Arte, sfruttare la ripresa

Arte, sfruttare la ripresa GUIDA In aumento gli scambi e la competenza di chi compra i Il mercato sta diventando più affidabile e redditizio Arte, sfruttare la ripresa LO avevamo previsto. Il mini-boom, la forte crescita del'giro d'affari nel mercato dell'arte italiano era proprio dietro l'angolo. Già nel gennaio '97, sul numero di «Tuttosoldi» dedicato agli investimenti in arte, ci si poneva il quesito: «Semplice fenomeno di moda o reale incremento di interesse per la cultura dell'arte? Fatto sta che un numero crescente di persone, in Italia, si avvicina all'universo dell'investimento in beni rifugio». Mentre, sul numero del gennaio scorso, raccontavamo di un «autunno da record». SENZA SOSTE E proprio su tali basi - record dopo record - ha piantato solidissime radici il primo semestre dell'anno. Dando il meglio di sé nella stagione mediana. Che primavera è stata, per il mercato dell'arte! Mentre la stagione ballava a passi alternati sul fronte meteorologico - con improvvisi balzi d'umore e di temperature - il denaro circolante nelle compravendite italiane di oggetti d'arte ha continuato a crescere. Senza U benché minimo ripensamento. Senza soste. Tanto che i risultati semestrali dichiarati dalle tre maggio case d'asta tricolori (Finarte, e le filiali di Sotheby's e di Christie's) sono, a prima vista, semplicemente stupefacenti. INCREMENTI Quasi 28,5 miliardi per Sotheby's Italia, contro i circa 16,6 del primo semestre 1997. Differenza traducibile percentualmente con un rilevante +71,4%. Oltre 40 miliardi da Finarte, la principale casa d'aste del nostro Paese. Pari a un incremento del 34,9%. E 27,296 miliardi raccolti, negli ultimi sei mesi, dalla Christie's Italia, contro i 12,369 miliardi incassati tra gennaio e giugno dello scorso anno. Un confronto che supera di oltre 2 miliardi e mezzo l'esatto raddoppio del fatturato. Senza contare i 30 miliardi dichiarati dalla Semenzato, la casa ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA VENDITA: 7 ACQUISTO: 8 Questa volta la nostra previsione si avvicina al concetto di scommessa. Non ha molto a che fare, per esempio, con la crescita abnorme di alcun" fatturati - come quello de dipartimento Sotheby's pari al 322%- che dipendono soltanto da singole vendite importanti. Il fatto è che sembra consolidarsi l'abitudine alle opere nuove con stime contenute. Oltre alle mega-vendite, i soldi cominciano a circolare anche intorno alle nuove idee. Se, da questo nuovo interesse, nascerà nei prossimi anni qualcosa di interessante, allora gli acquisti di oggi a prezzi bassi sono destinati a poderosi rialzi. Per realizzare bene, invece, nel prossimo semestre bisognerà vendere le opere storiche dei maestri Anni Cinquanta e Sessanta o quelle di artisti precedenti, solo se veramente belle. d'aste veneziana pressoché fallita agli inizi degli Anni 90. E ora guidata energicamente dal patron di Telemarket, Giorgio Corbelli, che dal marzo del '96 ne ha rilevato il 65%. Ben fiutando, probabilmente, gli orizzonti futuri. 0 - ancora e per finire - la semplice ma costante crescita della (un tempo) piccola casa d'aste Meeting Art. Che, pur operando praticamente solo in una provincia piemontese (ha sede e tiene aste prevalentemente a Vercelli), è riuscita a mancare per un sospiro una raccolta semestrale di 10 miliardi in lire. Fatturando, per l'esattezza, 9.833 milioni. Corrispondenti a un +35%, rispetto ai 7.274 milioni del '97. A ANEA tra preconcetto ha molto mpio, con di alcun" uello de eby's di da poremarsi e e e i o esti. Per ece, estre e ei o CI vcasodinnLagifinme COLLEZIONISMO In breve, i sempre più ampi squarci nelle nubi delle scorse stagioni hanno improvvisamente dato luogo a una dolcissima primavera. Ma, nonostante il rialzo nel giro d'affari dell'arte comprata e venduta in Italia sia stato forte e pressoché costante, viene proprio difficile citare il sintetico termine «boom». Talmente chiaro da risultare riduttivo. Questa volta, a differenza di altre, non è nemmeno possibile raccontare di una dilagante «febbre da collezionismo». Per una semplicissima, ma significativa, ragione. Lo stato di salute, nella maggioranza delle persone che animano questo mercato, è assai lontano da qualsiasi malattia. Influenze comprese. Il progressivo ed evidente aumento generalizzato di cultura sull'arte ha cominciato a lasciare qualche segno sul mercato. Gli acquisti