La Luna piena oscura lo star-party di Marina Verna

La Luna piena oscura lo star-party Legambiente rinnova l'appello alle città per San Lorenzo: spegnete le luci La Luna piena oscura lo star-party Mercoledì la notte migliore per le stelle cadenti Occhio al cielo: arrivano le Perseidi. Messe in ombra da una Lima calante quasi piena, le stelle cadenti del 10 agosto replicano ancora nei due giorni successivi, che sono in realtà quelli in cui la pioggia di meteoriti raggiunge il suo culmine. Inesatto quindi chiamarle «lacrime di San Lorenzo», abitudine indotta dai voli poetici del Pascoli, e ancor più «stelle cadenti», perché non sono stelle. Sono meteore, cioè schegge di pietra o metallo (le stelle sono costituite da gas) che, quando incontrano l'atmosfera terrestre, a un'altezza che varia dai 40 ai 160 chilometri, s'incendiano e bruciano per attrito, lasciando mia scia luminosa. Ogni sciame ha un suo nome, che deriva dalla costellazione dalla quale, per un effetto prospettico, paiono irradiarsi. Le meteore di questi giorni si chiamano Perseidi perché sembrano uscire da Perseo, una costella¬ zione dell'emisfero boreale prossima alla Via Lattea. Insieme alle Leonidi, che si vedono in novembre, formano quella pattuglia di una ventina di sciami noti anche agli astronomi dilettanti. Il ritorno costante delle Perseidi, anno dopo armo, sempre negli stessi giorni, dipende dal fatto che questo sciame di meteoriti è disposto sull'orbita della stella cometa Swift-Tuttle, che viene attraversata dalla Terra nel suo annuale moto di rivoluzione intorno al Sole. Tra l'altro, sono state proprio le Perseidi a fornire la chiave del fenomeno delle stelle cadenti, che fino al secolo scorso sembrava inspiegabile. Quando, nel 1862, i «cacciatori di comete» Swift e Tuttle, indipendentemente l'uno dall'altro, scoprirono mia nuova cometa nella costellazione della Giraffa (chiamata appunto Swift-Tuttle), l'astronomo GioVcTmi Schiaparelli ia mise in relazione con la pioggia di stelle che si ripeteva regolarmente ogni 10 agosto. E ne dedusse che le meteore erano particelle perse dalla cometa, che una volta l'anno si trovavano sull'orbita terrestre e bruciavano. Le stelle cadenti del 10 agosto non sono un fenomeno isolato: si calcola che ogni giorno si scontralo con l'atmosfera terrestre 14 milioni di meteore, di cui 30r mila luminose come una stella di prima grandezza. La scia di luce è ì'atmosfera ionizzata delle meteora, che viaggia tra i 70 e i 200 chilometri al secondo. Le ore migliori per vedere le Perseidi sono quelle che precedono l'alba, ma quest'anno la luna quasi piena consiglia di cambiare orario: meglio cercarle intorno alle 23, quando il cielo è già buio ma la Luna è ancora bassa all'orizzonte. Se ne ve- dranno poche, ma dovrebbero essere molto brillanti, com'è stato il caso degli ultimi anni. Per consigliare agli appassionati un cielo poco illuminato di luci artificiali, Legambiente ha attivato, da lunedì 10 a mercoledì 12, una linea telefonica (06.86.26.83.49, dalle 10 alle 16) che informa su quali luoghi di villeggiatura e quali città d'arte abbiano risposto al suo invito a spegnere le luci per qualche ora. Questi «Star party», feste stellari, offriranno l'assistenza di astronomi per imparare a riconoscere le principali costellazioni e osservare nelle migliori condizioni le meteore. Binocoli e cannocchiali non serviranno a molto: meglio l'occhio nudo, che ha un campo visivo maggiore. Marina Verna Il ciclo delle meteore è legato alle comete come capì l'astronomo Giovanni Schiaparelli il secolo scorso

Persone citate: Giovanni Schiaparelli, Perseo, Schiaparelli, Swift, Tuttle