Ronchi: ma alcune Regioni hanno gravi colpe

Ronchi: ma alcune Regioni hanno gravi colpe «Mandiamo in carcere i piromani» Ronchi: ma alcune Regioni hanno gravi colpe SENATORE Edo Ronchi, l'Italia va a fuoco e il ministro dell'Ambiente che fa? «Non c'è nulla di peggio che rispondere a questo tipo di domanda dicendo "non è materia di mia competenza", perché 'suona come un gesto pilatesco. Però, come ognuno sa, il governo del territorio - nella sua complessità - è riservato a più ministeri e, per buona parte agli enti locali». Quindi? «Quindi, la tutela dei boschi che era un tempo competenza del ministero dell'Agricoltura e foreste, quando questo ministero è stato abolito con voto referendario, è passata di giurisdizione regionale». Tradotto: se i boschi bruciano prendetevela con la vostra regione? «La formula è un po' brutale ma sostanzialmente corretta. Però è vera anche in positivo: infatti le regioni che si sono date un piano antincendi hanno ottenuto dei risultati. Per esempio la Sardegna, che negli anni scorsi era stata devastata dal fuoco, quest'anno ha saputo fare fronte a questa calamità e non ha subito danni paragonabili a quelli di un tempo». Dobbiamo dedurne che la Liguria non ha fatto altrettanto? «Non posso dire questo». Allora le pongo la domanda in altro modo: tutte le regioni si sono attrezzate? E quali appaiono più sguarnite? «La situazione della lotta agli incendi è a macchia di leopardo, come spesso accade in tutte le materie delegate agli enti locali. Dato che mi chiede una classifica, direi che la Sardegna sta facendo bene come molte regioni del Nord. La Campania e la Calabria credo che invece non abbiano attivato misure adeguate di tutela dei boschi. Ed essendo «materia delegata» il suo ministero non ci può fare veramente niente. Ma il governo di cui fa parte dovrà ben fare qualcosa, o no? «Il governo interviene nel caso in cui un incendio si configuri come emergenza nazionale. La Protezione civile lo scorso anno aveva 27 mezzi aerei antincendio, quest'anno ne ha già 43. Comunque lo Stato - sia chiaro a tutti - è presente nella tutela dei boschi, e se non lo fa attraverso i suoi organi centrali è perché lo ha delegato agli enti locali, supportati dalla rete del Corpo foresta- Chi un serio pantincenha poi otdei risultCome nedella SarMa la Cae la Calanon si so le dello Stato e dei Vigili del fuoco. Inoltre vorrei ricordare che il mio ministero ha giurisdizione diretta sui 17 parchi nazionali: anche quelli sono stati minacciati dalle fiamme diverse volte, ma dato che avevamo attivato un monitoraggio costante, siamo stati sempre in grado di proteggereli». IMa, visto che i piromani bruciano sperando in una speculazione edilizia, o nel pascolo o in altro utihzzo del territorio, non si farebbe prima a proibire qualunque destinazione del genere al bosco bruciato? «Questo già si fa. Il problema è che i motivi per cui il fuoco si appicca sono i più vari e cambiano sul territorio. Possono essere pascolo o speculazione edilizia, ma anche semplice vendetta della malavita perché per esempio - un sindaco ha fatto abbattere delle villette abusive, oppure piccoli interessi a mantenere un posto proprio nella lotta agli incendi...». Quindi non si può fare prevenzione alcuna? «L'unica prevenzione seria ed efficace è il monitoraggio. Si può però dissuadere stabilendo pene più severe e soprattutto certe. Ma per fare questo bisogna prima migliorare il lavoro di intelligence...». Ci faccia capire bene. «Lei sa che è difficile trovare gli incendiari. Alcuni fermati vengono poi rilasciati perché non esiste la flagranza di reato e le prove sono troppo deboli. Quindi il primo passo da compiere è migliorare i sistemi di intelligence, cioè di inchiesta, allo scopo di mdividuare i colpevoli. Poi però non si può accettare che l'unica pena prevista sia solo pecuniaria, per cui un piromane che distrugge ettari di bosco se la cava con una multa. I Verdi hanno proposto di inasprire questa pena e di prevedre il carcere per reati del genere e questa istanza io l'ho sostenuta in Consiglio dei ministri. Allora dico: mettiamo il galera quattro o cinque di questi incendiari e teniamoceli. Facciamo vedere che lo Stato sa far rispettare, con severità, le proprie leggi e le assicuro che sarebbe già questo mi deterrente efficace». Galli della Loggia, ieri sul «Corriere della Sera» le dà sostanzialmente dell'inutile: un ministro che non riesce a difendere il paesaggio e neppure a sottrarlo dall'insulto di certa pubblicità che imbratta le nostre strade. Che cosa replica? «Il professor Galli della Loggia non è uno sprovveduto e quindi non può non sapere che il paesaggio è giurisdizione del ministero dei Beni Culturali, e che la pubblicità sulle strade compete a quello dei Lavori Pubblici. E mi muove anche altre accuse rispetto a temi sui quali non ho poteri di sorta, mentre ignora (o finge di ignorare) che io ho fatto più riforme di tutti i miei predecessori messi insieme. Sarei lieto di inviare al professor Galli il dossier che tutti voi giornalisti avete ricevuto alla l'ine dell'anno con tutti i provvedimenti adottai dal mio ministero. Trovo quantomeno disdicevole un simile attacco a freddo, totalmente immotivato e perpetrato nella assoluta ignoranza delle mie competenze e delle mie iniziative ministeriali. Ma la cosa che trovo ancora più sconcertante è che il "Corriere" non mi abbia concesso il diritto di replica. A questo punto non mi resta che querelare». Raffaello Masci Chi si è dato un serio piano antincendio ha poi ottenuto dei risultati Come nel caso della Sardegna Ma la Campania e la Calabria non si sono mosse 6 i Non c 'è solo la speculazione edilizia dietro chi appicca il fuoco. A volte ci sono vendette o l'interesse a lavorare nella lotta ai roghi J J i a a é - 6 i Non c 'èedilizia dietil fuoco. A vvendette o la lavorare nlcinnI/U si è dato piano ndio ttenuto ltati el caso rdegna ampania abria ono mosse «Noco»cittdeld'ogli racro, tazla mScrecombanse perdalquno ostdifdevmecavsup37 moAratmaqual terne«smma IL MINISTRO DELL'AMBIENTE

Persone citate: Edo Ronchi, Galli, Galli Della Loggia, Raffaello Masci

Luoghi citati: Calabria, Campania, Italia, Liguria, Sardegna