NEL CUORE DI PALAZZO REALE

NEL CUORE DI PALAZZO REALE RESTÀURI NEL CUORE DI PALAZZO REALE Si torna tra saloni e dipinti ad un anno dal terribile rogo □lucidi marmi, gli stucchi candidi, le sfavillanti dorature, le raffinate boiseries, i giganteschi dipinti dello scalone d'onore e delle sale al piano nobile di Palazzo Reale sono tornati a splendere e farsi ainmirare dai torinesi. Quei preziosi arredi avevano rischiato di andare in cenere la notte dell'I 1 aprile 1997, quando le fiamme erano divampate altissime dentro la Cappella della Sindone. Solo l'intervento tempestivo e coraggioso dei vigili del fuoco aveva scongiurato che il devastante incendio si diffondesse nei contigui appartamenti reali. Tuttavia l'acqua sparata a fiumi dagli idranti aveva gravemente danneggiato gli ambienti adiacenti la Cappella, impregnando i muri portanti e compromettendo addirittura la solidità dei solai in legno. Grazie al mecenatismo della Compagnia di San Paolo e all'impegno congiunto delle due soprintendenze, ai Beni architettonici e ai Beni artistici del Piemonte, in poco più di un anno le parti più compromesse dell'ala ovest di Palazzo Reale sono state restaurate e riportate ad una bellezza che è addirittura superiore al precedente stato. I lavori effettuati, e gli studi preparatori, hanno permesso ad esempio di recuperare la colorazione originaria degli intonaci, nelle tonalità del rosa e dell'avorio, a cominciare dal grande Sca- Ione d'onore che non è di Juvarra, come si legge nella relazione del presidente della Compagnia di San Paolo (il ghost writer va punito), ma venne edificato dopo la proclamazione dell'Unità d'Italia, su committenza di Vittorio Emanuele II, dall'architetto Domenico Ferri. Nello scalone l'acqua di spegnimento aveva danneggiato anche le quattro tele monumentali di soggetto storico dipinte nel 1864 per celebrare e legittimare dinasticamente il casato sabaudo: sono state tutte splendidamente restaurate. Giunti in cima alle scale si accede al Salone degli Svizzeri dove è stato consolidato il soffitto cassettonato, progettato da Palagi nel 1840, e sono stati restaurati 0 dipinto del Bellosio, al centro del soffitto, con Amedeo IV che istituisce l'ordine dell'Annunziata, gli affreschi dei fratelli Giovanni e Antonio Fea raffiguranti «Le Glorie Sassoni» (1660), e la grande, importantissima tela con la «Battaglia di San Quintino», eseguita da Jacopo Palma il Giovane nel 1585. In concomitanza alla presentazione di questi interventi di emergenza, sono state anche riaperte al pubblico altre sale del piano nobile, restaurate anch'esse grazie al mecenatismo della Compagnia di San Paolo nell'ambito del cosiddetto «progetto urgenza» avviato già nel 1996. La visita prosegue quindi nella sala dei Corazzieri, di cui è stato restaurato il fregio del 1840 con i simboli delle più importanti città del Piemonte. Subito dopo, attraversata la sontuosa e un po' sovraccarica Sala del trono, si raggiunge la sala dello Statuto che al centro del soffitto è decorata da una tela di Jan Miei del 1661, anch'essa appena restaurata. Il percorso si chiude in bellezza nel Gabinetto cinese, le cui preziose lacche sono tornate a rilucere come ai tempi dello Juvarra, ideatore di quel capolavoro d'esotismo. Guido Curio La facciata restaurata eli Palazzo Reale e, sotto, il Museo Egizio

Persone citate: Amedeo Iv, Antonio Fea, Jacopo Palma, Juvarra, Palagi, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Piemonte, San Paolo