Giuseppe Tesauro Valeria Sergio Sacchi Siglienti