Calcio e doping, scende in campo il giudice

Calcio e doping, scende in campo il giudice Torino, l'allenatore convocato in procura. Si indaga sulla possibile somministrazione di farmaci pericolosi Calcio e doping, scende in campo il giudice Inchiesta sulle accuse di Zeman TORINO. E ora il caso Zeman e l'aria dello scandalo-doping sul calcio italiano approdano in procura a Torino. Raffaele Guariniello, il magistrato che da anni si occupa di tutela della salute, ha aperto un fascicolo sulle clamorose accuse lanciate nei giorni scorsi dall'allenatore della Roma. Un attacco frontale al mondo del pallone: «Rischiamo di finire come al Tour». E allora, dopo la magistratura sportiva, scende in campo anche quella ordinaria: Zdenek Zeman, che domani sarà ascoltato dalla procura antidoping del Coni, è stato convocato per il giorno successivo a Torino per un faccia a faccia con il procuratore aggiunto. Guariniello intende approfondire i contenuti delle dichiarazioni dell'allenatore boemo che ha insinuato l'ombra del dubbio sull'improvviso potenziamento muscolare di alcuni giocatori, e ha affermato di avere lui stesso «ricevuto in passato dépliant su sostanze capaci di migliorare del 50 per cento le prestazioni degli atleti». Duplice il filone dell'indagine torinese, stando alle poche notizie che trapelano. L'ipotesi di reato su cui si concentra l'azione di Guariniello è innanzitutto la violazione della legislazione speciale in materia di medicinali, cioè il complesso di regole che vincolano medici e infermieri nell'uso indiscriminato dei farmaci. Ma il magistrato torinese, che già da un paio di mesi indaga sull'utilizzo di anabolizzanti nelle palestre, e nell'aprile scorso ha sgominato un traffico intemazionale di sostante proibite via Internet, intende scoprire pure se vi siano risvolti penali in questa faccenda, se insomma vi sia commercializzazione e - soprattutto - somministrazione fuorilegge di miscele «esplosive». La notizia dell'inchiesta avviata dalla procura torinese è giunta in tarda mattinata a Predazzo, dove la Roma è in ritiro pre-campionato. Quando i carabinieri hanno chiesto del mister giallorosso, Zdenek Zeman era a tavola. «Sono sereno», dice. Dalle montagne del Trentino agli uffici della procura. Immediato il collegamento tra la sede dell'inchiesta e i nomi Del Piero, Vialli e Ferrara, fuoriclasse bianconeri di oggi e di ieri tirati in ballo da Zeman come esempi di sospette «esplosioni muscolari». Immediata, però, anche la reazione della Juventus, che per bocca dell'allenatore Marcello Lippi puntualizza: «Da tutto il mondo vengono da noi per vedere come lavoriamo e ci riempiono di elogi. Il nostro carattere, la voglia, l'intensità, sono un modello. Chi parla di Vialli, Del Piero e Ferrara deve stare bene attento, perché le loro qualità morali e professionali sono riconosciute da tutti». Dopo le illazioni, le minacce di querela, di controquerela, ecco l'indagine sulla «cultura del farmaco». Dopo aver risposto alle domande del Coni, Zeman parlerà con Guariniello di quei nomi di calciatori gridati in pubblico. E gli verrà chiesto l'elenco di chi, in passato, avrebbe offerto a lui anabolizzanti per i suoi giocatori. Giancarlo Abete, vicepresidente della Federcalcio: «Speravamo che l'inchiesta rimanesse all'interno della nostra organizzazione, a livello di giustizia sportiva spiega -. Ma dobbiamo avere pieno rispetto degli altri organi, anche perché questa è materia che attiene alla tutela della salute. L'informazione dev'essere la più trasparente possibile, il mondo del calcio ha dimostrato in passato di non avere problemi generalizzati sul doping. Ben venga, dunque, l'indagine di Torino, con il solo auspicio che si faccia in tempi rapidi per evitare che si generino ulteriori veleni». E dopo il Coni e la magistratura ordinaria, il caso doping è già in Parlamento. Il senatore dei Verdi Athos De Luca ha indirizzato un'interpellanza ai ministri dell'Industria, Sanità e Cultura per sapere «se risponde a verità che vengono inviati ai calciatori dépliant che pubblicizzano l'uso di sostanze vietate dalla legge», se è vero che «case farmaceutiche contattano personalmente personaggi del mondo del calcio», e se è vero «che offrono addirittura somme di denaro per sostenerne la diffusione». «E' necessario - chiede Athos De Luca - rompere il muro del silenzio, delle complicità, delle omissioni, della tolleranza e delle speculazioni che danno copertura alla diffusione del doping». Marco Accossato A fianco, il procuratore di Torino Raffaele Guariniello. A sinistra, l'allenatore Zdenek Zeman. A centro pagina, il medico sportivo Carlo Gabriele Gribaudo an i il QUATTRO GIORNI DI ACCUSE GIOVEDÌ' 6 AGOSTO zeman in un'intervista all'Espresso si dice sbalordito per le esplosioni muscolari di alcuni giocatori della Juve: «E' uno sbalordimento che comincia da Vialli e arriva sino a Del Piero. Pensavo che certi risultati si potessero ottenere solo con il culturismo, dopo anni di lavoro specifico». Ha le prove? «Capto le voci, le atmosfere che girano nell'ambiente. So di molti medici passati dalla bicicletta al calcio e di squadre di serie A che si avvalgono dell'opera dei farmacologi». gli avvocati di del piero «Sono frasi gravi e senza senso. Valuteremo il da farsi». VENERDÌ'7 AGOSTO del piero querela Zeman. Moggi: «E' la solita cultura del sospetto». vialli. «Sono coglionate di un terrorista. Se la Federazione non prende provvedimenti sono dei buffoni». zeman. «Vialli mi accusa di terrorismo? Non è grave. Ognuno può dire ciò che vuole. Così come la querela di Del Piero: faccia quel che crede». SABATO 8 AGOSTO La figo chiede che si faccia chiarezza al più presto. La procura antidoping che aveva fissato la convocazione di Zeman per mercoledì 26 agosto, anticipa l'audizione del tecnico giallorosso a domani pomeriggio, alle ore 18. DOMENICA 9 AGOSTO guariniello. Il procuratore aggiunto presso la Pretura di Torino apre un procedimento giudiziario per accertare se vi siano ipotesi di reato dopo le dichiarazioni di Zeman sul doping nel calcio. Il tecnico sarà ascoltato a Torino mercoledì 12. zeman. I carabinieri gli notificano la convocazione a Predazzo, ritiro della Roma. E' a tavola: «Sono sereno, spero solo che si prenda coscienza del problema e che cosi facendo qualcuno riesca a capire la situazione». lippi: «La gente sa benissimo chi siamo noi, chi sono Vialli e Del Piero, persone di primissima qualità umana, morale e professionale. E la gente conosce l'allenatore della Roma, il tipo di messaggi che manda e con quali scopi. Perché dovremmo preoccuparci di cosa in giro si pensa di noi?».