Congo, battaglia decisiva per la capitale

Congo, battaglia decisiva per la capitale AFRICA CENTRALE WM Il presidente del Ruanda: Kabila ci ha dichiarato guerra, ma non aspetteremo che attacchi per primo Congo, battaglia decisiva per la capitale / banyamulenge assediano l'ultima guarnigione prima di Kinshasa KINSHASA. Fallito il vertice delle cascate Victoria, la parola in Congo torna alle armi. Secondo fonti diplomatiche i ribelli banyamulenge (di etnia tutsi) continuano l'avanzata dalla stretta striscia costiera, ricca di petrolio, hanno conquistato la città di Boma e starebbero ormai puntando verso Matadi, ultima città di una certa importanza prima di Kinshasa. Se cadesse, la strada per la capitale sarebbe aperta: oltre Matadi, infatti, il Presidente Laurent Desiré Kabila non dispone di altre guarnigioni importanti. Nella capitale l'atmosfera è tesissima. L'esercito ha bloccato tutti i porti fluviali e i posti di frontiera con il Congo Brazzaville (città situata di fronte a Kinshasa, sull'altra riva del fiume Congo). Abusi di ogni tipo, saccheggi di case e negozi sono diventati un fatto ordinario, ed ai numerosi posti di blocco le truppe di Kabila fermano ed arrestano chiunque possa apparire come un simpatiz- zante dei banyamulenge. L'impressione è che si possa essere arrivati alla caduta del regime, instaurato appena 14 mesi fa, tanto che le ambasciate stanno preparandosi alla possibile evacuazione del personale diplomatico. L'ex ministro degli Esteri congolese Bizima Karaha, tutsi passato ai ribelli, è stato del resto esplicito: «La nostra destinazione è Kinshasa, il nostro obiettivo è Kabilas». La radio di Stato, «Voce del popolo», ha smentito la presa di Boma, ha annunciato la riconquista dell'aeroporto di Kisangani (ma non ne aveva comunicato la ca¬ duta), ed ha parlato di due controffensive: una verso Ovest e l'Oceano, l'altra verso Est e il Ruanda. Nel tentativo di sollevare il morale delle proprie forze, Kabila ha lanciato una campagna di reclutamento, e cinquemila giovanissimi si sarebbero presentati per combattere a fianco dell'esercito, nella milizia istituita lo scorso anno. La radio ha inoltre trasmesso il racconto di un pilota nigeriano della compagnia congolese «Air Atlantic», secondo cui i banyamulenge si sarebbero impossessati di tre aerei da trasporto a Goma, nell'Est, per trasportare centinaia di soldati ruandesi a Kitona, base militare sulla costa atlantica, sotto il comando di James Kabarehe, mi generale dell'esercito congolese di origini mandesi. Kabila continua infatti ad accusare il Ruanda di avere direttamente scatenato il conflitto allo scopo di creare «un impero tutsi». Ma il leader congolese ha dimostrato la propria debolezza al vertice delle cascate Victoria, chiudendosi in albergo e rifiutandosi di incontrare i presidenti di Ruanda ed Uganda (alleati) perché, ha detto, «vogliono assassinarmi». «Sta cercando un pretesto per uno scontro», ha risposto il Presidente ruandese Pasteur Bizimungu, affermando di avere le prove che Kabila sta addestrando 10 mila miliziani hutu: i responsabili del genocidio in cui, nel 1994, trovarono la morte 500 mila tutsi ruandesi. Se vuole la guerra, però, «non aspetteremo che il Congo attacchi per primo», [e. st.] L'esercito regolare si abbandona a violenze e saccheggi. Le ambasciate si preparano a sgombrare il personale