«Prodi ostacola il bipolarismo»

«Prodi ostacola il bipolarismo» Sul conflitto di interessi: «E' una questione che non appassiona il 99% degli elettori» «Prodi ostacola il bipolarismo» Casini: frena il dialogo fra noi e l'Ulivo ONOREVOLE Pierferdinando Casini, Romano Prodi sostiene che la vera anomalia italiana è Berlusconi. Come rispondete voi del Polo? «Mah, Prodi l'altra sera a Reggio Emilia giocava. D'altronde se non si gioca a ferragosto... Se invece vogliamo essere seri, prima di questa vedo almeno altre dieci anomalie in Italia». Quali, per esempio? «Per esempio siamo l'unico Paese dove il potere giudiziario è parte del gioco politico, lo influenza pesantemente, lo condiziona, lo accompagna. Siamo l'unico Paese al mondo dove chi amministra la giustizia non è arbitro, ma giocatore. E questo è davvero inaccettabile. Altro che Berlusconi». Prodi sostiene anche che Berlusconi non può essere leader dell'opposizione perché troppo preso da questioni personali. E poi non vuol farsi processare come un qualsiasi cittadino. Dovete cercare un altro leader? «Guardi che il problema è semplice. Una parte della sinistra, Prodi compreso, fa finta di non capire che i guai giudiziari di Berlusconi non sono un fatto personale, ma un problema politico. Se il Cavaliere non fosse sceso in campo e non guidasse il Polo, i suoi problemi giudiziari se li sarebbe amministrati come gran parte degli industriali italiani. Ma sono certo che Prodi non crede affatto che Berlusconi sia l'anomalia italiana». E che cosa crede, allora? «Vede, Prodi è un signore simpatico, lo rappresentano come un tipo gioviale, bonaccione. Si può discutere se lo sia o meno, ma certo non è uno sciocco. Se ha ritenuto di sollevare in questo momento la questione-Berlusconi non lo ha fatto per caso, ma per mettere un macigno sulla strada del dialogo fra maggioranza e opposizione. L'attacco del premier a Berlusconi, a freddo, allarga il fossato tra lui e D'Alema». Sta dicendo che Prodi è l'ostacolo per arrivare ad un bipolarismo compiuto? «Sto dicendo che per noi sia D'Alema che Prodi sono avversari politici, ma con una differenza: D'Alema è convinto che il 50% del Paese non sta con lui, Prodi invece ha un delirio di onnipotenza, ed è sicuro di poter fare da solo. Il premier ritiene che il dialogo fra Polo e Ulivo sia un'insidia alla sua figura politica e alla permanenza a Palazzo Chigi. Quindi, con una professionalità invidiabile, dissemina la strada di macigni». Diabolico, politicamente... «Io non ho mai pensato che Prodi fosse sprovveduto. Ricordo che quando ancora era nel Polo, Buttigliene ci diceva un giorno sì e uno no che Prodi sarebbe caduto...». Buon profeta, Buttiglione: Prodi festeggia 815 giorni a Palazzo Chigi, il suo è il terzo governo della Repubblica per durata... «Un po' è fortunato, un po' questo suo agire si salda con quel che sta facendo Cossiga. Prodi, che è sceso in politica per consolidare il bipolarismo, oggi sembra prendere atto che questa formula può anche non esserci. E si prepara a un altro percorso. Non a caso spunta l'offerta di Cossiga. Ma una cosa è sicura: l'incompatibilità totale tra Prodi e Berlusconi». Lei dà per scontato, come molti, che in autunno l'Udr possa sostituirsi a Rifondazione? «Io sono certo che la novità dell'Udr o serve a far calare la testa a Bertinotti - e in questo senso aiuta anche Cossutta - oppure non vedo una sostituzione di voti di Rilbndazione con l'Udr. Per un fatto semplice: i 30 voti di Rifondazione sono tanti quanti quelli di Cossiga. Ma pesano di più a sinistra, toccano corde differenti, hanno una capacità di mobilitazione sociale diversa. Credo invece che, se ci sarà crisi, ne uscirà un governo tecnico, una specie di esecutivo Dini alla rovescia, un governo tecnico gestito da Ciampi)». .:..:::Ìill||l Ma la «rina- , & scita» di Cossiga come leader dei moderati, non è anche conseguenza del fatto che capo del Polo è ancora Berlusconi? «Giro la domanda. Se Berlusconi non esistesse più, a chi andrebbero i voti del Polo? Secondo me né a Fini, né a me, e con tutto il rispetto nemmeno a Cossiga». A chi andrebbero? «Arricchirebbero l'astensionismo, alcune forme di neoleghismo e qualcuno finirebbe anche alla sinistra. Berlusconi, che ha tutti quei problemi che sappiamo e che non voghamo sottacere, è una calamita di voti insostituibi- le per il centrodestra. A meno che non si ragioni più di bipolarismo, ma si parli di forme neocentriste che potrebbero anche prescindere da Berlusconi». D'accordo, ma su una cosa Prodi non può essere smentito: la questione del conflitto di interessi non è superata, no? biamo nemmeno limitarci ad accettare il meno peggio degli altri. Al momento giusto dovremo promuovere un'iniziativa politica seria per far pesare i nostri voti. Mi piacerebbe un presidente bipolare, preferisco un accordo alla luce del sole che una scorciatoia fra Ulivo e Polo per fare alchimie elettorali. Mi piacerebbe trovare un nome di comune gradimento». Alcuni nomi circolano già: Ciampi, Mancino, altri ancora... «Sì, i nomi ci sono. Ma non vorrei che finisse come per quei cardinali che entrano in conclave da Papi e ne escono da cardinali». Flavio Corazza Uln questo Paese ci sono giudici che fanno parte del gioco politico ■■ fi fi Per il Quirinale cercheremo una persona che metta d'accordo destra e sinistra ijp Ull Professore è preda di deliri di onnipotenza Ma non ha capito che così aumenta le distanze da D'Alema Romano fa di tutto per rimanere ancora a lungo a Palazzo Chigi A sinistra Pierferdinando Casini con Silvio Berlusconi Sotto Francesco Cossiga LA REAZIONE DEL POLO AL PREMIER «Ritengo che il 99 per cento degli italiani pensi che questo non è il problema dell'Italia». Prodi ha chiesto anche all'Ulivo di tenersi pronto nel caso di elezioni. Il Polo lo è? «Gli ultimi test politici non hanno premiato né la Lega, né l'Udì", né l'Ulivo, ma il Polo. La nostra iniziativa è in ripresa, e va parallela ad un recupero di consenso politico della coalizione. Dunque se ci fossero elezioni anticipate il Polo vincerebbe». Ma con quale leader per Palazzo Chigi? «Lo stuelleremo insieme al momento opportuno». Non sarà più Berlusconi, vero? «Non cado nella trappola. Berlusconi, come leader di maggioranza nel Polo, avrà voce in capitolo su questa scelta». Intanto una competizione elettorale è certa: fra 9 mesi dovrete eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Come si muoverà il Polo? «Io sono realista: non possiamo pensare di portare un nostro candidato al Quirinale. Ma non dob¬ .:..:::Ìill||l , &

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