reboanti e poco elaborati, tipici della fine degli Anni 80, vengono sempre più sostituiti da scelte analiticamente precise. Guidate soprattutto dalla valutazione critica dell'opera considerata. OCCHI E ORECCHIE Il valore aggiunto dello status symbol, che in alcune passate stagioni aveva occupato una posizione dominante nella determinazione dei prezzi, agisce ancora. Ma su limitati comparti. E soprattutto con minore intensità. Tanto che sembra piuttosto antiquata persino la famosa e sferzante provocazione di Picasso sulla nevrotica inversione dei sensi procurata dal denaro all'arte («Servono più le orecchie che gli occhi per giudicare. Infatti si dice: quanto vale? Un miliardo. Ah, bellissimo!»). A RAGION VEDUTA Un sempre maggior numero di collezionisti ha, infatti, totalmente acquisito la convinzione che sia necessario conoscere, per agire bene sul mercato dell'arte. Anzi, più specificamente, «ri-conoscere» - nell'acquisto - la qualità di uno stile, di una scuola o di un autore magari dimenticato. 0 «pre-vedere» - nella vendita sviluppi e mutamenti della domanda-offerta, per loro natura legati alle più generali trasformazioni dell'intera società. Così, forse anche per lo stimolo di ottimizzare gli investimenti, un buon numero di occhi comincia a riaprirsi. Consentendo - in futuro, chissà - all'udito di migliorarsi nella sua vera funzione. Il valore (non solo puramente economico, ma anche non più elitariamente culturale) dell'arte è in crescita. DOMANDE Per questo è abbastanza difficile che i risultati di questo primo semestre '98 possano trasformarsi in una sbornia. Gli elementi di stabilità e ragionevolezza presenti nell'attuale mercato dell'arte in Italia suggeriscono possibili altre strade. Che, nelle pagine interne di questo numero, abbiamo tentato di chiarire, settore per settore. Che accadrà ai valori dei mobili settecenteschi? Cosa cambierà nel panorama dell'arte moderna? Come reagirà il mercato al probabile aumento di offerte nei prossimi mesi? Quali saranno i comparti sui quali puntare di più e quali invece dovranno essere osservati da lontano? Su questa prima pagina è già possibile farsi una prima idea al riguardo. PUNTEGGIO Per i maggiori settori abbiamo «votato» - da 1 a 10 - la scelta teorica di intervenire acquistando o vendendo. Sono, ovviamente, considerazioni passate al setaccio della sintesi. Ma documentate dall'esame più approfondito svolto sui servizi delle pagine interne. Un esame compiuto proprio sulla base di ciò che è accaduto in questo primo semestre dell'anno. Mentre il grafico di pagina (Art Index) illumina, a colpo d'occhio, la forte accelerazione del business sin qui descritta. Anche in questo caso la sintesi dell'aspetto grafico si traduce (alle pagine 2 e 3) in una serie di numeri a confronto. E soprattutto nei dati del nostro «Art Index», una scala a punteggio che (considerando l'aggregazione dei fatturati, arricchita dalle opinioni degli esperti) documenta le variazioni globali, nel tempo, del mercato d'arte presente nel nostro Paese. Tanto che numerosi operatori - non solo italiani stanno abituandosi a considerar- lo attentamente nel corso della loro attività e prima di decidere le loro prossime mosse. SCELTA GLOBALE Dunque, e a maggior ragione, siamo convinti che le nostre valutazioni e analisi possano esser d'aiuto a tutti coloro che - anche da poco tempo - osservano con attenzione e curiosità il possibile investimento di parte del loro portafoglio in beni d'arte. Se, fino agli Anni 70, questo tipo di scelta apparteneva solo a una piccola élite di persone, gli ultimi decenni hanno ormai sancito un fortissimo allargamento di interesse e, anche, cominciano a mostrare una lettura sempre più legata al concetto della «globalizzazione». Così che, e non soltanto per il fenomeno «Euro», è probabile che tra un po' di anni possa diventare persino limitato parlare di un mercato italiano dell'arte. Con alcune probabili conseguenze sulle quotazioni di alcune opere d'arte che, oggi, lasciano intravedere ottimi spazi speculativi. Percorribili, però, usando gli occhi. E usandoli bene! Paolo Manazza COME LEGGERE I VOTI I valori - da 1 a 10 - indicano mediamente, in senso crescente, la possibilità di concludere buoni affari in vendita e in acquisto, nei prossimi sei mesi. La "marcia inarrestabile" di questo settore, già citata sui numeri scorsi, non accenna a finire. E aumentano le persone con