Angeli a quattro zampe di Aldo Baquis

Angeli a quattro zampe Angeli a quattro zampe / cani dei soccorritori israeliani TEL AVIV. Allo squillo dei loro apparecchi cerca-persone, venerdì notte, hanno lasciato le loro famiglie, sono corsi all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e cinque ore dopo erano già in volo diretti verso Nairobi nel tentativo di rintracciare eventuali superstiti o recuperare i cadaveri delle vittime dell'attentato all'ambasciata statunitense. I 400 membri dell'unità israeliana di soccorso sono in gran parte riservisti: fra di loro vi sono medici, psicologi, ingegneri, architetti, tecnici esperti nell'uso di mezzi pesanti. Ma il punto di forza dell'unità - che ha accumulato grande esperienza nel 1991 durante i bombardamenti iracheni delle città israeliane sono i cani, addestrati a rilevare segni di vita fra le macerie. Identificato il punto sotto al quale presumono vi sia un superstite vivo, i cani si siedono e abbaiano. I membri dell'unità di salvataggio (in codice, «Yakhza») calano allora sensori in grado di captare sospiri, o anche il fruscio di unghie sul cemento. A Nairobi - dove finora hanno tratto in salvo tre persone - gli israeliani hanno molto insistito sull'aspetto psicologico del salvataggio, aggiornando di volta in volta i sepolti sull'andamento dei soc¬ corsi e facendo giungere sul posto i parenti. Quando è stato possibile, hanno pompato ossigeno e fatto pervenire bottiglie d'acqua. I nemici della Yakhza - che ha operato nei terremoti in Messico e in Armenia, e a Buenos Aires dopo l'attentato all'ambasciata israeliana nel 1992 - sono i pesanti blocchi di cemento. Per rimuoverli, in Israele i membri dell'unità ricorrono a possenti gru da 120 tonnellate, che a Nairobi erano però irreperibili. Gli espedienti utilizzati dalla squadra israeliana includono palloni gonfiabili, leve pneumatiche e strumenti in grado di segare strati di cemento e di ferro. La struttura di uno dei palazzi crollati accanto all'ambasciata statunitense era del resto ben nota agli ingegneri israeliani perché l'edificio era stato costruito oltre vent'anni fa da una società israeliana, la Solel Boneh. Verso il Kenya l'esercito israeliano ha un debito di riconoscenza che risale al 1976, quando gli aerei militari israeliani fecero scalo a Nairobi per Entebbe, dove liberarono gli ostaggi di un aereo dirottato da terroristi tedeschi. Aldo Baquis

Persone citate: Ben Gurion