TOMBAROLI NE ETRUSCO di Sergio Pent

TOMBAROLI NE ETRUSCO TOMBAROLI NE ETRUSCO rio di Marco Buticchi, Carletti non ha trovato ancora riscontri di pubblico, pur giocando su trame «quattrostagioni» e su personaggi che si fa presto a inquadrare con la fisionomia di un qualsiasi divo del grande schermo. Con questo secondo romanzo - dopo Una traccia nella palude del '96 - l'autore ritenta la strada della vicenda a tutto campo, ricca di eventi e di colpi di scena, di passioni e di intrighi, di memoria e di attualità. Certo, le battute da soap opera incombono spesso come una minaccia, i caratteri e le tipologie sono scolpiti nella pietra del racconto senza troppe sfumature: gli eroi spiccano belli e perfetti come bronzi ellenici, le eroine lasciano turgide scie al loro passaggio, i cattivi esibiscono le occhiaie di un Christopher Lee in astinenza da plasma o agiscono a livelli di potere assoluto. E poi, il bene trionfa - ma quando mai? - e qualcuno si pente, o si redime, o cerca nella morte il giusto esilio. Tutto a posto, paesaggi da «Sereno Variabile» compresi. Resta il fatto che, tra un'ironia e un commento dubbioso, il libro si divora senza vergogna, come se la mamma ci avesse imbambolati con la fiaba della buonanotte. C'è tutto ciò che un romanzo di facile presa può offrire, in queste pagine: la ricerca della tomba di Vel Tute potente lucumone etrusco vissuto tra Baratti e Populonia da parte di un anziano banchiere - Attilio Passamonti - che si porta appresso l'eredità della rivelazione in punto di morte del padre tombarolo, dopo la scoperta di un antico e prezioso anello. C'è la bella archeologa Jenny Deville, incaricata di inaugurare gli scavi dietro sovvenzione del Credito Mediceo di Passamonti. C'è il superman della finanza Nelson Guerrieri, che dopo aver pagato col carcere la sua devozione alla Goe (Grandi opere edilizie) di Eugenio Floris, lascia tutto in seguito alla morte dell'amico e si esilia in Toscana, mentre il buzzurro Piercarlo Floris - figlio di Eugenio - gli concupisce la moglie e tenta di affondare la ditta paterna alleandosi con un finanziere in odor di mafia. Ci sono loschi tombaroli incaricati di ritrovare la tomba di Vel Tute in un luogo conosciuto solo da una persona che non dimentica. C'è la terra toscana coi suoi odori di collina e di mare e con le sue tipologie schiette, da vita vissuta con occhi sgombri di nuvole. C'è l'amore tra Jenny e Nelson - l'odio, la morte, ci sono i tranelli politici e le trappole tese negli anni pronte a scattare. C'è, soprattutto, quell'antico giuramento etrusco tra un padre morente e un bimbo che dedicherà la sua vita alla vendetta e alla ricerca di un segreto millenario. Elogi al cuoco, che dai polpettoni altrui ha saputo trarre la ricetta per una lettura davvero appassionante e - ne abbiamo bisogno, in questo periodo - distensiva. Sergio Pent Nuovo romanzo «cùiemalografico» dì Luigi Carletti

Persone citate: Attilio Passamonti, Carletti, Christopher Lee, Eugenio Floris, Jenny Deville, Luigi Carletti, Marco Buticchi, Nelson Guerrieri, Passamonti, Piercarlo Floris

Luoghi citati: Toscana