questa passione, insieme al risveglio di enti pubblici e musei statali (molto attivi negli ultimi due anni). Se è vero che il fortunato scopritore di manoscritti con alto valore storico-culturale può star certo di incassare diverse decine di milioni, se non superare i cento, è altrettanto probabile un ulteriore innalzamento medio delle quotazioni. Per alt,o già in linea con quelle intemazionali. Oltre a una grandissima cultura, per intervenire oculatamente su questo comparto, è assolutamente necessario saper ben valutare tutti i dettagli relativi allo stato di conservazione, sia del libro a stampa che del manoscritto. Consigliamo di cominciare a frequentare le mostre e qualche galleria specializzata, prima di intervenire alle aste. Chi, invece, è già un po' preparato può rischiare anche grosse cifre. Probabilmente, in futuro, i valori non si decuplicheranno ma conserveranno una buona stabilità. MOBILI E ARREDI ANTICHI VENDITA: 7 ACQUISTO: 7 Non più, come primo, meglio vendere che comprare. L'aumento di interesse potrebbe costituire la base per una crescita ulteriore de) mercato. La scommessa di molti operatori si chiama Kintemazionalizznzione». Fuori dal nostro Paese il valore degli arredi antichi italiani è!» molto più alto che da noi. Qui, però, nsgii^ acquisti è assolutamente prioritario praticare il massimo della selettività, cenando sempre l'aspetto qualitativo del manufatto, sia esso una specchierò, un tavoline o un letto. Molto meglio puntare una decina di milioni in più,_piuttosto ' SABRINA MOSSETTO © LA STAMPA che farsi carico di un mobile antico mediocre che consente di risparmiare oggi perdendo però da subito la scommessa speculativa sul rialzo di valore, all'interno del prevedibile riajjinea mento con le medie^europee. Con il 1999, si ' svilupperà molto la piazza fróncose, grazie alla ì caduta dal monopolio d'asta per i commisseurs priseurs (possibili solo se di nazionalità francese). Sia Sotheby's che Christie's stanno investendo molto a Parigi. E la Francia ha prodotto in passato un gran numero di splendidi mobili e arredi. Se tanto mi dò tanto.. GIOIELLI E ARGENTI VENDITA: 7,5 ACQUISTO: 6f5 I valori decimali qui utilizzati nei voti, rappresentano bene la relativa incognita per il futuro di questo settore. Non solo in Italia, ma in quasi tutte le sedi del mondo di Sotheby's e Christie's, soprattutto i gioielli con una loro storia (legati e indossati da personaggi famosi o provenienti da significative collezioni private) strappano in sala prezzi da favola. Da noi la casa d'aste che si è rivelata negli ultimi anni più forte sui gioielli è Christie's. Anche se questo primo semestre è valso a Sotheby's più del raddoppio risoetto al 1997. Chi possiede esemplari molto rari e curiosi, firmati da grandi orafi o Maison o qualche gioia appartenuta a qualche personaggio conosciuto non dovrà perdere molto tempo prima di vendere. Gli acquisti potrebbero rivelarsi interessanti solo incappando in qualche prezioso come sopra, ma non ancora «riconosciuto». Oppure destinando un paio di decine di milioni ai modelli -anche qui i più particolari- prodotti dalla fine degli Anni 60 ai primi Anni 70. Per gli argenti è sempre più necessario evitare quelli decorativi. A meno che non siano riconducibili a storie particolari (di un vecchio famoso bar, di una celebre nave, ecc.) o abbiano valenza espressiva di design. Anche in questo caso parità di giudizio. Il mercato di questo settore non è cresciuto come nel caso di altri. Anche se un maggior interesse è stato notato. La vendita potrà dunque rivelarsi relativamente buona solo per i modelli da polso rarissimi e di marchi prestigiosi (come il Patek Philippe in oro rosa venduto da Finarte a 128 milioni). Sugli acquisti consigliamo di prestare un po' più di attenzione. Con i prezzi anche un po' fermi si possono ipotizzare buoni affari, nel caso questo comparto venga in futuro trascinato dalla tendenza alla crescita sempre più generalizzata del mercato dell'arte. Se ciò non accadrà gli acquisti saranno comunque stati fatti a valori ragionevoli. Consigliamo attenzione sia per gli orologi da polso (se molto curiosi, di stupenda esecuzione nella cassa o di prestigiose marche), che per le pendole. Ottimi acquisti con meno di 10 milioni.

Persone citate: Giorgio Corbelli, Maison, Paolo Manazza, Picasso, Sabrina Mossetto, Semenzato

Luoghi citati: Anea, Francia, Italia, Parigi, Vercelli