Ultime notizie sul mal di testa

Ultime notizie sul mal di testa EMICRANIA E CEFALEA Ultime notizie sul mal di testa Legami con epilessia e disturbi dell'umore ■ medici che si occupano di ceI falea sono spesso alle prese I con una patologia non ancora adeguatamente studiata e di difficile trattamento: la cefalea cronica quotidiana (Chronic daily headache - Cdh). I pazienti manifestano crisi cefalalgiche estremamente frequenti (per definizione più di 180 giorni all'anno), quasi sempre abusano di analgesici e hanno una qualità di vita (studio, lavoro, attività sociali e di svago) compromessa dalla cefalea. L'American Academy for the Study of Headache ha dedicato il suo 40° congresso (San Francisco, 26-28 giugno 1998) proprio a questa tematica, discutendone gli aspetti neurobiologici e le prospettive terapeutiche. La cefalea cronica quotidiana colpisce circa il 4% della popolazione (in Piemonte circa 200.000 persone). In rari casi può miziare come patologia autonoma ma è, spesso, la conseguenza di una lunga storia di emicrania (emicrania trasformata o trasfonned migrarne) o di una cefalea tensiva cronica. Il caso tipico è quello di una paziente con familiarità per emicrania, una storia clinica tipica per frequenti crisi emicraniche (con e senza aura), che presenta un costante aumento delle crisi tanto da abusare di analgesici sino a che la cefalea diventa quotidiana e non risponde più ai farmaci. I fattori che favoriscono la trasformazione dell'emicrania sono molteplici: i traumi cranici, gli stress emotivi, gli interventi chirurgici e, soprattutto, Tabuso dei far¬ maci. La neurobiologia delle cefalee croniche ha ricevuto, ad oggi, scarso interesse scientifico. Recentemente, sono state dimostrate numerose analogie patogenetiche tra l'emicrania, l'epilessia ed i disturbi dell'umore, analogie che possono spiegare il fenomeno della cronicizzazione di queste malattie. Queste malattie, pur se individualmente ben distinte, presentano mia elevata comorbilità, sono cioè spesso presenti nello stesso paziente. Gli studi di biologia molecolare hanno dimostrato sia nell'emicrania che nell'epilessia mutazioni nei geni che codificano per specifici canali ionici di membrana spiegando, pertanto, la presenza di una «soglia» critica per la comparsa della crisi. Al congresso di San Francisco alcuni ricercatori hanno dimostrato che il fenomeno del «kindling» è mi modello interpretativo sia per l'epilessia che per l'emicrania cronicizzata. Il termine kmdling, di difficile traduzione in italiano, significa alla lettera la raccolta di piccoli rami e di foghe secche per poter accendere un fuoco. In neurofisiologia tale termine viene utilizzato per indicare il progressivo aumento dtìla sensibilità dei Tuttele patsono risconello paz e tre ologie pesso ntrate stesso ente neuroni conseguente alla ripetuta stimolazione di una piccola regione cerebrale. Concretamente, il ratto di laboratorio viene sottoposto alla stimolazione di nuclei cerebrali, quali l'amigdala o l'ippocampo, con correnti elettriche di basso voltaggio, tali cioè da non indurre crisi epilettiche. Dopo un adeguato periodo di tempo si verifica una modificazione delle caratteristiche biochimiche ed elettrofisiologiche del cervello tanto che l'animale presenta delle crisi epilettiche spontanee. La biologia molecolare ha dimostrato che il kindling è correlato all'attivazione di numerosi geni, sia ad effetto precoce che tardivo. Tra questi vi sono i geni che codificano per la sintesi di alcuni neuropeptidi quali il corticotropin releasing hormone (Crh), il tireotropin releasing hormone (Trb), il brain derived neurotrophic factor (Bndf) ma, soprattutto, i geni che codificano per i recettori del Gaba e dell'acido glutammico. L'acido glutammico è un neurotrasmettitore di particolare ùnportanza nella trasmissione del dolore ed una alterazione dei sistemi cerebrali che modulano la soglia' per il dolore spiega la trasformazione dell'smicrania da una condizione con crisi più o meno periodiche ad uno stato di dolore continuo. Le analogie tra i meccanismi patogenetici delle due malattie ha indotto diversi ricercatori a valutare gli effetti di alcuni farmaci antiepilettici nella profilassi dell'emicrania. L'acido valproico, uno dei farmaci maggiormente utilizzati nell'epilessia, è risultato particolarmente efficace nel prevenire le crisi emicraniche. Risultati preliminari provenienti dalla sperimentazione dei farmaci antiepilettici più recenti sono analogamente interessanti. L'emicrania è una malattia che presenta costi sociah enormi. Un gruppo di ricercatori statunitensi ha messo a punto un particolare indice di «disabilità lavorativa» e ha calcolato che ogni paziente cefalalgico non ben curato costa al sistema economico, nell'arco della sua vita, 100.000 dollari. Un trattamento adeguato della malattia permette una significativa riduzione di tali costi. La convinzione degli specialisti del settore è che si debba adottare nei confronti della cefalea cronica quotidiana un atteggiamento terapeutico più aggressivo e che, nei casi di particolare necessità, sia necessario fare ricorso anche al ricovero ospedaliero, spesso in regime di day hospital, per una terapia disintossicante. Lorenzo Pinessi Direttore Centro Cefalee Università di Torino Tutte e tre le patologie sono spesso riscontrate nello stesso paziente

Persone citate: Lorenzo Pinessi

Luoghi citati: Piemonte, San Francisco, Torino