Fondi, spese trasparenti

Fondi, spese trasparenti LETTERE Fondi, spese trasparenti au IOME moltissimi altri, ani ' ch'io, ormai, ho affidato i I miei risparmi ai fondi 1 i d'investimento. Ho notato _yUche questi hanno costi spesso molto diversi gli uni dagli altri e questo ha suscitato in me una curiosità: poiché siamo in regime di «trasparenza» mi chiedo come facciamo a sapere se ci viene accreditato (o accumulato) quanto realmente ci spetta. Non c'è la possibilità (specie nel caso delle gestioni patrimoniali sulle quali le banche hanno arbitrio di manovra) di sapere che percentuali di utili sono riusciti a ottenere i gestori dei fondi (o le banche) e quindi, fatte salve le loro legittime spettanze, quanto ci devono accreditare? G. G. - Alba (CN) I guadagni di banche e fondi sono dovuti essenzialmente alle commissioni. Nel caso delle banche si tratta solo di commissioni di gestione; per i fondi, invece, insieme a queste ci possono essere le commissioni di ingresso e di uscita, in percentuale della somma investita, e quelle di performance, prelevate dal patrimonio, che scattano solo quando il risultato del fondo in un determinato periodo di tempo supera l'andamento del parametro di riferimento, il «benchmark». Ovviamente, in questo campo, essendoci libertà di mercato, ciascun gestore si regola come vuole nel definire la scaletta dei costi, con l'unico obbligo di informare in anticipo i sottoscrittori di tutti gli oneri a carico, sia quelli diretti, come le commissioni d'ingresso o di uscita, sia quelli indiretti, in quanto addebitati al patrimonio comune. La varietà dei «prezzi», dunque, è fisiologica, ed è sempre possibile sapere se un gestore è più o meno caro andando a controllare le parti del contratto o del regolamento che riportano le indicazioni relative. In generale, comunque, quanto più il patrimonio si apprezza tanto più guadagnano i gestori. Quanto alle possibilità di controlio, nel caso delle ge- stioni bancarie, dal marzo scorso è scattato l'obbligo di inviare ai sottoscrittori un rendiconto trimestrale dettagliato, che consente di raffrontare l'andamento della gestione con quello di un indice di mercato predeterminato e coerente con l'indirizzo della gestione (azionario, obbligazionario o monetario), un meccanismo che consente di tenere sotto controllo le scelte della banca. Per i fondi, invece, il controllo sul gestore è affidato a un soggetto esterno, la «banca depositaria» che ha in deposito il patrimonio del fondo, e vigila sulla correttezza delle operazioni. L'istituto ha anche il compito di tutelare gli interessi dei sottoscrittori, e il dovere di rispondere alle segnalazioni e alle richieste di chiarimento. Ecco l'indirizzo della mutua «Tutela» Ho letto nella rubrica ((Assicurazioni» notizie riguardanti la società di mutuo soccorso «Tutela». Vorrei conoscere numero di telefono e indirizzo. Mario Manfredi - Coazze (TO) Ci si può rivolgere al consigliere Franco Zavattarelli, via Carlo Farini 81, 20159 Milano, telefono 02/69.616.245. Con 41 anni di contributi non occorrono finestre Nel gennaio '99 compio 56 anni e a giugno '98 ho raggiunto i 41 anni di lavoro. Esistono finestre di uscita per la pensione? Se deciI dessi di lavorare ancora per qual- che tempo con la mia azienda attuale, quale pensione potrei prendere e quale sarebbe il cumulo tra le due fonti di reddito? A.S.A. - Savona Lei non ha finestre in quanto la pensione le ha già da tempo spalancato le porte. Infatti, avendo versato più di 36 anni di contributi, può andare in pensione quando vuole. Attenzione: se continua a lavorare sotto padrone perde l'intera pensione. Se invece lavorerà in forma autonoma perderà solo la metà della quota che eccede la pensione minima. Faccia bene i suoi calcoli prima di avventurarsi in un mare di guai. LUIGI N. - Torino Sì, lei potrà svolgere attività di collaborazione non subordinata ma, proprio perché la sua pensione decorre dal '95, ne perderà una parte. In pratica: percepirà il trattamento mimmo più il 50% dell'eccedenza su tale somma. V. M0NTELE0HE - Fecetto (TO) Il direttore della sede Inps di Torino Nord le ha già fornito tutte le notizie che la riguardano con lettera pubblicata su La Stampa. AGOSTINO BUIA - Torino Per poterle fornire utili notizie in merito a quanto richiesto, è necessario conoscere, oltre alla sua data di nascita, in quale sede Inps è in trattazione la sua pratica. Al fine, però, di accelerare i tempi di risposta, le consiglio di rivolgersi al responsabile dei rapporti con l'utenza della sua sede Inps di zo¬ na che verificherà la situazione e saprà senz'altro suggerirle l'eventuale azione da intraprendere. FRANCO CHARRIER - Finerolo Il periodo lavorativo come dipendente di Ente locale, che ha dato luogo alla liquidazione di un assegno vitalizio, non può essere preso in considerazione come anzianità contributiva del fondo integrativo dell'istituto di credito. Potrebbe, ove lo ritenesse conveniente, rinunciare alla rendita in pagamento (restituendo tutte le rate riscosse sino ad oggi) e trasferire i contributi ai sensi della legge 322/58. E. F. - Roma La pensione di cui lei è titolare, con importo «cristallizzato» per motivi reddituali, potrà cambiare solo e se i contributi versati successivamente alla data del pensionamento saranno tali da fare raggiungere alla pensione un valore superiore al trattamento minimo. ASSUNTA ZINGARO - Genova Proprio perché lei è stata autorizzata ai versamenti volontari prima del 31/12/92, le occorreranno 15 anni di contribuzione per il pensionamento di vecchiaia, che con le norme attuali percepirà al compimento del 60° anno di età. Non è possibile calcolare oggi l'importo che andrà a percepire fra 16 anni, ritengo comunque che non sarà superiore al trattamento minimo che vigerà a quella data. Le consiglio, in ogni caso, di chiedere alla sede Inps della sua zona un estratto contributivo per verificare il perfezionamento dei requisiti. Hanno collaborato: ANTONELLA DONATI MAURO SALVI L'Ufficio Comunicazioni e Relazioni Esterne INPS A CURA DI GLAUCO MAGGI

Persone citate: Franco Zavattarelli, Mario Manfredi

Luoghi citati: Coazze, Milano, Roma, Savona, Torino